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l'arte Terza — Italia Centrale
del Commercio, il Telegrafo e l'Ufficio postale; —la via Rizzoli, già Mercato di Mezzo, la più frequentata della città ed eccezionale fra tutte percliò priva affatto di porticati, vi si trovano ricchissimi negozi, ristoranti e caffè frequentatissimi ; — la via D'Azeglio, da piazzaVittorio Emanuele alla portaD'Azeglio (già SanMamolo), che conduce direttamente alle vaglie colline di San Michele in Roseo : iiancheggiata, come vedremo, da superbi edilizi, tra i quali, il palazzo Bevilacqua, uno fra i gioielli lasciati a Bologna dall'arte del Rinascimento ; — la via Farini, d a via D'Azeglio a via Santo Stefano, è fra le più aristocratiche della città, con edifizi monumentali, tra i quali è quello celebre della Cassa di risparmio, il maggior presidio del credito bolognese ed in parte anche romagnolo; — la via Mazzini, già strada Maggiore, dalle torri degli Asinelli e Garisenda fino alla porta omonima: è notevole per ricchi e bellissimi edifizi, tra i quali ricordiamo di volo il palazzo che fu (li Gioacchino Rossini, la chiesa dei Servi, il palazzo principesco degli Hercolani, ecc.
Questo è il primo tronco della via Emilia, che, proveniente dalla Romagna, percorre la città. Continua poi per le vie Rizzoli. Ugo Bassi e San Felice. — La via Santo Stefano, da piazza della Mercanzia a porta Santo Stefano, ricca pur questa di antichi ed importanti monumenti, fra i quali, uno solo basterebbe a renderla celebre, la famosa basilica intitolata al Protomartire; — la via Zamboni, che dalla piazza delle Due Torri, all'estremità est di via Rizzoli, conduce alla porta omonima, passando davanti alla chiesa di San Giacomo Maggiore, dall'elegante porticato; notevole pure per i palazzi Malvezzi e Malvasia, il Teatro comunale ed il grandioso corpo di fabbrica dell'Università;— la via San Vitale, una delle più tipiche della città, conducente alla antica ed archiacuta porta omonima, avanzo della Bologna pugnace del secolo XIV (fig. 2); — la via Castiglione, che si stacca da piazza della Mercanzia per far capo a porta Castiglione : questa via conserva in parte il suo aspetto medioevale per la fronte che vi lianno i grandiosi palazzi dell'antica ed illustre famiglia dei Pepoli ; — la via Saragozza, fiancheggiata dal Collegio di Spaglia e dall'antico palazzo Albergati, facente capo alla porta omonima, fuori della quale comincia il grande porticato che conduce alla Madonna di San Luca, sul monte della Guardia.
Seguono poi, in ordine d'importanza, di movimento e di pregi monumentali, la via San Felice — tronco della via Emilia — prima di uscire dalla città, la via Sant'Isaia, la Via Repubblicana, la via Cavali era, la via delle Lame, la via Garibaldi, la via dei Carbonesi, la via delle Asse, e tante altre che per ora sarebbe superfluo il ricordare.
Insieme alle belle e popoloso vie, Bologna offre al visitatore lo spettacolo di vaste e monumentali piazze. Per formare il vanto di qualunque città, anche fra le più famose, basterebbero le due contigue piazze del Nettuno e Vittorio Emanuele, al centro della città, che continuano nei nostri tempi e porteranno lontano, tra i futuri, la gloria della Bologna libero Comune del secolo XIII e fastosa Legazione pontificia dal secolo XVI in poi; — la piazza Galvani, fiancheggiata com'è su due lati dal portico del Pavaglione e dai moderni palazzi di via Farini e negli altri dall'abside incompiuto e dalle dipendenze della basilica Petroniana; — la piazza Cavour, coll'elegantissinio squure centrale, attorniata da belli od eleganti palazzi moderni, sono due punti tìpici della città; — la piazza Galileo (già San Domenico) e la piazza Malpighi (già San Francesco), per quanto non regolari, sono rese interessanti dagli edilizi che le circondano e dai monumenti sepolcrali di Rolandino de' Passeggieri, di Egidio dei Foscìiemri nella prima e di varii celebri dottori dello Studio bolognese, ora meglio messi in luce e ridotti alla primitiva eleganza nella seconda.
La piazza Otto Agosto, la più vasta e popolosa delle piazze bolognesi, e la vicina pittoresca Montagnola, celebre per le annuali corse dei cavalli che vi si tengono e per altri pubblici trattenimenti ed il cui monumentale accesso accresce attrattiva al luogo; il pittoresco Giardino Margherita fuori di porta Santo Stefano, al ridosso delle più