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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Massa e Carrara - Lucca - Pisa - Livorno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 272
Mandamenti e Comuni del Circondario di Mas^a e Carrara
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«'.destro di rettorica ed autore delle Memorie storiche della TAinigiana(lS'2fi),'m 2 volumi; né Girolamo Gargiolh, poeta satirico.
Altra illustrazione di Fivizzauo fu Adolfo Bartoli, nato il 19 novembre 1833, morto a Genova il 17 maggio 1891-, professore a Livorno, a Venezia ed ultimamente nell'Istituto di Studii Superiori in Firenze, autore delle opere riputate: I precursori del Rinascimento; I precursori del Boccaccio e della classica Storia della letteratura italiana, in 7 volumi, rimasta incompiuta.
Coli, elett. Castelnuovo di Garfagnana — Dioc. Fontremoli e Massa - P'tT. locali, Str. ferr. a Sai-zana.
Casola in Lunìtjiana (2978 ab.). — In vai di Magra, a 328' metri, presso la base meridionale dell'Alpe di Momuiio, sopra rupi di macigno, presso la confluenza del torrente Tassonara nell'Ariella, a 12 chilometri da Fivizzauo. Pira anticamente un castello murato e difeso da quattro torri, una delle quali serve ora di pubblico orologio e di campanile alla parrocchiale di Santa Felicita, di mediocre gì aridezza ed ornata di marmi. Le case sono di aspetto decente. Tradotti: olio, vino, cereali, castagne e pascoli.
Cenni storici. — Dalla sommità dell'Alpe di Momiuio sino a quella del Pizzo d'Uccello è tutta un'alpestre regione di contrafforti e di angusti e profondi valloncelli in cui gli antichi Apuani comparivano quasi all'improvviso ad assalire le legioni romane. Eretta in Comunità nel 1810 fu. nel 1275, una dipendenza dei Malaspina del ramo della Verrucola, ai quali fu tolta, sullo scorcio del secolo XIV, dai Lucchesi, ed a questi, nel 1429, dai Fiorentini.
Coli, elett. Castelnuovo di Garfagnana — Dioc. Pontremoii — Pa e T. a Fivizzano, Str. feri-, a Sai-zana.
Mandamento di FOSDINOVO (comprende il solo Comune di Fosdinovo). — Territorio ricco di pascoli, cereali, castagne e boschi di basso fusto, di oliveti e vigneti.
Fosdinovo (G182 ab.). — Sorge a 500 metri d'altezza con bellissima veduta su tutta la costa da Livorno alla Pahnaria e sulla Corsica e a 21 chilometri da Massa, sopra uno sprone delle Alpi Apuane, poco lungi dalla sponda sinistra della Magra e in amenis-sima situazione, in mezzo ad una campagna ben coltivata e piena di vita. Castello dei Malaspina ancor ben conservato, il quale, dopo molte vicende e dopo di essere stato posseduto da varii signori, fra i quali i Gesuiti, tornò in possesso, nel 1867, dei Malaspina; e il marchese Alfonso Malaspina lo ha signorilmente e artisticamente ristaurato. Il cassero eretto dai vetusti Nobili di Fosdinovo restò compreso nella rocca fondata e a più riprese ingrandita dai Malaspina: questo forma un vasto e irregolare edilizio composto di tutte le architetture, torri del medioevo, loggie del secolo XVI, palazzo moderno e giardini, rampe, archivolti, scale e cortile. Sulla porta è l'arme di Spinetta Malaspina e di Can della Scala (cane col collo armato recante in bocca e sullo scudo lo spino fiorito). Nel salone vi sono medaglioni rappresentanti i costumi e gli emblemi dei vassalli. Nella vecchia torre è la stanza di Dante, la preferita da Labindo. Vuoisi che in questo castello Dante, ospite dei Malaspina, ultimasse il suo Inferno e derivasse immagini leggiadre pel Paradiso.
Delle tre chiese, notevoli per architettura, dovizia di marmi e arredi sacri antichissimi: la parrocchiale di San Remigio e la chiesa dei Bianchi possiedono organi eccellenti dei fratelli Serassi di Bergamo. In San Remigio è il cospicuo marmoreo sepolcro di Galeotto Malaspina (f 13G7) colle statue, iscrizioni e altri particolari interessantissimi. La chiesa ha pure buoni bassorilievi del XIV e del XVI secolo. L'Ospedale, costruito nel secolo XIV, somministra principalmente vitto e medicine a domicilio agli ammalati poveri. Piccolo ma bel Teatro e grande Arena pel giuoco del pallone, eretti dal gaudente e ospitale marchese Carlo Emanuele II nel 1789. Splendido il Viale di lecci secolari, in cui nella festa di San Remigio (1* ottobre) e nella festa di