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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Massa e Carrara - Lucca - Pisa - Livorno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Voi Len a
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   d'aliare della cappella finanzieri è di Cosimo Daddi. La tomba di Mario fi nari lacci, fondatore del museo ed uno dei primi eruditi del suo lempo fu eretta mentre egli era ancora invita.
   Visi ammirano poi: una tavola rappresentante Nostra Donna col putto Gesù sulle ginocchia, opera pregevolissima del XV secolo ; la Natività di Gesù Cristo, dipinto a olio di Giovanni Calducci ; ed altro dipinto a olio su tavola in cui vedesi Nostra Donna ascendere al cielo sostenuta da due Angioli frammezzo a nubi luminose, mentre in basso sono le figure grandi circa il vero dei Santi Giovanni Hat li sta, Girolamo, Bartolomeo e Lodovico re di Francia, opera attribuita a Battista Baldini.
   Cappella della Croce. — Annessa alla chiesa di San Francesco è la cappella della Croce, edilizio architettonico del secoloXIV pregevolissimo, che ha tulle le pareti decorale di affreschi di scuola fiorentina del secolo XV, per cui è siala detta una piccola Assisi. I dipinti delle pareli rappresentanti la Strage degli. Innocenti e le Storie della Santa Ci'oce, sono di Cenili di Francesco di Ser Cenni di Firenze; e i quattro Evangelisti della vòlta dì Jacopo di Firenze.
   Questa cappella è di proprietà dei con li Guidi, che di recente la fecero completarnenle restaurare.
   Sali Dalmazio. — Dirimpetto a San Francesco, edificalo su disegno di Bartolomeo Aniiiiannati, contiene una bella Deposizione del Rossetti.
   Sant'Agostino. — Questa chiesa, abbastanza grandiosa, contiene due dipinti del Volterrano, nno dei quali rappresentante la Purificazione, dipinta nel 1G30, quando egli riparò a Volterra per sotlrarsi al pericolo della peste clic infuriava a Firenze; l'altro VIncoronazione di spine, del 1639. Codesta chiesa è rinomala per le sue reliquie ed ha un Crocefisso del secolo XIII, credulo miracoloso, all'altare del Falconcini; e un frammento di affresco di un Crocefisso con Santi, attribuito a Giotto e quivi trasportato dal refettorio della Badia. In sagrestia è un trittico del portoghese Alvaro.
   San ìlichflc. — Al primo altare a destra, entrando in chiesa vi è nn affresco, frammento di uno più grande staccato dal muro, rappresentante
   Nostra Donna seduta col bambino Gesù stretto al seno, detta Madonna del Riscatto, opera pregevole di scuola senese della prima mela del XV secolo. A destra dell'altare maggiore una tavola con Nostra Donna seduta in trono col Bambino Gesù al seno. Attorno al trono veggonsi molti cherubini con grandi ali rosse spiegate. Dipinto a tempera di artista senese del XV secolo.
   A sinistra poi dell'aliar maggiore, altro dipinto Ìli tavola coil Nostra Donna seduta in trono col bambino Gesù in braccio. In basso, ai lati del trono, molte figure di Angioli in piedi, opera pure questa di scuola senese del XV secolo.
   Incastrato nella parete di fianco del presbiterio dal lato dell'Evangelo vi è poi un mirabile Tabernacolo di marmo bianco, in forma rettangolare, con pilastri adorni di vaghissime candelabro formale da ciocche di foglie, fiori e fregio decorato di festoni: lavoro delicatissimo di bassorilievo di artista fiorentino del XV secolo. Entro il tabernacolo una bella Madonna in terracotta robbiana.
   San Lino (con monastero) — Fu fondato nel 1480 da Raffaele Maffei volterrano e restaurato nel 1517 con la spesa di 80,000 scudi. La chiesa fu dedicata a S. Lino, successore diS. Pietro, come quello che vuoisi nato a Volterra. Contiene il uioniiinculo del fondatore (fig. !)3), ereito dal fratello .Mario (che ha il suo iu Duomo), vescovo di Cavaillon, segretario del Sacro Collegio e nunzio di Giulio 11 a Parigi. La stallia marmorea coricata è di Silvio, di Mino da Fiesole (1523) che gli pose nella sinistra la scritta: sic itur ad astra; gli ornali son del Montorsoli e le due staine (\ti\VArcangelo Raffaele l'ima, l'altra del Beato Gherardo Maffei, di Stagio Stagi di Pie-t rasali la.
   San Pietro. — Presso la porla a Selci: ha un bel quadro della Madonna col Putto e i Santi Pietro, Caterina, Francesco e Lorenzo, al primo aliare a destra, di Paolino da Pistoia.
   Cappella di Sant'Antonio. — Ha sull'altare una bella tavola d'altare, raffigurante SanJ'/l/ì-tonio abate, pittura di scuola senese del secolo XV e in sagrestia una tavola in due sparlili, dipinta a tempera su fondo d'oro, lavoro di Taddeo di Bartolo.
   Delle opere d'arte esistenti nelle chiese di città resta a notare una Madonna attribuita al Durerò esistente nella sagrestia della Cappella della Misericordia.
   Fuori porta Marcoli è il Seminario vescovile, antico convento di Olivetani, costruito dove la tradizione vuole sorgesse un palazzo della Contessa Matilde. Ivi ammirasi una Madonna con Angeli e Cherubini, opera dei Della Robbia.
   Fuori di porta a Selci è la chiesa di San Girolamo, già convento di Francescani. Contiene parecchie opere d'arte importantissime: nelle cappelle esteriori due stupendi bassorilievi robbiani, rappresentanti l'uno San Francesco con Santi, l'altro il Giudizio universale. Nell'interno della chiesa sono i dipinti ammirati dal Bourget, cioè una A mimi,nazione di Benvenuto da Siena ed una Madonna con Sunti attribuita al Ghirlandaio. In una Cappella interna si conserva una Madonna attribuita a Santi di Tito.