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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Massa e Carrara - Lucca - Pisa - Livorno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 272
Lucca
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Fig. 35. — Lucca : Chiesa di Santa Maria della Rosa (da fotografia Alinari).
mente, ricorre una serie di archetti massicci di tutto sesto, con teste di animali per peducci d'imposta ».
L'architrave della porta maggiore ha un rilievo della Vergine con Angeli e Ì Dodici Apostoli, probabilmente del secolo XI. La bella vòlta antica è nascosta da una moderna pesante. Il battistero è un ampio edifizio ogivale con vòlta a punta, ma l'antico fonte battesimale fu rimosso e surrogato da un moderno. La bella finestra tonda col Battista è del 1572.
All'ingresso della crociera sinistra è il sepolcro di Giovanni Farina, del Consani (4847). Nella crociera sinistra, sul muro sinistro, bel fresco della Madonna con cinque Santi del secolo XV e vicino, a destra, lapide commemorativa dei Lucchesi caduti nelle guerre dell'indipendenza. Il campanile di San Giovanni di Lucca è incoronalo di merli.
In questa chiesa fu istituita, nel secolo XIV, la confraternita dei Penitenti Bianchi.
90 — La Patria, voi. UT, parte
San Francesco (a cui si va per via Fratta, ora Magazzino militare). — Lunga chiesa gotica ad una sola nave, edificala nel 1228, con vòlta in legno del 1442. Fra il secondo e il terzo altare a destra, monumento del vescovo e poeta Giovanni Guidiccioni (n. 1500, m. 1541 in Macerata), altra gloria di Lucca sua patria. Sopra, la Madonna, nello stile di Lorenzetto che lavorò sotto Raffaello.
Fra il terzo e il quarto altare, monumento del grande condottiero Castruccio Castracani degli Antelminelli, terza gloria di Lucca di cui fu signore, come vedremo nei cenni storici. L'iscrizione dice: En vivo vivamque fama rerum gesla-rum Italae militiae splendor Lucensium decus Etruriae ornamentum Castr utius Gerii Ante lini-nellorum stirpe.
San Romano (a sud-ovest del palazzo Pubblico). — Già sin dal secolo Vili vi sorgeva una chiesa la quale fu trasformala nella sua forma presente da Vincenzo Buo narrici neH656. A tergo