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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Massa e Carrara - Lucca - Pisa - Livorno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 272
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Pili te Terza — Ilalia Centrale
Francesco <]a Volterra, iiittorc, clic lavorò cogli altri grandi negli affreschi del Camposanto dì l'isa.
Misi secolo XV si trovano alla corte pontificia Jacopo di Niccolò Gherardi, notissimo per li suo diario pubblicato dal Muratori, c Gherardo di Giovanni Malici; Giovanni Guidi scrisse l'importante opera, specialmente rispetto al tempo suo, De »>ineralibns. Ma sopra tutti eccellono gli umanisti Raffaello Matl'ei detto il \'ollerraiio e il cardinale Tommaso Fedra Ingliiraini, ili cui dipinse il ritratto il sommo Urbinate: ambedue celebrati dall'Ariosto, quando accennando ai personaggi di cui il l 'arnese si circondava, canta Ecco Alessandro il mio signor Farnese, Oli dotta compagnia che seco mena ! Fedra, Capella, Porzio, il Bolognese Filippo, il Volterrano, il Maddalena,
Andrea Marone, e '] Monaco Severo; dei quali è Volterrano anche l'ultimo, cioè il monaco Severo l'arelli.
Nel secolo XVI : Jacopo Guidi, uno dei Padri del Concilio di Trento, di cui scrisse gli atti, che trovatisi manoscritti nell'Archivio dei Conti Guidi: lasciò anche una Vita, di Cus&bo I; Francesco Lottini, autore degli Ai-redimenti chili, ed il celebre pittore Daniele Ricciarelli, soprannominato Daniele da Volterra.
Nel secolo XVII il poeta Giovanni Vìllifranchi: il pittore Baldassarre l'ranceschmi detto il Vollerrano, e Jacopo Inghirami, ammiraglio delle galere di Santo Stefano, famoso per la espugnazione di Itona.
Nel secolo XVIII: Damiani Mattia, poeta arcade, amico di Metastasio, la cui corrispondenza con esso trovasi oggi nella Biblioteca Guarnacci; Giovali F rancesco l'agnini uno degli economisti che tanto illustrarono in quel tempo la Toscana, autore della Decima; Iliguccio Galluzzi, istoriografo della Toscana e della Casa Medicea. Ma più che tutti occorre ricordare Mario Guarnacci, per la fama acquistatasi con gli scritti, tra cui magistrale quello delle Origini italiche, per le opere pubbliche, promosse e per il Museo, con alta intelligenza raccolto e donato alla patria, benemerito in sommo grado della città natale.
Del secolo attuale ricordiamo a cagion d'onore i tre Fratelli Inghirami : Francesco, istoriografo della Toscana c archeologo sommo ; Giovanni, illustre matematico e astronomo ; Marcello, il quale, come in altro luogo si accennerà, dette vita e impilisi alla lavorazione artistica degli alabastri.
I, A CITTÀ
« C'est une vision de Moyen ago, que Cette ville, serrée d'une ceinture intacte de remparts oft les murailles florentines se relient aux murailles etrusques. V isiblcment cette Volterra ne fut qu'im bastion suspcndu sur la Maremme >. Così Paolo Bourget, il ben noto scrittore della FYancia nelle sue recenti, deliziose Sensutions d'Italie.
Esistono sempre moltissimi avanzi delle mura etnische, la cui cinta allargandosi ili un circuito di oltre S miglia, rappresenta il massimo sviluppo della città antica (fig. 81).
Di porte etnische rimangono solamente i resti di una detta attualmente il Portone, indicata da alcuni scrittori per Porta di Diana, e la l'urta all'Arco.
Attualmente la città è cinta dalle mura medioevali molto più ristrette e forse un terzo delle antiche. Vi si entra per le porte seguenti: Porla a Selci, conosciuta, dicesi, primitivamente come l'orla del Sole per la sua orientazione; Porta Jlarcoli, Porla di Docciola, Porla fiorentina. Porta San Francesco, Porta San Felice, Porta all'Arco.
MONUMENTI ANTICHI
lim a —Le antiche nitira ctruschc clic, cnnic 1 di circa sci miglia, sono in massima parie disi 6 dotto disopra, allargavansi in un circtiilo , strutle e restano solo degli avanzi grandiosi, che