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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Massa e Carrara - Lucca - Pisa - Livorno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   I'isa
   147
   Fig. 55. — Pisa (Camposanto) : Galleria delV Inconsolabile.
   ilice l'iscrizione) da Giovanni Pisano, al tempo di Federigo arcivescovo, di Tarlati podestà e di (ìardella operaio, e compitilo nel secolo XIV da Tommaso Pisano, allievo di Andrea Pisano. Si vuole però che l'arcivescovo Ubaldo Lanfranchi (1108-1118) al suo ritorno dalla Palestina, dopo di essere stato sconfitto a Tolemaide dal Saladino, riconducesse in Pisa le sue cinquantatrè navi cariche di terra del monte Calvario, la quale vuoisi riduca in polvere i cadaveri in ventiquattro ore! Ei depose questa terra nel luogo comprato da lui ; ma la costruzione del Camposanto non ebbe principio che un secolo più tardi.
   Una delle due porte è all'esterno ornata da un tabernacolo dove Giovanni Pisano volle scolpire sé stesso e gli altri fondatori in ginocchio dinanzi alla Vergine col Bambino.
   Ma è l'interno che presenta uno spettacolo di meravigliosa sublimità. Forma un imponente quadrilatero longitudinale con corridoi, sessantadue grandi arcate e quattro ale. Il materiale principale è marmo bianco e marmoreo è anche il pavimento dei corridoi, che copre più di seicento tombe di famiglie private pisane e di corporazioni. È lungo m. 1266, largo 52, circonferenza m. 337.3, larghezza dei corridoi m. 10.5. L'area nel mezzo: lunghezza m. 105.6, larghezza m. 21, circonferenza m. 253.3. Il tetto del lato sud fu riedificato nel 1826; quello del Iato nord vuoisi originale, ma fu probabilmente assai riattato più volte.
   La collezione dei monumenti sepolcrali è importante. La maggior parte non appartiene però al Camposanto ma vi fu trasportata dal Duomo e
   Fig. 56. — Pisa (Camposanto): L'Inconsolabile.
   J da altre chiese nel territorio pisano. Il Canipo-1 santo era già un museo al tempo della regina ì Cristina di Svezia e va debitore della sua ricca