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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Massa e Carrara - Lucca - Pisa - Livorno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Pili te Terza — Ilalia Centrale
   (love i Pisani ne avevano già innalzato, sin dal 1163, uno più piccolo; nel 1841 esso ricevè il suo bel sistema illuminante. Dall'alto (li quel faro si domina la città e i due porti, il Montenero co'suoi villini numerosi, Pisa appiè delle sue montagne e verso il mare la lontana Gorgona e la Meloria (fig. 95), rinomata nell'istoria per tre battaglie navali. Qui re Enzio, con ventisette galee imperiali e quaranta pisane, aspettò
   la squadra genovese di ventisette sotto il comando di Guglielmo Embriaco, il quale trasportava a Itoma, per un Concilio, buon numero di cardinali, vescovi e abati. La battaglia fu appiccata il 3 maggio 1211 e terminò con la sconfitta dei Genovesi. Due soltanto delle loro galee si posero in salvo e. tutta la torma ecclesiastica fu tratta nelle carceri ghibelline.
   Più celebre ancora è la sanguinosa battaglia navale combattuta 4-3 anni dopo sul medesimo luogo fra Genovesi e Pisani, i quali rimasero pienamente sconfitti.
   1116 maggio 1410 Ottobuono Giustiniani, con cinque galee dei Genovesi, alleati di Ladislao, re di Napoli, incontrò la squadra francese di Luigi d'Angiò composta di sette galee, molti piccoli legni e 8000 uomini. La destrezza vinse il numero e i Francesi perdettero cinque galee.
   DARSENE
   Distano poco l'una dall'altra e la prima, la più antica, fu in addietro il porto dell'antico castello. Incominciava dallo scalo Regio in faccia al primo quartiere di Livorno e terminava davanti i bastioni smantellati di porta Nuova.
   In continuazione di questa vecchia, un'altra darsena fu costruita nel 1591 sotto Ferdinando I da non mcn di COOO lavoranti, comprendenti contadini, soldati, marinai e Fig. 95. — Livorno : La Meloria. schiavi, i quali prosciugarono e scavarono
   uno stagno vicino che infettava l'aria. Codesta nuova darsena, che poteva accogliere più di sessanta galee, fu ultimata in soli atto mesi, durante i quali furono estratti 800,000 barili d'acqua putrefatta, conficcate 510 palafitte, collocati nelle pareti laterali una quantità di cassoni rivestiti di ferro e compiuti altri lavori, che furono proseguiti di e notte senza interruzione.
   La terza darsena, in linea alle due precedenti, accolse, or fa circa una diecina d'anni, la notissima corazzata Lepanto, varata da] cantiere dei Fratelli Orlando, che sta in prospetto. La superficie di questa terza ed ultima darsena, che sbocca nel molo Mediceo, misura 41,338 metri quadrati ed ha un fondo di metri 7.50 (1).
   (1) Trattandosi di un porto cosi importante come quel di Livorno crediamo utile riferire quel elle ne scrive T. Rosati nel suo libro recentissimo Le Coste d'Italia (Roma 1895):
   < 11 porto Vecchio è formalo da due moli e difeso da buone fortificazioni. È però di diffìcile