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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Bologna
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Bologna
   47
   (già porta di Strada Maggioro) e ne esce per la porta di San Felice, dirigendosi su Modena, dopo aver formato alcune delle principali vie delle città (via Mazzini, via Rizzoli, già Mercato di Mezzo, via Ugo Bassi e via San Felice).
   Il Comune di Bologna ha grande estensione territoriale e numerose frazioni subur-bane; la parte urbana però è circondata ancora dalle vecchie mura per un circuito di 7012 metri, così ripartiti fra le dodici porte che dànno accesso e sfogo alla città:
   Da Porta Galliera . . . a Porta Lame . . . 1003
   » Lame .... s San Felice . . 520
   !) San Felice . . » Sant'Isaia . . . 459
   Il Sant'Isaia . . . II Saragozza . . . 509
   J) Saragozza. . . Il D'Azeglio , . . 927
   i D'Azeglio , . . a Castiglione . . 084
   ì Castiglione , . ì Santo Stefano 099
   :iì Santo Stefano » Mazzini.... 034
   li Mazzini . . . » San Vitale . ¦ . II 419
   11 San Vitale . . » Zamboni . . 497
   II Zamboni . . . a Mascarella. . . 570
   » Mascarolla . . B Galliera . . . 091
   pianta di Bologna presenta una certa analogia con quella di Milano; essa
   appartiene, come tutte le città di origini antichissime, al novero di quelle formatesi per anelli concentrici, e se guardiamo la disposizione delle sue antiche e tortuose vie, vediamo materialmente confermato questo fatto. Il centro attuale di Bologna, ch'è dato virtualmente e si può dire anche geometricamente dal palazzo del Comune e dalla piazza Vittorio Emanuele, è il centro della Bologna medioevale, della Bologna romana, della Bologna dei Galli Boi, dai quali trasse il nome, e perfino della Federazione etrusca e dei primitivi raggruppamenti di Umbri e di Liguri. Gli oggetti venuti in luce a più riprese negli scavi fatti in varie parti della città e segnatamente in piazza Malpighi, ove si rinvennero avanzi di ima antichissima necropoli preistorica, inducono per un seguito dì naturali illazioni a stabilire il centro dell'antichissima città ove trovasi quello della città moderna. Le vie che conducono alla periferia irradiano tutte più o meno da questo centro topografico e virtuale, e le vie trasversali e secondarie sono fondamentalmente coordinate a questo centro. Le vie che dalla parte della periferia si dirigono al centro della città sono, nel maggior numero, tutte grandiose, fiancheggiate da edifizi notevolissimi, talvolta monumentali. I)i queste, la più bella e moderna, degna addirittura di una grande città, è la via dell'Indipendenza, superbo rettifilo a doppio porticato che da piazza Nettuno va fino alle mura di porta Galliera, donde per una nuova barriera sbocca sul vicino piazzale della stazione ferroviaria (fig. 1). Questa via fu aperta negli ultimi anni, demolendo, sventrando una delle parti meno belle e meno sane, moralmente e materialmente parlando, della città. Ora si presenta per la lunghezza d'oltre un/liilometro, fiancheggiata da begli edilizi, taluno dei quali di pregevole architettura, rievocanti le tradizioni del Rinascimento, dello stile toscano, dello stile gotico-lombardo dei secoli XIV, XV e XVI, con molta leggiadria di linee ed ingegnosità ili adattamento agli usi ed alle esigenze della vita moderna.
   Fra le altre vie per le quali Bologna, oltre d'affermarsi nella propria specialissima impronta che tanto la distingue, e dalle altre vicine città dell'Emilia e da quelle della non lontana Toscana, può gareggiare colle più belle città d'Europa, ricordiamo: la via dell'Archiginnasio, tra la piazza Vittorio Emanuele e la piazza Luigi Galvani, nella quale si aprono gli elegantissimi famosi portici del Pavaglione, il più vivo, elegante e popoloso fra i ritrovi cittadini ; — la via Ugo Bassi, da piazza Nettuno al largo della via San Felice, grande arteria della via Emilia, centro attivissimo d'affali e del movimento commerciale e nella quale si trovane i principali alberghi della città, la Borsa