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l'arte Terza — Italia Centrale
Kig. 3. — Bologna (Cattedrale) : Monumento al giureconsulto Lorenzo Pini (da fotografia Alinari).
Versrhaf, fiammingo. Questa facciata venne costruita por volere iti papa Benedetto XIV (Larn-bertini), bolognese, il quale fu certo uno dei migliori e più sapienti pontefici che abbiano seduto sulla cattedra di Pietro.
Nell'interno la cattedrale di San Pietro si presenta a tre navate molto imponenti, ma nel complesso fredde e di mancato effetto. Vi si conservano alcuni avanzi dell'antico edilìzio in ìstile lombardo, tra cui, ai lati della porta maggiore, i due leoni clic sorreggevano l'archivolto della porta maggiore, pur questa una delle indubbie caratteristiche dell'arte comacina, come si può osservare nei le vicine cattedrali di Modena e di Ferrara ed in quelle più lontane di Piacenza, di Cremona e di Trento. Tali leoni si vogliono scolpiti da un Ventura Bolognese nell'anno 1220. Cappelle con altari monumentali fiancheggiano le grandi navate, vi sono inoltre dipinti pregevoli di quella scuola bolognese, clic ebbe per capostipite i Caraeei e che, dal secolo XVI alla fine del XVII, tenne vigorosamente la gara colte migliori scuole pittoriche italiane. Ricordiamo, fra gli altri, i quadri del Oraziani, del Franceschini, del Greti, del Bagnacavallo.
Netta famosa cappella maggiore, costruita sui disegni di DomenicoTibaldi nel 1575, figura una delle opere più pregevoli di Ludovico Caracci, la Annunziala, clic tiene tutto il lunettone della eappella. É questo affresco, di raro pregio, il dipinto di maggior valore che la cattedrale bolognese possegga. Notevoli, nella sagrestia e negli
attigui locali del Capitolo, altri dipinti dello stesso Caracci, di Elisabetta Sirani, Gerolamo Negro, di Ercole Oraziani e di altri artisti di minor rinomanza. Non mancano in questo tempio notevoli monumenti sepolcrali, incastrati nei muri o nelle cappelle: da ricordarsi è quello del celebre dottore dello Studio Lorenzo IHni, con buone figure della prima metà del secolo XVI (fig. 3).
Fra le cose e gli arredi preziosi posseduti dalla cattedrale di San Pietro in Bologna havvi un'urna in bronzo dorato, con lapislazzuli, pietre dure e gemme, donata nel 1745 da papa Benedetto XIV, e ricchissimi arazzi fatti in Roma su disegni di A. Raffaello Mengs, dei quali il tempio si adorna nelle grandi solennità.
Sotto il tempio trovasi una cripta o confessione di costruzione moderna, come il restante dello edilìzio, ampliato poi nel 1880. Notevole ne è la costruzione, robustissima con archi schiacciati e di non facile esecuzione.
Attiguo ed a tergo del tempio trovasi il palazzo Arcivescovile, sul luogo stesso ove sorgeva l'antico, ricostruito nel 1213 dal vescovo Enrico delle Fratte. L'attuale edilìzio venne ricostrutto nel 1575 da Domenico Tibaldi, il quale trasse partito dello spazio per farvi il vasto cortile e conservò della costruzione di Enrico delle Fratte l'elegante colonnato clic dal campanile va lungo via Àllabclla. Versola metà del secolo nostro, reggendo la Curia arcivescovile di Bologna ti cardinale Opizzoni, questo palazzo fu completamente e riccamente restaurato e ridotto allo stato attuale.