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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Massa e Carrara - Lucca - Pisa - Livorno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 272
Mandamenti e Comuni «lei Circondario di Pisa
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Le malattie che guariscono più facilmente, usandole, sono: le diarree e le dissenterie; le nevrosi, quando non sieno accompagnate da alterazione profonda dell'impasto organico dei principali centri nervosi ; gli ingorghi uterini, le amenorree e le dismenorree, la difficoltà di orinare, i reumi e le artriti con contratture e le affezioni cutanee, ecc.
Acqua minerale di Asciano. V. Asciano un villaggio con pieve del Comune dei Bagni di San Giuliano, situato nella parte ovest del Monte Pisano, a i chilometri «lai Bagni di San Giuliano capoluogo. Nelle sue vicinanze, da una torba palustre deposta sopra il terreno calcareo, sgorga una polla di acqua minerale acidula, della temperatura di 20 gradi, analizzata dai professori Santi, Giuli e I'iria. Si adopera in bevanda e per bagno nelle affezioni catarrali nelle vie aeree, in quelle degli organi digerenti, controia renella, nell'isterismo, nell'ipocondriasi e per clistere nelle diarree e nelle dissenterie. 11 primo che introdusse, verso la metà del secolo scorso, l'uso medico dell'acqua di Asciano fu il medico pisano Barsanti. Il conte di Eichecourt la fece allacciare e, per conservarla, fu chiusa entro una fabbrica di forma elegante. E assai abbondante ad Asciano anche la sorgente dell' acqua potabile che per un acquedotto di G chilometri favorisce la città di Pisa: questo acquedotto fu fatto dal 1001 al 1613.
Magni dello Sprofondo in Aynano. E Agnano un villaggio, già castello, nel piviere del suddetto Asciano, a 7 chilometri dai Bagni di San Giuliano capoluogo, situato sulle falde del monte Pisano, d'innanzi una pianura ubertosa colmata in gran parte dalle piene del fosso Vicinaja che la percorre da est a ovest. La regione di Agnano era occupata da ainpii paduli, colmati in gran parte per opere idrauliche e scomparsi mediante fossi dì scolo. Nel territorio di Agnano sono alcune sorgenti minerali, dette Bagni dello Sprofondo, presso i quali fu eretto modernamente un edifizio per ordine della duchessa di Massa, Beatrice, che lo destinò principalmente àgli indigenti. Le polle allacciate separatamente ni quell'edilizio sono cinque, delle quali quattro per bagno ed una per bevanda contro varie malattie.
Grotta di Agnano. Anche in Agitano, come a Pozzuoli in quel di Napoli, è una grotta, all'ingresso della quale veggonsì spesso uccelli, animali e rettili morti, indizio di qualche editino sotterraneo che sopprime la respirazione. Ne parla il Cocchi nei Bagni di l'isa, e il gas che sì svolge da quella grotta non è altro che acido carbonico.
Cenni storici. - I Bagni di San Giuliano vanno debitori della loro esistenza alle suddette acque termali, conosciute ed adoperate anche nell'antichità. L'uso che fecero i Romani di codesti bagni è attestato da una tavola o lapide infranta di marmo bianco e romano è anche il nome di Caldaccoli (da Calidae Aquaè) che serba tuttora un luogo vicino ove veggonsi gli avanzi di un acquiilotto. Plinio poi nel libro ti, cap. 103 della sua Storia Naturale parla delle Aquue Calidae Pisanorum dicendo, fra le altre cose, che vi nascevano le rane.
Giusta la tradizione, la celebre contessa Matilde fece costruire, nel 1112, qualche nuovo edilizio o qualche restauro a quei Bagni, che addimandavansi a quei tempi di Monte Pisano, ma non v'ha documento che lo confermi. La prima notizia sicura intorno ad essi trovasi nel lirrre Pisani Communis, pubblicato nel 1161, dal quale rilevasi che quei Bagni dovevano essere molto frequentati e che intorno ad essi era un borgo popoloso, che fu poi cinto di mura castellane nel 1311 quando era podestà di Pisa e comandante delle truppe Federico conte di Montefeltro. Anche Pietro Gambacorti, signore di Pisa sino al 1392, e che, per consiglio di Ugolino da Montecatini, frequentò assai questi Bagni, v'introdusse nuovi comodi e vi fece costruire per sè un palazzo; ma nella guerra dei Pisani contro i Fiorentini, nel 1405-14-06, Bertoldo Orsini, conte di Soana e generale di questi ultimi, distrusse il borgo e le Terme. Il granduca Ferdinando 1 ne ordinò il restauro nel 1597 e incaricò Gerolamo Mercuriale di illustrarle con un Trattato speciale, impresso nel 1002 a Francoforte in un con le sue prelezioni lette in Pisa sugli Aforismi d'Ippocrate.