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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Bologna
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arte Terza - Italia Centrale
   Fig. 17. — Bologna (Basilica di S. Stefano) : li Chiostro (da fotografia Emiliana).
   Santo Stefano Ila, poco più poco meno, gli scopi di una Confraternita religiosa. Atto principale di questa società è di radunarsi tulli gli anni, al 1 febbraio, per assistere nell'attigua chiesa agli uffici sacri. Ogni addetto in quella circostanza riceve urta candela di cera ed una focaccia. Nella sala della Compagnia lombarda si conservano alcuni buoni dipinti dei secoli XIV, XV e XVI.
   La chiesa della Confessioni': o Cisipta trovasi precisamente al disotto di quella del Crocefisso ed alquanto sprofondata dal piano stradale e dalla piazza: ha forma rettangolare. È sorretta da colonne con capitelli dei bassi tempi. Nulla offre di notevole, se non si vuol tener conto di una Madonna Mmtìw antichissima, urta tavola assai deteriorata ed un Ecce Homo, dipinto sulla fine del secolo XIV.
   La chiesa della Trinità, attigua alla precedente e sesta nel novero degli edilizi componenti questo singolare ammasso di chiese, è a vòlta sorretta da pilastri e da colonne con capitelli lavorati nello stile lombardo dei secoloXIII. Taluno di quei pilastri porta ancora pitture della scuola trecentista, tutto più o meno guaste dai ritocchi dei ristauraturi. Dna figura di San Bfargia è attribuita a Giovanni da Canelolo; Santa Culerina e Sant'Orsola si aggiudicano invece al Simone, che fu uno dei buoni giotteschi bolognesi. Questa
   chiesa ha varie cappelle, fra cui quella della reliquia, con due antiche e pregevoli teche in argento, contenenti, 1 una, ti cranio di San Frediano; l'altra lavorata da Jacopo Roseto nel 1380. Fra i dipinti sugli altari va ricordato il magnifico quadro del 'I ial ini —arieggiatile alla scuola veneziana — rappresentante San Martino che risuscita un fanciullo.
   L'ultima delle sette chiese di Santo Stefano, detta della Consolazione, è più che altro un ora-Iorio formato da due lati del chiostro murato per formarne un luogo di preghiera. Vi si notano alcune pitture bisantine e giottesche, frammenti di un trittico che dicesi di Giovanni da Canetolo e parecchi altri dipinti, tra il finire del secolo XIV ed il principio del XV, sull'autenticazione delle quali discutono ancora i competenti studiosi d'arte di Bologna.
   Ultima parte dell'edifizio singolare di Santo Stefano è il Ciuosiito (fig. 17), che va ammirato fra le cose più notevoli nel genere esistenti nell'Emilia. Anche questo chiostro, datante dal secolo XII, conserva, malgrado le deturpa/ioni subite, l'impronta e le caratteristiche tutte dell'arte lombarda. Ilavvi qualche cosa che ricorda il chiostro di Voltorre nel Varesolto o ili I'iona presso Colico. Le colonne hanno le foglie, i capitelli pollano scolture e simboli somiglianti a