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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Massa e Carrara - Lucca - Pisa - Livorno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 272
Pisa
l'i li veri; Miracolo delia moltiplicazione dei pani, di lì imi iki Idi, pisano (1025), del quale è anche VAdoratone del serpente; Mose che fa spicciar l'acqua dal sasso, di Gindolii, lucchese; Dio che parla a Mosè, di Matteo Rosselli, fiorentino; Elia, del Manctli.
Nel terzo ordine, a destra.* Abramo e i tre angeli, di Maruscelli; Sansone, diUiininaldi; Banchetto di Assuero, di Gamberucei; Nozze di Cairn, di Guidotli ; Giuditta, di Vannini ; il Sacerdote davanti Giosuè, di Ginganelli.
Nella nicchia del coro gran dipinto in mosaico clie fu pcrliiiigotcmpoatlribuitoaCimabiie(1302) con figure colossali di Cristo seduto che benedice con a destra San Giovanni, no lev ole pel sentimento nell'espressione. A sinistra era la Vergine, aggiunta nel 1321 da Vicino, pisano. Altri dicono col Vasari che il mosaico è del 1290 e fanno i nomi di Fra Jacopo, di Fra Mino, di Andrea Tufi e di Gaddo Caddi. Quel cli'é certo è che mai, neppure nei più antichi coni menti da u leseli i, si trova Ci ma bue nominato come mosaicista.
Nel grand'arco davanli la nicchia del coro, Gruppo d'Angeli, a fresco su fondo d'oro di Domenico Ghirlandaio, ma restaurato cosi che poco o nulla vi si vede dell'originale. (ìli altri freschi delle pareli del presbiterio sono di Maru-scelli (1012) e Poccelti.
Uscendo dal presbiterio, a destra, si arriva, presso l'ingresso, alla sagrestia dei Canonici, all'altare coll'inimagiiie venerata della Madonna di sotto gli Organi, dipinto bisantino che fu portato in processione solenne alla cittadella quando Carlo Vili di Francia promise, nel 1494, ai Pisani la libertà e la liberazione dai Fiorentini. Nelle grandi calamità di Pisa questo quadro si suole esporre nel presbiterio. Sopra la porla della sagrestia dei Canonici è il bel rilievo del Giudizio Universale, di Giovanni Pisano.
Nella crociera sinistra in mezzo, monumento del cardinale Francesco d'Elei (1742); indi la cappella del Sacramento, d'architettura uguale a quella della cappella (lanieri e la tribuna con bella decorazione marmorea dello Stagi e scottine di F. Mosca. Nell'arco soprastante, IVl/i/nm-ziazione, quadro in mosaico di Gaddo Gaddi, fiorentino (1320).SuiraIt;ire, ricco ciborio d'argento in forma di tempio con rilievi dalla Vita del Salvatore, eseguilo nel 1092 dal pisano Tamburini
su disegno de! Foggini. Nell'iscrizione di dietro si legge clic il ciborio fu un dono di Cosimo III de' Medici, il quale Io pagò 24,000 scudi.
Le due iscrizioni sopra le due porte laterali d'in grosso si riferiscono alla morte di GregorioVlIl e all'elezione di Clemenle III nel 1180; le iscrizioni sui monumenti degli arcivescovi Guidi e Frosini, all'impresa delle isole Daleari (1112) ed alla consacrazione del Duomo, nel 4119, secondo la cronologia pisana (1).
Ballislero (fig*52). — Dirimpetto alla facciata principale del Duomo sorge il famosoBatliste.ro, in isti le archi tettonico consimile, ma con forme ancor più nobili e severe, edificato col proposito che superasse quanti in quel secolo ne fossero sorli in Italia.
« II tanto celebre Battistero di Pisa, dice il marchese Selvatico, appartiene a quella sublime arte ilalo-crisliana clic dalle umili creazioni di Cimabue sali ai miracoli di Raffaello, ma vi appartiene per una piccola parie, vale a dire, per il diadema di frontoni e pinnacoli che incorona la galleria al disopra degli archi del pianterreno. Ogni due archi, su un asse si e uno no delle colonnelle, si slancia un pinnacolo golico, svello, elegantissimo; fra i due pinnacoli fa cuspide un frontone coi gattoni gotici ai pioventi. Nel vtiolo dell'arco, scavato nel triangolo, spicca un busto in marmo. Si osservi il disegno del Battistero, lo si immagini privo di quel diadema gotico e si dovrà confessare clic quella splendida corona e una delle più felici ereazioni dell'archi lettura italiana ». L'architettura esterna è a tre ordini di arcale, i due primi a colonne, il terzo a pilastri: la gran cupola è terminata da un cupolino sormontalo dalla slatua in bronzo del Battista.
Secondo le iscrizioni liei pilaslri fiancheggiali li l'iugrosso, fu fondato nell'agosto 1153 e ìli archi lettalo da Diolisalvi, aulorc di San Michele in Lucca. Furono soprainlendenli al l'impresa Cinclto Cinelli ed Arrigo Cancellieri. Nel 1153 fu fondalo il cerchio esterno di 30 metri di diametro e nel 1154 l'interno del diametro di 19 metri.
Le colonne furono fatte venire dall'Elba e dalla Sardegna; ma la fabbricazione rimase a mezzo nel 1150 per mancanza di danaro, nonostante un dono cospicuo del re Ruggiero di Sicilia. Al ripigliare dei lavori furono introdotte alcune variazioni nel disegno archiletlonico ed introdotta una
(1) Porrem fine a questa rapida descrizione del Duomo di Pisa con l'osservazione seguente del marchese P. Selvatico: « Il Vasari, che abbonda di osservazioni profonde e di criterii storici importanti, attribuisce all'emulazione destata dalla fabbrica del Duomo di Pisa una grande influenza per l'architettura in Italia, « svegliando, dice, in tutta Italia, e in Toscana massimamente, l'animo di molti a belle imprese », e nota più specialmente come dovute a quell'incentivo le cattedrali di Lucca e di Pistoja. Il Vasari ha sbagliato delle date a qualche nome, ma sta che a Pisa si alzò il primo edifizio di questo stile nuovo che si diffuse a Lucca, nelle altre città litorali toscane e arrivò a Pistoja, e, passando i monti litorali, giunse a Prato, e, girando l'avversa e nemica Firenze, toccò sino ad Arezzo »f