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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Massa e Carrara - Lucca - Pisa - Livorno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Terza — Italia Centrale
   al paro di quello di liuti. Sonvi anche molti mulini, messi in moto dalle acque del torrente Zambra, da cui si ritrae anche guadagno col mestiere di lavandaio.
   Cenni storici.— La memoria più antica di Calci risale al 780 nell'atto di fondazione della badia (li San Savino. Gli arcivescovi di l'isa vi avevano un castello corrispondente alla villa che anteriormente vi possedevano, lo seguito la Repubblica di Pisa stabili in Calci un giusdicente, col titolo di capitano, per tutelare i lavandai di Calci e di Asciano. La valle di Calci è nota nell'istoria militare per essere stata occupata a più riprese dai fuorusciti pisani; saccheggiata, nel lJfi'J, dagli Imperiali; dal condottiero inglese Ilawkwood, od Acuto, nel 1375; da Nicolò Piccinino nel 1431 e dai Napoletani nel 1479; finche rimase da ultimo sotto il dominio costante dei Fiorentini.
   Oltre la Certosa erano nella valle di Calci il monastero detto alla Costa d'Acqua, che fu un eremo dei Camaldolesi, poi degli Agostiniani di Pisa, e l'altro dì Nicositi dei canonici regolari Lateranensi e poi dei Francescani.
   Uomini illustri. — Nacque nei colli di Calci (prima metà del secolo XIII) il [littore Giunta di Guidotto detto Giunta l'ismió.* e. nel villaggio di Honteinagno si mostra la rasa del papa per esservi nato Pietro Paganelli che fu papa Kugeuio III dal 1145 al 1153. Coli, elett. Vieopisano — Dioc. Pisa — P2, T. e Tr. locali, Str. ferr. a lavacchio (fraz. di Cascina).
   Mandamento di BAGNI SAN GIULIANO (comprende 2 Comuni, popol. 20,707 ab.).
   L'ampio territorio, eccetto una porzione occupata dai fianchi sud e ovest del monte Pisano, consiste in una pianura ali ivionalc, sparsa di fossi e polle minerali ed è bagnato dal Serchio, dall'Arno, dal canale navigabile di Ripafratta, ecc., e coltivato a viti, a prati, a cereali, ulivi e boschi.
   Bagni San Giuliano (19,807 ab.). — Nella valle inferiore del Serchio, a fi chilometri da Pisa, presero il nome da un'antica cappèlla g à situata sul monte Pisano e dedicata a San Giuliano, ed è un bel paese sparso di pala :zi signorili e di liei casini privati, cresciuto rapidamente per l'affluenza ai Bagni. Ha innanzi un anfiteatro formato dalle rupi del monte Bianco, così detto dal bianco ma ino ond'è composto. Comprende più frazioni e la ferrovia, che unisce Livorno a Pia e a Lucca, vi ha tre stazioni: una nel capoluogo, una seconda a Ripafratta e.l uni terza a Iiigoli, con ufficio postale anche nella frazione Pontassercliio.
   I due stabilimenti balneari, discosti circa 70 passi l'uno dali altro, sorgono uno a destra e l'altro a sinistra del palazzo dell'Opera dei Bagni stessi. Vi hanno in essi vasche grandi o di società con comodi gradini e sedili, e lavacri marmorei o tinozze per due o per una sola persona, tutti liberi, col loio spogliatoio e sempre puliti. Vi si trovano inoltre gli appartamenti p r le doccio esterne ed interne, luoghi di riposo, ambulatori, ecc. Ili codesti lavacri dodici portano i nomi delle deità dell'antica mitologia greca.
   Non meno di tredici sono le sorgenti minerali e formano due gruppi vicini l'uno all'altro circa 81 metri e divisi fra loro dalla strada maestra che attraversa il monte. La loro acqua è limpidissima, costante nella quantità e senza odore sensibile finché è calda; ma il suo vapore produce alle volte, un titillamento che sebbene non ingrato all'olfato cagiona una certa gravezza e doglia di capo. Quando è calda il suo sapore è aspretto ed austero; ma quando è raffreddata il suo sapore non si differenzia da quello dell'acqua comune. Vuoisi poi osservare che sulla sua superficie formasi una pellicola tartarosa che si depone producendo incrostazioni nei bacini ed anche sui corpi che vi si tengono immersi. Il Targioni Tozzetti. fra gli altri, analizzò l'acqua del Bozzetto, la quale ha la temperatura di gradi 39.5 e Raffaele l'iria, nel 1851, l'acqua calda del Batjnetto o Bagno della Tinozza, la quale ha la temperatura di gradi 33.75.
   Le acque dei Bagni di San Giuliano appartengono alla classe delle saline selettitose e si prendono principalmente in bevanda e sotto forma di bagno e anche in doccia.