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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Massa e Carrara - Lucca - Pisa - Livorno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 272
Mandamenti e Comuni del Circondario di Portoferrajo
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Cenni storici. — Sorge tuttora sopra il paese un antico castello dei conti della Gherardesca, i quali lo diedero in dono, nel 1385s ai vescovi di Volterra. Lo acquistarono in seguito i Pisani, ma lo perderono poi per opera dei conti di Montescudajo, loro vicari. Nel 1107 fu occupato dalle truppe di Alfonso re di Napoli, ma lo riebbero poco appresso i Fiorentini.
Coli, elett. Volterra — Dioc. Volterra — Ps e T. locali, Str. ferr. a Cecina.
Montescudajo (1702 ab.). — A 212 metri d'altezza, presso la vai di Cecina e sull'estremo e più depresso risalto settentrionale del Poggio al Pruno che vien da Guar-distallo, alla sinistra della Cecina e poco lungi dallo sbocco in essa del torrente Sterza. Parrocchiale dell'Assunta. Boschi cedui, castagni, pascoli naturali, vigneti e campi sativi.
Cenni storici. — Appartenne questo castelletto, come il precedente di Guardistallo, ai conti della Gherardesca e non era privo di importanza nel medioevo per essere situato all'ingresso della vai Cecina e della Sterza sua tributaria. Diede il titolo ad una contea di quell'illustre prosapia; fu soggetto prima ai Pisani e quindi ai Fiorentini. Nella guerra mossa a questi ultimi, nel 1478, da Sisto IV e dal re Ferdinando di Napoli fu assalito e preso, ma riconquistato l'anno seguente dalle truppe fiorentine sotto il comando del conte Orsini di I'itigliano, che diedero il guasto al detto castello, costituito in seguito capoluogo di un piccolo Comune. Nel 1648 Ferdinando li Io eresse in feudo col titolo di marchesato a favore dei Iiidolti, titolo rinnovato dai suoi successori sino all'abolizione dei feudi.
Coti, elett. Volterra — Dioc. Volterra — Ps locale, T. e Str. ferr. a Cecina,
Mandamento di PIOMBINO (comprende il solo Comune di Piombino). — Territorio bagnato dalla Cornia, deviata verso il 1832 per dare un diverso e miglior esito alla palude detta di Piombino. Ampi; e comodi seni di mare a Porto Vecchio e Porto Baratta; colli e poggi vignati e olivati; buoni pascoli, cereali, ecc.
Piombino (4070 ab.). — Piccola città murata e fortificata nell'estrema punta meridionale del promontorio dell'antica Populonia (vedi provincia di Grosseto), detto Punta di Piombino, separata presso a poco come l'Argentaro e il Circello dal continente, da una palustre bassura, sul canal di Piombino, che la separa per una distanza di 10 chilometri dall'isola d'Elba. Ha un aspetto particolare e assai pittoresco; é cinta da vecchie mura con forte esterno e tre fortilizi interni in buono stato. Il castello, detto della Cittadella, è situato davanti una piazza aperta verso il mare, a cavaliere della città e in faccia al suddetto canal ili Piombino.
Gherardo d'Appiano costruì le fortificazioni e suo genero Rinaldo Orsini fortificò, nel 1444, la porta di Terra, la sola, e costruì il palazzo di Giustizia. Giacomo III Appiani edificò la cittadella della suddetta e sotto la chiesa di Sant'Antimo. Nella parrocchiale di Sant'Agostino, innalzata nel 1347, veggonsi i monumenti degli Appiani antichi signori di Piombino, nel cui antico palazzo, senza importanza architettonica, stanno ora gli uffizi amministrativi, dopo di aver servito di Casa di pena. Presso la porta a Mare pubblici lavatoi e cinque fonti d'acqua potabile, ivi condotta sin dal 1214. Sopra di essi, nell'ex-convento delle Clarisse, ampio ospedale della Trinità, fondato nel 1570. Nell'ampia piazza d'Armi sono gli uffici della Posta e della Sanità, il palazzo Reale, il quartiere detto il Padiglione ed altre fabbriche notevoli.
Il paese ha case comode e di buon aspetto; vie anguste, ma le principali ampie abbastanza e, ben selciate. In quella di mezzo è il Pretorio con la torre dell'Orologio pubblico; in Campo dei Fiori trovasi la Casa comunale. L'industria è rappresentata da fabbriche d'olio d'uliva, di paste alimentari, di mobili, di carrozze, ecc.
Nella piccola pianura di Porto Vecchio, o rada, a circa mezzo chilometro dalla città era stato eretto un grandioso stabilimento metallurgico per la fabbricazione dell'acciaio sistema Bessemer, della ditta Ponsard-Novello e Gigli ; però per varie vicende questo
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