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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Massa e Carrara - Lucca - Pisa - Livorno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 272
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Parte Terza — Italia Centrale
i cronisti, sino n Giovanili XIV (morto nel 985), tutti in atto di benedire. Fonte battesimale (li Giovanni Pisano. La torre quadrata e massiccia in mattoni è posteriori) alla chiesa.
La Certosa (fig. 77). — Questo superbo edilizio, che ha l'aspetto esterno di una reggia piuttostocliè (li un convento grandioso di Certosini, trovasi nella bella valle olivata di Calci, a circa 10 chilometri da Pisa, ed è una delle più belle certose in Italia. Fu fondata nel 13GG da un mercante armeno, Pietro di Mirante, reduce da Terra-santa e restaurata nella seconda metà del secolo XVIII. La, Certosa si compone di un ampio chiostro circondato di colonne marmoree (fig. 78) con nel cèntro una stupenda fontana ornata di aquile in bronzo che versano acqua dai becchi, e di una bella chiesa interna divisa in tre corpi con monumentale facciata fiancheggiata da due ale grandiose ed ornata di una marmorea e spaziosa gradinata. Eleganti le cappelle con pavimento a disegni e notevoli alcuni quadri (lei secolo XVII ed un ciborio in bronzo, della scuola di Gian Bologna. Nel 1814- Ferdinando III vi ristabilì i Certosini, ora soppressi.
La Certosa, circondata dai monti Pisani, sta immediatamente sotto una loro vetta detta la Verruca (530 in.), ove la Repubblica di Pisa fece costruire, nel 1103, una fortezza da vedetta di cui scorgonsi ancor le rovine abbastanza considerevoli por potervi studiare ini bello esemplare dell'arte fortificatoria nel medioevo. Non ebbe fatti di guerra che nel secolo XV: allora fu più volte pi'esa e ripresa tra Pisani e Fiorentini; questi ne annientarono lo fortificazioni sul principio del secolo XVI: ma sotto il Governo mediceo venne abbandonata come inutile.
Dalla Certosa vi si gode di un panorama grandioso, estesissimo: tutta la pianura, le città, le castella e l'intiero Valliamo inferiore, vai di Nievole, vai d'Era con gran parte del mare e delle coste verso Gei ova.
Poco lontano dalla Certosa è il convento di Nicosia che ebbe questo nome perchè fondato nel 1258 da Ugo da Fagiano, pisano, arcivescovo di Nicosia in Cipro ivi ha di recente istituito un orfanotrofio il celebre predicatore frate Agostino da Montefeltro.
Il Piano dì Pisa. — Dopo i lavori di prosciugamento negli ultimi tre secoli, non solo è feracissimo, ina in esso fioriscono importanti industrie: nel solo piccolo luogo di l'ontesese vi sono almeno quindici fabbriche di tessuti.
CENNI STORICI
1. Pisa nell'antichità (H:fe«, Strab.,Polid., l'irne). — Tutti gli autori concordano nel rappresentarla quale città antichissima ma la sua storia primitiva è molto incerta e confusa. La sua fondazione fu persino attribuita da alcuni scrittori allo stesso Pelope, mentre altri l'attribuirono solo in genere ad un corpo di coloni della Pisa Peloponnesiaca, che avevano accompagnato Nestore a Troja ed erano scesi al ritorno in questa parte d'Italia. Epeio, il celebre fondatore di Metaponto, fu anche, al dire di alcuni scrittori, il fondatore di Pisa. Catone però, seguitando un'altra tradizione, la dice fondata dagli Etruschi sotto Tarconte, quantunque il luogo fosse ili possesso di un popolo detto i l'eutani, i quali parlavano un dialetto greco (Cat., ad Serv., up. Aen., x, 179). Anche Virgilio la dice distintamente tatto etnisca. D'altra parte Dionisio ne fa menzione fra le città fondate od occupate dai l'elasgi congiuntamente agli Aborigeni; e par abbiavi qualche ragione per considerarla qual uno dei primitivi stabilimenti pelasgici sulle coste dell'Etruria, che cadde poi in potere degli Etruschi.
Nulla quasi sappiamo di Pisa come città etrusca e non vi ha ricordo di questo periodo della sua storia; ma Strabene trovò vestigia della sua [lassata grandezza e la tradizione della sua fondazione per Tarconte pare accenni ad essa quale una delle città principali dell'Etruria. 1 suoi abitanti erano bellicosi pei' le guerre frequenti