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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Massa e Carrara - Lucca - Pisa - Livorno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Terza — Italia Centrale
   Zeri (3080 ab.). — Sorge all'altezza di G75 metri dal livello del mare, su! versante meridionale deH'Apeimino, presso le sorgenti del Gordana tributario della Jlagra (mentre dal lato opposto sono le sorgenti del Tarodine, conlluente del Taro) poco sotto la vetta del monte Gottcro, che sembra il nodo dell' \pemiino fra la Lunigiana, Impennino di Piacenza e quello della Liguria e che ergesi a ìli® metri. Oltre il Gottero altri monti accerchiano la convalle alpestre di Zeri, fra cui monte Rotondo (1201 m.), l'Autessio (1161 m.), il Poggione (1530 in.) e lo Spiaggi (1554 in.); e la bagnano, óltre il suddetto Gordaua nel centro, il Teglia a scirocco e il torrente Betigna a greco.
   Zeri si compone di parecchie sparse borgate con la parrocchiale di San Lorenzo a Zeri. La prima chiesa parrocchiale cadde e rovinò, a quel che credesi, per instabilità di suolo, anziché per terremoti, dai quali non di rado fu scosso il paese. Dell'antico castello non sopravvanzano che pochi ruderi.
   Il territorio di Zeri abbonda di selve e produce castagneti, pascoli estesi, bestiame, segala, granturco. Di Zeri suol dirsi che mangia il proprio pane (di polenta) e veste del suo pelo (vale a dire: le sue donne tessono i panili di mezzalana delle proprie pecore). Sono montanari laboriosi e frugali.
   Cenni storici. — La memoria più antica e fors'anco l'origine del nome vernacolo di Zeri (Cerri) pare rinvengansi in un istrumento del 5 giugno 774-, esistente in Pavia e citato dal Muratori nel voi. ì delle sue Antìq. M. Aevi. Non solo i discendenti dei Malaspina, anche gli Estensi, i marchesi Pallavicini e quelli di Massa, di Carrara ebbero ragioni in quei monti, di guisa che fra i feudatari di Zeri contavansi non meno di quattro famiglie diverse di marchesi, al che si aggiunge il Comune di Pontreinoli e forse qualche altra famiglia sub-feudataria.
   Coli, elett. Pontremoli — Dioc. Pontremoli — Pa, T. e Str. ferr. a Pontremoli.
   Mandamento di BAGNONE (comprende 3 Comuni, popol. 14,005 ab.). — Territorio montuoso, sino all'alta sommità dell'Apennino, percorso dal Paglione, dal Caprio e dal Civiglia, e coperto per metà da selve di castagni, il cui prodotto, in un col bestiame pecorino, costituisce il reddito principale.
   Bagnane (5745 ab.). — Siede a 310 metri d'altezza, alla base meridionale di monte Brusà, fra le balze di un vallone angusto e profondo, solcato dalle acque fragorose del Bagnone che diede il nome al paese. La parte più antica dell'abitato sta a cavaliere della moderna con in vetta il cassero o castello, già dimora dei feudatari, donato nel secolo XV ai Nocetti governatori per Firenze in Lunigiana e capi del partito guelfo. La parte inferiore è fiancheggiata da portici, sotto e sopra i quali stendonsi due piazze: l'inferiore pel mercato e la superiore davanti la parrocchiale di San Nicolò e il Pretorio. All'istruzione provvede un pio Istituto fondato, sin dal 1631, da un Cartegni, nativo del paese, che fu per trentasei anni professore all'Università di Pisa.
   Boschi, castagneti, pascoli, pastorizia, legnami, fabbricazione di seggiole in legno di faggio, di corbe e di tessuti di canapa e lana; commercio discreto. Belle cascate del Bagnone per dar moto ad opifizi.
   Cenni storici. — Fin dal secolo XII almeno Bagnone dipendeva dai marchesi Mala-spina, i quali lo diedero in sub-feudo ai nobili detti di Bagnone. Nel 1221 fu compreso tra i feudi dei marchesi di Filattiera dello Spino Fiorito, i cui discendenti lo venderono, nel 1471 alla Repubblica fiorentina, la quale lo tenne poi costantemente sotto il proprio dominio insieme ad altre ville o terre. Era compreso nel compartimento toscano di Pisa e fu poi ceduto al Ducato di Panna.
   Coli, elett. Pontremoli — Dioc. Pontremoli e Massa -P'eT. loculi, Str. ferr. a Filattiera.
   Filattiera (3983 ab.). — Giace a 213 metri d'altezza, sopra una bella collina sulla sinistra della Magra, fra i torrenti Caprio e Monia, affluenti a est della Magra, elio passa a ovest formando un letto amplissimo e ghiaioso, detto ì,a Giara. La Magra