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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Massa e Carrara - Lucca - Pisa - Livorno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Pili te Terza — Ilalia Centrale
   ingresso al Museo Guarnacci, è un fresco di minori opere di pittura, tra le quali sono da ac-
   San Coviamo nel deserto del Sodoma e salile coniarsi: \ài Natività della Vergi ne, le Sozze di
   le due scale un Crocifisso, pregevole opera del Canaan e il Giobbe di Donato Mascagni, cainal-
   serolo XIV. dolese, insigne pittore del secolo XVII.
   All'una estremila della sala della Magistratura In una sala poi del secondo piano del medesimo
   che occupa il piano snperiore, la parete è coperla palazzo si osserva un affresco di Cosimo Daddi,
   da un gran fresco cui, dicesi, collaborarono rappresentante la Vergine coi Santi Giusto e Clc-
   ('1382) Jacopo di Cione Orgagna e un Maestro mente, e una pittura già distaccata dal muro
   Niccolò di Pielro Lamberti: rappresela l'.ln- rappresentante la Giustizia, di Daniele da Vul-
   uunziazione coi Santi ed è assai danneggiato. terra. — Altualmcnle il palazzo dei Priori è la
   Nella sala attigua furono raccolti alcuni antichi sede del Municipio, dipinti, fra i quali primeggia quello di Luca Palazzo Pretorio (%. 87). — ti palazzo pre-Sipìorelli (proveniente dall'altare Malici nella torio prosnella il palazzo dei Priori. La sua co-cluesa di San Francesco) rappreseli tante la Ma- striizionedeve in parte risalire almeno al X secolo: donna con sulle ginocchia il Bambino, il quale, vi risiedettero successivamente i capitani di giudice il precitato scrittore francese Paolo Bourget stizia, i podestà, i commissari e i vicari: ora è sede nelle Sensations d'Italie : « fa con la mano di della soltoprefeltura, del tribunale, della pretura pochi mesi precisamente il geslo terribile del e carceri giudiziali.
   Cristo giudice nel fresco del Buonarroti alla Si- E un imponente edilìzio in più corpi ad arcate
   slina. 11 piccolo Gesù di Luca, tratta già i pecca- e finestre liscie di stile ogivale, a tre piani con due
   lori, come l'Ercole dell'antica leggenda i serpenti torri merlale: chiara ne appare la sua costilu-
   che egli strozzava nella culla ». A sinistra della zione coll'incorporazione di diversi palazzi, «piali
   Madonna San Francesco, il .Battista ed un /i/i- quelli dei Topi, dei Belforti, dei Maltragi, dei
   gelo: a destra Sant'Antonio, San Pietro ed un Malagotti e degli Allegretti,
   altro Angelo: sui gradini del trono stanno seduti La piazza già di per sè moiiumeiilale per i due
   San Girolamo e Sant'Agostino. Il quadro dipinto palazzi accennati, si è negli ultimi anni arric-
   nel 14-01 è danneggiato, ma di una nella grandio- cliita di due edifizi, le cui facciate sono stale
   sita nell'insieme e di buona esecuzione. messe in armonia collo stile medioevale della
   11 palazzo dei Priori contiene poi una meravi- piazza stessa e cioè: la Caserma dei Carabinieri a
   gliosa tavola di Domenico Gliirlandajo rappre- lato del palazzo Pretorio e il palazzo del Monte
   sentante le Sante Volterrane Attinia e Greciniana di pietà.
   in atto di adorazione ; un piccolo Tabernacolo di Due antichi palazzi modernamente deturpati,
   legno a intagli e dorature con immagine della cioè l'Episcopio e il palazzo Salvcstrini, uierite-
   Madonna, attribuito ad Alberto Durcr ; un Pre- rebbero di essere ricondotti alle primitive loro
   sepio e una Deposizione del cinquecentista Kos- forme e così la piazza maggiore volterrana sarebbe
   setti, allievo di Daniele da Volterra, nonché altre una delle più grandiose ed artistiche.
   Oltre questi palazzi pubblici anche diversi palazzi privati meritano di essere ricordati. Il palazzo già Maffei passato poi in Guarnacci e adesso Ruggieri, grandioso nella sua architettura cinquecentista; il palazzo Minucci ora Solaini, attribuito al Sangallo; il palazzo Incontri, ora Viti, colla facciata dell'Àmmannato : nel cortile di questo palazzo fu costruito il moderno teatro; il palazzo lugliirauii, con elegante facciata di Gherardo Silvani. In questo palazzo nella galleria dei proprietari si conserva il ritratto di Fedra inghirami, di Raffaello.
   Fortezza (fìg. 88). — Nella parte più alta della città nel luogo detto Castello, dall'antica rocca ivi esistita linda remotissimi tempi, si innalzala fortezza di Volterra. E slata fabbricala in due epoche differenti e divisa in Cassero o rocca antica e Mastio o rocca nuova.
   Il Cassero, fu, di cesi, cominciato a costruire per volere di Gualtieri duca di Atene, assillilo alla signoria di Volterra nel 1312, e conserva infatti il iioine di Torre del Duca di Atene. Questa torre, delta anche la Femmina, uuilaiueiile all'altra che sta a cavaliere della Porla a Selci, colle mura che le col legano, formano la rocca
   antica, che pare fosse condotta al termine sotto i Bell'orti, cittadini volterrani, che ne tennero la dominazione fino all'anno 1301: dopo la caduta di questi, la nomina del castellano fu rimessa ai priori e gonfalonieri di Firenze. Nel 1472, ridotta Volterra definitivamente sotto il dominio dei Fiorentini per le armi del Duca d'Urbino, fu edificata la rocca nuova e precisamente nel luogo occupato dalla Basilica di San Pielro e dal palazzo del vescovo.
   Fu dunque nel 1172 che l'antica rocca venne accresciuta dei quattro grandiosi bastioni, in mezzo ai quali innalzasi superbameiile la torre