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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Massa e Carrara - Lucca - Pisa - Livorno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 272
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l'urie Teiza — ILalia Centrale
conto di quest'ordine o consegnò la fortezza ai risani, i quali, quando i Fiorentini l'assediarono, si difesero sì strenuamente in un con le donne e i ragazzi che gli assedianti si ritirarono e decapitarono il loro comandante per essere andata a male l'impresa; anche il bombardamento di Ercole Bentivoglio, nel 1505, non potè ottenerne la resa. Solo nel 150'J, dopo esaurite le loro forze e tentato indarno di deviare per mezzo di due canali 1 Arno dulia città, i Pisani, stretti dalla faine, si arresero dopo un'eroica difesa di ben quattordici anni e con condizioni onorevoli ai Fiorentini. La città si spopolò; molti abitanti l'abbandonarono per ire astabilirsi a Venezia, Genova, Napoli, L'alenilo e la popolazione decrebbe vieppiù sempre sì che nel 1551 non contava più che S751 abitanti a soli 13,100 nel 1715.
Una dello prime operazioni eseguite dai Fiorentini appena entrati in Fisa fu quella di far ultimare, per mezzo dei fratelli Giuliano e Antonio da Sangallo, le fortificazioni della cittadella nuova. Tuttociò accadeva durante il governo del gonfaloniere perpetuo Pier Soderiui e del segretario fiorentino Nicolò Machiavelli, quando questi due noti personaggi dovettero cedere per forza il governo ai Medici, rimpatriati dopo il sacco di Prato.
Cosimo I rialzò, nel 1513, l'Università abbandonata, assegnandole nuove rendite e stabilì, riordinandone gli statuti e fondando nuove cattedre e stabili inoltre, nel 15GI, in Pisa la residenza, il noviziato e la chiesa del nuovo Ordine cavalleresco di Santo Stefano che abbiam descritto e tutto ciò per procacciare decoro e maggior concorso, coll'Università, alla città.
Ferdinando 1, oltre le oi>ere sue minori, fece allacciare le polle copiose dell'acqua saluberrima di Asciano per condurla in città col già descritto stupendo acquidotto, terminato da suo tiglio Cosimo II. Ferdinando I fece inoltre edificare la loggia dei Banchi e il palazzo Granducale e fece aprire sotto il ponte a Mare il canale dei Navicelli per rendere più spedito e sicuro che non fosse in prima per Bocca d'Arno il trasporto delle merci da Pisa alla sua nuova Livorno.
Anche i .Medici successivi e dopo di essi i Lorenesi si resero in un modo 0 nell'altro, ma particolarmente col favorire gli studi, benemeriti di Pisa e il granduca Pietro Leopoldo costumava passarvi, con la famiglia numerosa, la stagione invernale. Sotto il governo di Leopoldo II finalmente Pisa ottenne grandi benefìzi, fra i quali una direzione più regolare data alle acque, la costruzione di nuovi ponti e di nuove strado di aiupliazione e rettificazione delle antiche, la costruzione della strada ferrata Leopolda da Livorno a Pisa, ecc.
Per la storia del risorgimento italiano è memorabile il primo Congresso dei dotti tenuto a Pisa nel 1839: e non meno la partecipazione dell'Università, professori e studenti, alla campagna del ISIS dove ebbero le gloriose sconfitte di Curtatoue e Montanara.
Cenni Storici sulle Belle Aiiti in Pisa.
1. Architettura, — Sullo scorcio del secolo XI una nuova vita rianimò l'architettura: la llepubblica mercantile di Pisa, che aveva per la Media Italia un'importanza simile a quella di Venezia per l'Alta Italia, diede a tale nuova vita l'espressione più solenne nel suo magnifico Duomo. L'antica basilica cristiana ivi acquistò un nuovo carattere essenzialmente italiano; la facciata fu ornata di gallerie ad archi sovrapposte con liberi colonnini; la cupola servì di tipo alle numerose basiliche dei secoli XI, XII e XIII. Parecchie più piccole basiliche colonnari imitarono in Pisa nelle loro facciate (lucila del Duomo, come San Frediano, San Sisto, Sant'Andrea, San Pierino, San Paolo all'Orto, San Paolo in Ripa d'Arno, San Nicola e San Michele in Borgo. La Torre pendente, con le sue nobili loggie pisane, ha una stretta attinenza di forme col Duomo e col Battistero.