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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Massa e Carrara - Lucca - Pisa - Livorno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   220
   Pili te Terza — Ilalia Centrale
   Ai giorni nostri, o qui non importa indagamo le cagioni, questa industria è decaduta ; per rialzarne le sorti fu ultimamente istituita una Società cooperativa clic tiene un magazzino unico preordinato a disciplinare la lavorazione e lo smercio dei manufatti.
   Come tutte le città di monte Volterra non può avere la prospettiva di un progresso industriale; una risorsa forse essa può trovare nel mite suo clima come stazione estiva, se non le verrà meno l'iniziativa dei suoi aiutanti.
   BILANCIO
   Il bilancio preventivo del Connine di Volterra, poi 1895, dava i seguenti risultati:
   Attivo
   Entrate ordinarie ..... L. ir,S,D!)3. 07
   Id. straordinarie.....1,818. !>]
   Movimento di capitali . . . . r>\000 —
   Partite di giro ....... 4-2,422. 6fi
   Totale !.. 2118,231 U
   Tassivo
   Spese obbligatorie ordinarie . I. I23.o73.87
   Id. straordinarie . 115,183. SO
   Spese racollal ire......» 80,098.61
   Movimento di capitali.................17
   Partile di giro.........42,422. GG
   Totale i,. 208,231 (il
   Coli, elett. Volterra - Dioc. Volterra — T\ T. e Str. ferr.
   Montecatini di Val di Cecina (4555 ab.). — Sorge a 414 metri sul mare, sullo estremo sprone occidentale d'un poggio quasi isolato, fra la sponda destra della Cecina e la sinistra dell'Era e a 14 chilometri da Volterra, l'arrocchiale di San Biagio. Boschi, castagni, ulivi, viti, molti alveari che dànno un miele bianco e saporito. Ma la ricchezza principale di Montecatini consiste nelle sue miniere di rame, che descriveremo. Il paese giace sopra una roccia micacea detta selagìte, spesso prismatica, sulla sinistra della strada e nulla offro di notevole, eccettuato l'alta torre quadrata, unico avanzo dell'antico castello, che ergesi in gran lontananza.
   A circa un chilometro e mezzo dal paese trovasi lo stabilimento minerario di Capor-ciano o La Cava. Le miniere di rame di Montecatini Val di Cecina hanno acquistato, non ha gran tempo, molta celebrità per l'abbondanza e ricchezza del minerale. Pare fossero coltivate sin dal secolo XV; abbandonate affatto durante la peste del 1G30, nel 1827 furono riattivate da una società, la quale le abbandonò in capo a dieci anni. Sottentrarono, nel 1837, gli inglesi Ilall e Sloane, i quali, sotto la direzione dello Sclineider, estrassero in tre anni e mezzo 211,000 quintali ili minerale; si accrebbe ancora la produzione quando la miniera appartenne al russo conte Demetrio Iiou-tourline. Ora l'intensità produttiva è diminuita.
   La regione in cui sono situate è di un casattere geologico particolarissimo. Approssimandosi al monte Catini si vede che forma parte d'un gruppo di colli aguzzi diversi assai nella forma e nell'aspetto generale da tutti gli altri della regione adiacente. Sono anche diversissimi di natura, come quelli che sono principalmente composti di una roccia singolare d'originò ignea od eruttiva, una varietà di serpentino, la quale prese il nome dal suo colore, di gabbro rosso ed ha molta analogia con certi porfidi, e segnatamente con quelli così abbondanti di ricchezza minerale nel Nuovo Mondo. Questo gabbro rosso — così chiamato dai geologi toscani — eruttato in un periodo relativamente recente, costituisce i picchi di monte dell'Abete, dì Poggio alla Croce e di monte Massi. La miniera La Cara sta in quest'ultimo ed alla sua base stanno la villa di La Cava e le opere principali.
   Il giacimento metallifero è di una natura così speciale come la roccia in cui è situato, incominciando alla superficie in forma di lina vena o filone angusto che va gradatamente allargandosi nella scesa sino alla larghezza di parecchi metri: il minerale si