Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincie di Massa e Carrara - Lucca - Pisa - Livorno', Gustavo Strafforello
Pagina (220/285) Pagina
Pagina (220/285)
La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Massa e Carrara - Lucca - Pisa - Livorno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 272
•Ì:H l'arte Terza — Italia Centrale
tutti i palazzi dei maggiorenti avevano la loro torre. Notevoli, il gruppo di torri che si vedono sul canto della via Ricciarelli, appartenute ai Buomparenti e Buonaguidi; il gruppo presso la piazzetta di San Michele e la torre Gnidi a capo della via omonima.
Queste torri, alternate con fabbriche di maggiore o minore antichità, talune delle quali conservanti uno spiccato carattere dei tempi di mezzo, le strade per lo più strette e tortuose ed altri edifizi singolari, come le fonti (Docciola e San Felice) a grandi archi in pietra di sesto acuto in fondo a ripide discoscese, che richiamano a mente la Fonte Branda di Siena, tutto questo, e mille particolarità clic non si possono accennare per
Fig. 88. — Volterra : Fortezza, ora ridotta a Stabilimento penale.
iscritto, ma che non sfuggono all'osservatore, fanno si che l'insieme della città acquisti una speciale fisionomia e sia quasi una visione del medioevo, come ben la diceva Paolo Bourget nelle sue Sensalions d'Italie.
monumenti religiosi
Cattedrale. — Maestoso e imponente edifizio romanesco consacrato nel 1120 da papa Callisto II. Nel 1294 fu risoluto di allungare la sua forma quadrala e vuoisi ne fosse incaricato Niccolò Pisano, il quale avrebbe preferito la forma di croce latina a tre navate. Comunque sia di questa notizia, è cerio però che hi facciata è improntata allo stile pisano (fig. 80).
La navata di mezzo e la trasversale sono assai alle ed arcate le laterali. Diventò cattedrale nel 1472 quando i Fiorentini demolirono l'antica basilica per fabbricare il castello.
La soffitta della nave centrale è di Francesco Capriani (1570); le ricche dorature di questa soffitta (in cui il granduca Francesco spese 14,000 scudi) sono di Fulvio Andrea Tncci di
San Gemignano e i capitelli corinzi a stucco delle colonne di Leonardo Ricciarelli.
All'ingresso del duomo a sinistra è il sarcofago del dolio vescovo Mario Maffei che ebbe importanti incarichi in curia vaticana, opera di Raffaele Gioii da Set tigna no (1527); e a destra il monumento eretto all'arcivescovo Incontri e formalo con parte del paliotto dell'antico altare maggiore; il busto e dell'illustre Costoli: sopra all'attigua porta laterale del Duomo un busto rohbiano del Pontefice San Lino.
Il pulpito 6 di marmo, su quattro colonne granitiche dell'Elba e sii due leoni, un toro ed una figura fantastica. 11 parapetto è ornato di rilievi dèi secolo XII rappresentanti la Cena, il Sacrifizio d'Abramo, e r^ln/iwniiflsioHc. Ai lati