Circondario di Bologna
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Le maggiori altezze di questo tratto del territorio bolognese si trovano nello spartiacque apenninico presso monte Reni (1267 ni.). Nel rimanente, più la regione si avanza verso nord, più si fa collinosa, le valli si fanno più larghe e pittoresche, apriche fra belle colline.
Nella vallata del Reno il territorio del circondario di Bologna non si addentra molto, trovandosi ben presto il confine con quello di Vergato; tuttavia i contrafforti che servono d'ingresso alla vallata e che nei dintorni immediati di Bologna formano i pittoreschi poggi della Guardia (San Luca) e di San Michele in Bosco, appartengono a questo circondario. Più aspra e selvaggia appare la regione montuosa a sud di Bologna, nelle valli-della Savena e dell'Idice, separate da un alto e talvolta scosceso contrafforte, sul quale si inerpica e passa la strada nazionale che da Bologna, per il passo della Futa (903 m.) scende iu Toscana ed a Firenze. In questa parte la montagna s'eleva rapidamente a toccare i 720 metri a Lojano e ad oltrepassare i 1200 metri sul livello del mare sulla cresta che divide la regione emiliana dalla Toscana.
Idrografia.— Sui caratteri idrografici del circondario di Bologna ben poco dobbiamo aggiungere a quello che fu detto sulla idrografia generale della provincia. I corsi d'acqua che bagnano il circondario di Bologna scendono tutti dal versante settentrionale delPApeniiino e, procedendo da estati ovest, sono: ridice, che nasce in vicinanza del monte Oggioli, in territorio del Comune di Firenzuola (provincia di Firenze), che dopo breve.corso in esso entra nel territorio del circondario di Bologna, ove, a nord della via Emilia, si congiunse colla Savena per gettarsi insieme nel Reno; la Savena, che nasce presso il villaggio di Covigliajo nello stesso territorio di Firenzuola e scende per una valle strettissima ed alpestre fin quasi sopra Bologna. A est di questa città si unisce all'Idice, per sfociare con quello in Reno. Il Reno nasce al poggio del Coniglio, tra l'A pennino bolognese e toscano, attraversa nella sua maggior lunghezza il circondario di Vergato, per poi passare, sotto Marzabotto, in quello di Bologna. Sboccato dalla sua grande originaria, a circa 2 chilometri ovest da Bologna, il Reno prosegue dapprima in direzione di nord, indi piega a est, entrando nell'antico letto del Po di Primaro, cui segue fino alla sua foce nell'Adriatico, dopo aver servito da linea di confine tra le provincie di Bologna e di Ferrara prima, di Ferrara e di Ravenna poscia. Il Reno è il maggior corso ti' acqua della provincia e del circondario di Bologna e dalla sua sponda sinistra riceve il tributo del torrente Samoggia, ch'I alla sua volta ingrossato dalle acque del Lavino. Questi due ultimi corsi d'acqua scendono dai monti di Zocca e di Montese, a sud-ovest di Bologna.
A Casalecchio si trova la grandiosa chiusa o presa d'acqua sul Reno, alimentante il canale Reno, che entra in Bologna tra porta Sant'Isaia e porta San Felice, ed ora scoperto, ora sotterraneo, ne attraversa buona parte, formando altri canali, alimentando vari» scoli, animando un certo numero di mulini ed opifici e n'esce passando ad est della Montagnola (passeggiata pubblica). È questo il maggiore canale che si trovi nel territorio bolognese a scopo industriale e di irrigazione. Altri canali aperti a scopo di bonifica, o colatori, si trovano nella parte bassa o settentrionale del circondario, ove un tempo impaludavano il Po, il Reno e gli altri corsi d'acqua scendenti daH'Apeiinino ad est di Bologna.
Viabilità. — Come si è detto per la parte idrografica, così anche sotto il rapporto della viabilità, non possiamo qui se non riassumere i cenni di ordine generale già esposti per l'intera provincia. Tutte le granili arterie stradali della provincia, toccando o facendo capo a Bologna, ne attraversano di necessità il circondario. Così vi notiamo la via Emilia, tra Castel San Pietro dell'Emilia e Castelfranco; la nazionale Firenze-Bologna, per il passo della Futa; la nazionale-provinciale Pistoja-Bologna, per la valle del Reno; le provinciali Bologna-Ferrara, Bologna-San Giovanni in Persiceto-San Felice sul Panaro, e numerose altre vie comunali che non è il caso qui di menzionare.