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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Massa e Carrara - Lucca - Pisa - Livorno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Terza - Italia Centrale
   Fig. 96. — Livorno : Cisternone, o Deposito dell'acqua potabile.
   delle armi degli antichi castellani, di ima cappella e di mascheroni in bronzo, fusi dal Tacca e trasportati, non ha molti anni, sotto il porticato della Borsa.
   Stilla spianata di questa fortezza fu fucilato, nel 1849, dai soldati austriaci, sotto il contando del maresciallo d'Aspre, il prete G. B. Maggini per aver, durante l'assedio, confortato i popolani alla difesa.
   Cinta ognintorno dall'acqua, come la Vecchia prima della costruzione del Deposito Franco, la fortezza Nuova, edificata nel 1590 su disegno di Don Giovanni de' Medici, tiglio naturale di Cosimo I, stendevasi in origine sino alla via degli Scali del Monte Pio per congiungersi poi, dopo traversato il quartiere della Venezia, all'antica rocca pisana mediante una cortina. Ferdinando II fece smantellare la metà di codesta fortezza, ora residenza del presidio, quando al principio dello scorso secolo fu aggiunto a Livorno il quartiere di San Marco.
   SVILUPPO DI LIVOHNO
   Quando la città incominciò a pigliar nominanza e importanza, Ferdinando II le aggiunse, nel lato nord-ovest, il quartiere detto Nuova Venezia perchè i piccoli legni potevano percorrere tre canali scavalcati da nove ponti e sbarcar le mercanzie davanti le case. Col forte San Pietro e il forte Nuovo ei prolungò inoltre le opere fortificatorie.
   La città rimaneva però sempre angusta per la popolazione crescente ogni dì più e Francesco II concesse la fabbricazione di sobborghi, sì che sorsero in breve a sud il sobborgo dei Cappuccini, davanti Laporta dei Cappuccini, a nord il borgo Reale davanti porta a Fisa e il sobborgo di Acquaviva e borgo del Casone davanti la porta Leopoldo, aperta il 1» agosto 1833 nella parte est della città, presso l'antica caserma del Casone, quantunque codesti sobborghi non partecipassero al porto Franco.
   Per procacciar loro questo vantaggio Leopoldo II fece costruire, dal 1835 al 1838, una nuova cinta di mura, la quale gli annetteva, tranne quello troppo lontano di