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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Massa e Carrara - Lucca - Pisa - Livorno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 272
Lucca
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Sant'Anastasio. — Fu edificata nel 750, riedificata nel secolo XIII. Della prima costruzione rimangono però tuttora la parte superiore della facciata anteriore e la facciata posteriore sino alla cornice del frontone del pari che il campanile fuori la loggia, e dei particolari la porta principale e la finestra orientale.
Chiesa del Ss. Crocefisso de' Bianchi. — Cosi detta da un crocefisso lasciato dai Penitenti Bianchi nel 1377. Vi si ammira un'/Issandone, dello Spagnoletto.
San Paolino. — É del Rinascimento, disegnata nel 1515 dallo scultore fiorentino Baccio da Mon-
telupo; ha una sola navata d'ordine dorico in croce latina. La Badia di Fiesole del Brunellesco nel secolo XVI é un'imitazione di San Paolino.
Santa Maria dei Servi. — Contiene altari del Riuascimento di Nicolò Civitali.
Ss. Trinila. — Contiene nell'altare del muro destro un rilievo di Matteo Civitali, rappresentante la Madonna della Tosse, stupenda naturalistica raffigurazione della affettuosa e scria maternità.
La Madonnina (presso porta San Pietro). — Nella parete sinistra sono rappresentati Due monaci, frammento di Matteo Civitali.
pal
Palazzo Pubblico (già Ducale, ora Provinciale). — Nel lato occidentale di piazza Grande, disegnato, nel 1577, da Bartolomeo Ammanati, di Firenze. La porzione del portico verso sud è, secondo il modello, sino alla sala d'ingresso, mentre la continuazione nella piazza e il lato nord furono eseguiti in parte soltanto, secondo il detto modello noi 1729 da un architetto lucchese Francesco Pini, coadiuvalo dall'ingegnere Juvara.
Il palazzo rimase un frammento dacché manca la metà del lato nord e l'intiero lato ovest del modello dell'Ammanati. La facciata propriamente detta doveva prospettare a sud e trovasi ora nell'interno della seconda corte.
Nell'interno, superbo scalone marmoreo del Nottolini con gradini monolitici di Carrara. La preziosa e abbondante biblioteca reale fu portata ad arricchire la Palatina di Panna dai Borboni.
Al primo piano la quadreria contenente i magnifici dipinti di Fra Bartolomeo da San Romano.
la Sala. — N. 2. Santa Maria Maddalena, di Carletto Caliari. — 3. Il Samaritano misericordioso, di Paolo Brill. — 6. Deposto di Croce, di Daniele da Volterra.— 7-8. Angelo, della scuola diFra Bartolomeo. —9. Santa Barbara, di Sandro Rotticelii (? o forse di Leonardo da Vinci). — 10. Ann iniziazione, scuola tedesca del secolo XVI. —11. Maria Maddalena d'Austria ?noglie di Cosimo Il de Medici, di Sustcrman. — 16. Madonna con quattro Santi, di Fra Filippo Lippi. — 17. Cristo orante nel giardino degli Ulivi, del Gassano; Madonna con due Santi, della scuola veneziana. — 21. Battaglia, del Borgognone.
2a Sala. — N. 1. Paesaggio invernale con contadini, del Bassano. —2. Cardinale Carlo dei Medici, di Susleruian. —3. Iti tratto di un giovane, di Rembrandt. — 4. Martirio di Santi, dì Pietro Paolini da Lucca (1648). — 5. Federico di Urbino, di Federico Barocci (1607). — 6. Il Cardinale Leopoldo de'Medici, di Sustcrman. — 7. Bianca Cappello, di Angelo Bronzino. — 8. !!i-tratto di donna, di Sustcrman. — IO. Mart irio di San Lorenzo, di Lanfranco. — 13. Marina olandese, de] secolo XVII. — l i. Trionfo di David,
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di Rutilio Manctti da Siena (circa il 1620). — 16. L'Arcivescovo Mansi, di Pompeo Baltoni da Lucca. —18. Adorazione dei Magi, di Gessi, nello stile di Guido Reni.
3a Sala. — N. 1. Miracolo di Sant'Antonio di Padova, di Rutilio Manetti. — 2. Madonna e Santi, di Pietro Paolini (1643), nella maniera di Paolo Veronese.— 3. La Madonna della Misericordia, ossia la Vergine che prega pel popolo di Lucca, di Fra Bartolomeo (1515). Questo magnifico dipinto fu eseguito per commissione del domenicano Lombardi da Montecatini. In questo capolavoro Fra Bartolomeo diede prova della sua maestria coinè colorista. La pompa solenne della composizione, la divina rassegnazione della Vergine, la figura maestosa del Cristo, gli uomini, le donne, i fanciulli in adorazione, il gruppo grazioso della giovine madre con due figliuoletti l'orinano un insieme in cui la Natura apparisce qual risultato compiuto dell'Arte suprema ed in cui sono anche ammirabili i particolari e i contrasti di luce ed ombra. Una piccola copia incompiuta di questo stupendo dipinto, fatta nel secolo XVII, trovasi nel palazzo Mansi. — 4. Presentazione nel Tempio, di Sebastiano Vini. — 5. Danae, di Cal-vacrt. — 7. Deposto di Croce, di Aurelio Lo ini (1595). — 8. San Vincenzo, di Antonio Lucclii. — 9. Sansone, del Donienicliino. — 10. Dio Padre in gloria con sotto Santa Maria Maddalena e Santa Caterina da Siena in adorazione ( 150!)), di Fra Bartolomeo. E un dipinto del sentimento più profondo e della massima nobiltà di forme; quasi veneziano nello splendore del colorito e raf-I faellesco nel chiaroscuro. Fra Bartolomeo l'aveva dipinto per San Pietro di Murano presso Venezia ed essendo il prezzo stato trovato troppo caro, no ' fece dono all'amico suo, il priore Santi Paguini. Il magnifico disegno del Padre Eterno è nella galleria degli Uffìzi iu Firenze sotto il nome di Lio-nardo da Vinci.
4a Sala. — N. 1. Cristo in orazione nel giardino degli Ulivi, di Gio. Batta Naldini, fiorentino (circa il 1570); Davide e Golia, nella maniera di Carlo Dolce, di Onorio Marinari di