Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincie di Massa e Carrara - Lucca - Pisa - Livorno', Gustavo Strafforello

   

Pagina (172/285)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (172/285)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Massa e Carrara - Lucca - Pisa - Livorno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   10-2
   l'aile Terza — Kalia Centrale
   l'aliare e pareli marmoree. Andò ili decadenza, ina fu restaurato dall'Accademia delle Hello Arti.
   San Pietro in Vincoli (o San Pierino). — È la chiesa più antica di Pisa. La cripla è del see. X! se non più antica ; 6 bassa e massiccia e servì lungo tempo per ossario. La chiesa soprastatile è longobardica o romana degenerata, anteriore allo stile pisano ed ha una buona facciata occidentale di questo carattere.
   Nell'interno, scala di nove gradini dalla porta occidentale ; navata lunga e stretta con due laterali ; colonne marmoree antiche con capitelli imi-lati dal lipo classico. Il pavimento è un Opus Alexandrinam del tipo comune in Noma nei secoli XII e XIII. L'estremila orientale non ha nò abside, nò finestre. Nella vòlta alcuni antichi mosaici.
   San Francesco. — All'osi remila orientale della cillà, del secolo XIII, ad una sola navata, con setle cappelle e bel campanile. Nella vòlta del coro alcuni freschi di San/i e Ai Apostoli, di Taddeo Gaddi (1312). La cappella, detta il Capitolo di San Bonaventura, contiene buoni freschi di Nicolò di Pietro Gerì ili del 1302. La finestra a est contiene alcuni buoni vetri dipinti.
   Una cappella dipinta da Taddeo di Bartolo
   (1307) fu scoperta nella sagrestia, ina i freschi sono assai danneggiali, llavvi fra essi la composizione singolare degli Apostoli che scendono a visitar la Veri/ine. Presso le finestre cucila vòlta sono parecchi bei gruppi e figure : V Annunzia-zionc, i Quattro Bollori, i Quattro Profeti, San Giovanni Ballista, Sant'Andrea e altri Santi. Notevoli i chiostri per la grazia delle loro colonne.
   Non solo il lenipo ha danneggialo la ricchezza artistica di questa chiesa, ina l'imbiancatura cancellò molti freschi di Giotto, di Taddeo Gaddi, di Spinello Aretino, di Lorenzo Monaco: i due quadri principali, la Madonna degli Angeli di Cimabue e San Francesco stimmatizzato Hi Gioito sono passati al Louvre di Parigi. Così andarono guasti e dispersi monumenti e memorie sepolcrali uci Gherardesca (una lapide ricorda il luogo dove furono sepolti Ugolino e i suoi figli, morti nella Torre della Fame), degli Appiani, dei Visconti, dei Gualandi, degli Agnello, dei Sinioudi, dei Gambacorti, degli Upezziughi, dei Lanfrauchi, degli Alliate e dei Capraja: qui fu sepolto anche Francesco da liuti, primo commentatore di Dante.
   Attuai melile la chiesa di San Francesco é chiusa al culto e fa parte del Musco Civico, uell'annesso convento.
   PALAZZI
   Palazzo Pretorio. — Sorge all'est rem ita del lungarno Galileo, presso il ponte di Mezzo, sull'antico palazzo del Podeslà, costruito in marmo e travertino nel 1833, su disegno di Alessandro Gherardesca, col celebre orologio che segna il tempo vero di Pisa e il tempo medio di Roma. Sonvi ora il Tribunale e l'Uffizio del telegrafo.
   Le Logge di Banchi erette nel 1008, per comodo dei mercanti, con archiletlura del Buon talenti, sostengono le sale dell'Archivio di Stato.
   Palazzo del Comune. —Fu costruito nei primi del secolo XVII su disegno del Franca villa : ivi era già la residenza dei consoli del mare, annessa al
   Palazzo Gambacorti, di stile ogivale fiorilo, unico edilìzio che resti a Pisa dell'epoca repubblicana: un'iscrizione sulla porta ricorda la dedizione di Pisa a Firenze nel 1500.
   Palazzo de1 Medici (passato poi agli Spinola e indi ad altri). — Trovasi nel lungarno Mediceo, costruito nel 1021 da Àlbizzone, fondatore della vicina chiesa di San Matteo, arricchito nel secolo XIV della facciata sul Lungarno, della loggia e delle dipendenze, e quindi uno dei più bei palazzi di Pisa ; residenza, nel 1404, di Carlo Vili di Francia, indi dimora di Cosimo I de' Medici. Vi abitò anche Lorenzo il Magnifico, clic stava volontieri a Pisa, ove ristabili l'Università e le feste carnovalesche degli studenti. Nel 1562 vuoisi seguisse in questo palazzo l'orrenda tragedia della famiglia di Cosimo I. Don Garzia
   de'Medici uccise il fratello, il cardinale Giovanni, e il padre Cosimo allora uccise Don Garzia e la madre mori accorata in capo a dodici giorni. Vero è però che la morte dei due figli di Cosimo e attribuita da altri alla malaria (vedi le Tragedie medicee del Saltini). 11 palazzo fu recentemente restaurato.
   Palazzo Reale. — Costruito nel 1550 sotto la direzione di Baccio Bandinelli.
   Palazzo Agostini (fig. 09). — Edilìzio gotico e ili mattoni, con finestre ornate di medaglioni e fogliame in terracotta del secolo XV. Dietro é la piazza del Mercato, assai popoloso, la mattina. Nei fondi terreni di questo palazzo è lo storico Caffé dell'Ussero, reso famoso dai versi del Giusti.
   Palazzo l'iuocchietti, con orologio e arco per passare alla via della Faggiola da piazza dei Cavalieri (fig. 70). — Tutta la caratteristica facciata è adorna di mal conservati affreschi di Stefano Maruscelli e Bernardino Porcelti. Vuoisi che quivi stesse in addietro la Torre della Fame dei Gualandi, famosa per la tragica fiue del conte Ugolino della Gherardesca e dei suoi figli (1288) resa immortale da Dante nel più bello squarcio di poesia del mondo antico e moderno. Nei vestibolo sinistro si indicano ancora gli stipiti di una porla chiusa, antichissimi, che vogliousi quelli della lo rie famosa.
   Palazzo Laiifrcducci (ora Upezzinghi). — Col-l'iscrizione sull'archi trave Alla Giornata (mollo delia nobil famiglia;, maestoso edilizio in marmo