Volterra
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   Fig. 87. — Volterra : Palazzo Pretorio (da fotografia).
   del Mastio, fa forma di cono tronco fino ad un certo punto e quindi in forma cilindrica elevasi all'altezza di ni. 569.037 sul livello del mare e dalla galleria coperta o pergamena che ne corona la cima, godesi un panorama splendido, che, secondo il tlire di molti, da niun luogo abitato può mai aversene alcuno più ampio.
   Isolalo in un piazzale quadrilatero fra i bastioni che lo fiancheggiano, vi si accedeva lino alla metà di questo secolo per mezzo di un ponte levatoio, ed è a rimpiangersi che allora sia stato aperto un ingresso al piede della torre, che se fu di comodo a clii ebbe il malaugurato disegno di praticarcelo, altrettanto fu di deturpamento al severo carattere della torre stessa.
   Nelle famose carceri del Mastio furono rinchiusi alcuni dei complici della congiura iìoren-
   I tina dei Pazzi nel 1478 : dal 1682 ai 1693 il I granduca Cosimo III vi tenne prigioniero il matematico Lorenzini che vi scrisse il trattato delle 1 Lezioni cosmiche, manoscritto alla Magliabec-chiana di Firenze. Del resto una esatta e colorita descrizione della fortezza e delle sue carceri si ha nella prefazione di Guerrazzi alla Figlia di Curzio Picchena: egli pure fu nel 1849 prigioniero a Volterra, dopo il suo ministero nel governo provvisorio della Toscana: ivi pensò la Beatrice Cenci e fece voto di scrivere un giorno le vicende di due vittime del Mastio, la suddetta figlia del ministro di Cosimo II e Roberto Acciaioli. Altro famoso prigioniero del Mastio fu il conte Felicini, bolognese. Fino dal 1816 la fortezza è ridotta a stabilimento penale nel quale trovansi ora 470 condannati.
   Non si debbono passare sotto silenzio quelle torri che, quasi fortezze private, nel medioevo servirono di difesa e di offesa alle famiglie signorili lottanti fra loro. Quasi
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