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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Massa e Carrara - Lucca - Pisa - Livorno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Farle Terza Italia Centrale
   Nonostante la forte e diuturna signoria feudale ilei Mulaspiun in tutta la circostante Lunigiana, il Connine di Pontremoli se ne mantenne libero : quasi tutte le torre lnni-gianesi diedero titolo a questo o a quel ramo dell'inesauribile spino : ma il Comune ih Pontremoli restò iniuinne.
   Continuarono i Pontremolesi a reggersi a Comune, divisi nei soliti partiti ili Cucili e Ghibellini, (piando il celebre Castruccio Castracani, capitano di Lucca, dopo vinti in Lunigiana Genovesi e Fiorentini, penetrò sino a Pontnmioli, ove, fra le suddette piazze (Iella Cattedrale e del Comune, alla confluenza del Verde nella Magra e fra il borgo vecchio soprastante, abitato dai Ghibellini, e il borgo nuovo sottostante, popolato dai (incili, fece costruire lo precitate granili torri tuttora esistenti e le collegò con una cortina chiamando Cacciuguerra tutta quella fortificazione divisoria. I)a quel tempo la città di Pontremoli tolse per stemma 1111 ponte a quattro arcate con alta torre merlata nella testata orientale: ina durarono a lungo le risse fra gli uomini di Cucciiiguerru in su e quello di Caccinguerra in giù, anche dopo le predicazioni del francescano Fra Tomaso per far prevalere la comune fazione di Cristo.
   Sceso quindi 111 Italia Ludovico il Iìavaro, con diploma del 1329, ridonò ai Pontremolesi lina certa libertà, lasciandovi un vicario imperiale, ch'essi cacciarono non appena ebbe varcato l'Apennino al suo ritorno in Germania.
   Pontremoli era dominata dai Rossi ili l'arma, quando, nel 1330, fu assediata dai soldati di Mastino della Scala e dei suoi alleati e costretta ad arrendersi; molto sofferse dalla peste nel 1318. Passò poi sotto il dominio ilei Visconti di Milano sino al 1404; finche, lacerata dalle discordie intestine, si diede ai Fieschi, che la spogliarono più volte. Nel 1430 il Piccinino, capitano dei Visconti, ne cacciò Gian Luigi Fieschi e il Pontremolese rimase por intiero al duca Filippo Ilaria; Visconti, a cui fu confermato nella pace ili Ferrara del 2G aprile 1433.
   Se ne impadronirono poco appresso gli Sforza, durante la cui signoria Pontremoli ebbe assai a soffrire e gli Svizzeri di Carlo \ 111 ili Francia la posero a ferro e a fuoco, 11011 ricevendone altra punizione che di trainare oltre il passo della Cisa le artiglierie che al Re tanto giovarono per la vittoria di Fosnovo. Dopo altre vicende successive (in cui Pontremoli vide nelle sue mura Massimiliano imperatore, Giovanili delle Bande Nere e Giovanni da Leyor), e dopo la sconfitta dei Francesi a Pavia per Carlo V, Pontremoli venne, col Milanese, in potere di questo grande monarca, il quale pure vi fu di passaggio e vi destinò a governatore il famoso Fabrizio Maramaldo. Della lunga dominazione spagnuola resta sulla porta San Giorgio 1111'iscrizione panegirica a Filippo III, e quando Filippo IV di Spagna venne nel 1047, alle prese con Luigi XIV di Francia credesi desse balìa al suo governatore di Milano d'alienare per danaro ogni annesso di quel Ducato compreso il Pontremolese.
   La Repubblica di Genova Io acquistò per la somma di 200,000 pezze da otto ; ma non essendo giunta in capo a sei mesi la ratifica dell'acquisto ruppe il contratto. Filippo IV allora alienò, il 4 marzo 1G50, al granduca Ferdinando II ili Toscana ed a suoi successoli Poiitremoli e il territorio per l'egregia somma di 500,000 scudi, pari Il 2,910 000 lire nostre.
   Pontremoli prosperò favorita sotto il governo dei Medici, finche fu tutta sconvolta, nel 1799, dai combattimenti dei Francesi, reduci da Napoli sotto Macdonald, contro gli Austro-Russi, clic se ne contesero accanitamente il possesso. Anche nel 1814 fu occupata, dopo un aspro combattimento, dagli Vustriaci, i (piali furono però costretti, il 20 febbraio, con perdite enormi a ritirarsi in Toscana. Con moht proprio del 1° agosto 1778 Leopoldo I aveva innalzato Pontremoli al grado di nobil città e, nel 1787, vi aveva ottenuto ila Pio VI la cattedra vescovile.
   Divenuta la Toscana provincia del primo Impero francese ne fu staccato il IVuitre-jnolese ed aggregato al dipartimento deH'Apeniiino con a capo Chiavari. Ma nel 1811-