Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincie di Massa e Carrara - Lucca - Pisa - Livorno', Gustavo Strafforello

   

Pagina (76/285)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (76/285)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Massa e Carrara - Lucca - Pisa - Livorno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   76
   l'arte Terza — Italia Centrale
   l'archeologo torinese Corderà e il cav. Enrico Kidolfi nella sua Guida di Lncca.
   San Frediano, la Basilica Longobardorum, una delle più importa 11 li dell'Italia centrale, lia una Tacciata di carattere semplice e severo con Ìli mezzo un mosaico grandioso (restaurato nel 1829) rappresentante Cristo in gloria adorato da due Angeli e sotto più in piccolo dai Dodici A posi oli coi due versi leonini :
   AltavirL Codi spcc tallir cor Galilei
   Iste Dei nauta Galilei nube Icvalws.
   L'interno della basilica è della massima semplicità. 1 muri della navata di mezzo, larga 10 metri ed alta 21, sono sorretti da due arcate le cui colonne hanno un diametro di soli metri 0.080 e non pertanto reggono un muro di inetri 15.5. Le ven tolto colonne son di grandezza disuguale; i fusti, i capitelli e i basamenti son lolli quasi tutti da monumenti antichi della Lucca romana e longobarda. La lunghezza totale di San Frediano misura inclri 03.3; la larghezza delle tre navale 22 metri e la larghezza della navata di mezzo 11 inclri. La vòlta aperta in legno era intagliata a liticameli le e indorata, ma fu rinnovata nel 1813 in isti le più semplice. La chiesa aveva in origine doppie navate di cui le esterne furono colmale con cappelle.
   A destra, presso l'ingresso principale, fresco della Madonna con Santi, di Amico Aspcrtini bolognese, uno dei migliori allievi, comecché un po' bizzarro, del Francia (circa il 1506). A sinistra dell'ingresso altro fresco della Visitazione, di Uidolfo Ghirlandajo e, a destra delle due cappelle con cancellata, l'antico Fonte battesimale (fig. 28), probabilmente del 1151, costruito per l'antico battistero a vòlta e qui trasportalo nel 1808. Questo fonte pel bai tesi ino d'immersione è tutto istoriato di rozzi, arcaici rilievi col nome di Roberti Magi stri. Questi rilievi rappresentano fra le altre cose il Passaggio del Mar Bosso (simbolo del batlesiilio); Dio che dà a Mose le tavole della Legge (autilipo del battesimo); sette Santi, i primi due con una pecora e una lepre (pecca-lori penitenti), il lerzo con sulle spaile un bambino ignudo (bailesinio), ecc.
   Sopra questo antico fonte battesimale, a destra, Annunzi azione, in tcrr.icot.la invetriata, della scuola dei Della Robbia, con bella tecnica ina senza ispirazione; e nel pilastro della cancellata della seconda cappella, San Bartolomeo, della
   medesima scuola dei Della Robbia. Presso questa seconda cappella è i! nuovo Fonte battesimale, di Matteo Civilali (1480), con ornati delicati nel miglior stile del Cinquecento. Era in origine un tabernacolo per l'ostia, quindi le aggiunte or milizie di stucco nella sua trasformazione eseguila nel 1508.
   Nella seconda cappella, con cancellata, sepolcro di Santa Zita Ikmalovi (nata nel 1218, moria nel 1278); entrò a 12 anni come fantesca al servizio di casa Fan tinelli e vi rimase 48 anni menando vita intemerata si clic essa divenne la santa patrona delle serve. Dante personifica Lucca ili questa santa nel xxi <\e\YInferno, là dove dice:
   0 Malebranche Ecc'un degli anzi,in di Santa Zita.
   La cappella già eretta nel 1321 fu restaurata intieramente nel secolo XVII. Anche i dipinti con episodi ideila vita del la Santa son di quel tem po (1 ).
   Nell'ultima cappella a destra a due archi, alla destra del pulpito, celebre e stupendo quadro di Francesco Francia, lodatissiino dai sigg. Crowc e Cavalcasellc, rappresentante il Ricevimento della Madonna in cielo con sotto i Ss. Anselmo, Agostino, Pietro Igneo, Davide, Salomone e quattro mouocromi nella predella. Sant'Anna e la Vergine con la Dieta per lunetta, ora nella Galleria nazionale di Londra, furono dipinte dallo stesso Francia per la cappella Buonvisi in San Frediano.
   A sinistra, rilievo in legno dipinto di Matteo Civilali, nipote dello scultore, e nella navata monumento di Lazzaro l'api (morto nel 1834), il felice traduttore del Paradiso perduto di Milton, del Pampaloni.
   All'altare della cappella del Sacramento e sotto baldacchini gotici figure in mezzo rilievo della Madonna con quattro Santi e sotto selte scenelte dalle viledi questi santi e Pianto sul Cristo morto, scolpiti da Jacopo della Quercia (Jacobus Magistri Patri de Senis) nel 1422 per commissione della famiglia Trenta. Anche le due figure sulle due lapidi sono del Della Quercia.
   Nella cappella di Sant'Agostino, sulla parete sinistra, freschi del precitato Amico Asperliui, (circa il 1510), restaurati dai RidolJi e rappresentanti la Storia del Volto Santo nel Duomo, il Battesimo di Sant'Agostino per Sant'Ambrogio, San Frediano che determina il corso del Serchio, hi Fondazione dell'Ordine di Sant'Agostino, ecc. Questi freschi sono lodali dal Burckhardt {Per
   <1) « Sainte Zita est la Pamela de la legende: c'était une pauvre servante que son maitre voulait st'duire. Toutes les villes d'Italie, au moyenàge, avaient ainsi un patron ou ime patronne dans le ciel. L'iiumhle et chaste servante de Lucques a ètó la patronne d'une republique guerrière. Les grands et terrìMes chefs du XIV siècle, Uguccione della Faggiola, Caslruccio Castracani, se sont iliciinés devanl son image. lls ont passé rapidémenU leurs tombes ne se trouvent plus dans la ville ou ils ont rógne; la ccndre de Zite y repose encore et Dante a prononcé son nom » (AsiPÈnE). Alla festa della santa {27 aprile) vi è gran concorso di gente in chiesa e sulla l'in zza con numerose offerte di fiori all'altare.