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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Bologna
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arte Terza — Italia Centrale
   nella provincia 4 cartiere nei Comuni (li Bologna, Castelfranco dell'Emi», Marzabotto, Praduro e Sasso. L'opifìcio (li maggior importanza è appunto quello esistente in questo ultimo Comune, fondato nel 1873 con sistemi moderni, macchine perfezionate e potenti motori a vapore ed idraulici, della forza complessiva di 100 cavalli dinamici. Vi lavorano in media 105 operai. Una buona parte del prodotto si esporta dalla provincia. Le altre cartiere producono quasi unicamente carta di qualità grossolana e da involti. Le materie prime di cui si servono queste cartiere sono gli stracci di varie qualità, la pasta di legno ottenuta meccanicamente per la carta più grossolana e la cellulosa ottenuta chimicamente per la carta da lettere. Lavorano complessivamente nelle cartiere della provincia 1952 operai.
   Industrie grafiche. Esistono in tutta la provincia di Bologna 35 officine esercitanti le arti grafiche (tipografia e litografia), impieganti complessivamente da 500 a G00 operai. In Bologna esistono 15 tipografie, fra le quali taluna di vera importanza industriale e di bella rinomanza per le accurate e pregevoli edizioni; vi sono inoltre 9 litografie, delle, quali una con motore a vapore della forza di 6 cavalli dinamici. Tipografie e litografie sono quasi tutte animate da motori a gas. Altre tipografie esistono nei Comuni di Bagni della Barretta, Bazzano, Castel San Pietro, Imola, Medicina, Minerbio, Mongliidoro, San Giovanni in Persiceto e Vergato.
   Manifattura dei tabacchi. Si calcolano impiegati nella Regia Manifattura dei tabacchi 590 operai giornalieri. La forza motrice di cui lo stabilimento dispone è data da 9 motori idraulici, della potenza di 18 cavalli dinamici, e da un motore a vapore della forza di 22 cavalli. La produzione media annua è di un milione e mezzo di chilogrammi di tabacco lavorato, cioè: sigari, trinciati diversi, tabacchi da fiuto e polvere antisettica.
   Fabbriche di mercerie in metalli. Vi sono nel Comune di Bologna varie fabbriche d'oggetti in metallo appartenenti alla classe delle mercerie, come spilli, uncinetti, bottoni, stecche per busti, portapenne, minuterie, ecc. In complesso le persone addette alla fabbricazione delle mercerie in metallo si calcolano, tra uomini e donne, in circa 400.
   VI.
   Agricoltura ed industrie agricole.
   L'agricoltura, si è già detto, è la maggior base economica nella provincia bolognese. Grande progresso ha fatto in questa regione l'agricoltura nell'ultimo trentennio: da sessantanni a questa parte la produzione agraria si può dire raddoppiata.
   La scala di produzione agraria nella provincia di Bologna si può dividere in tre zone: zona montuosa, zona delle colline e zona della pianura.
   Nella zona delle montagne la coltivazione, specializzatasi per certi prodotti e pelle industrie forestali, è soggetta alle influenze dell'ambiente alpestre e del clima «rigido. Non vi mancano però notevoli produzioni di cereali e di legumi, degli alberi da frutta ed in qualche località anche dell'uva. Ma i prodotti più importanti (li questa zona sono le castagne, il legname da lavoro, da ardere e da carbone. La superficie boschiva della provincia rappresenta il 16 per 100 del territorio provinciale.
   Nella zona delle colline crescono prosperosamente la vite, gli alberi da frutta di ogni specie, i cereali, i legumi e le ortaglie.
   Nella zona piana e bassa crescono di preferenza i cereali d'ogni specie e legumi, gli alberi da frutta, la canapa, che dà uno dei più ricchi prodotti, origine ad altre proficue industrie tessili e manifatturiere.
   La superficie arabile della provincia di Bologna rappresenta il 65 per 100 dello intero territorio; si comprende dunque l'importanza che nell'economia generale della regione ha questa plaga, coltivata con cura estrema.