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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Massa e Carrara - Lucca - Pisa - Livorno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 272
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Parte Terza — Italia Centrale
Fi;;. 3. — Massa: Piazza degli Aranci e Palazzo ex-Ducale, ora Provinciale.
marino, con inferriate e balconi, sdiieransi lungo le vie ampie e ben lastricate. La piazza, detta degli Aranci (fig. 3), dal dóppia filare di questi alberi ai tre lati, davanti al palazzo ex-Ducale, residenza dei Cybo e degli Estensi (principalmente abbellito nel secolo XVII da Alberico li e da Teresa Panfili, consorte di Carlo II), sede odierna della Prefettura e degli Uffici provinciali, è il centro della città e il ritrovo principale dei suoi abitanti. Sorge in mezzo ad essa una fontana in forma di obelisco dedicata alla duchessa Maria Beatrice, che dedusse dalle vicine montagne un'acqua fresca, limpida, eccellente e la fece incanalare a proprie spese. Le iscrizioni antiche dell'obelisco furono tolte dopo il 1860 perchè ricordavano benemerenze dei duchi estensi e il soggiorno delle auguste figlie di Vittorio Emanuele I di Savoia ! !
Durante l'occupazione francese Massa e Carrara furono poste, com'è noto, sotto la siguoria dei Bacciocchi. La principessa Elisa Bacciocchi, sorella di Napoleone I, scelse il palazzo per sua residenza estiva e per renderlo più di suo gusto fece atterrare la antica cattedrale che stava nella piazza dirimpetto al palazzo e in poche settimane la demolizione fu compiuta.
11 Duomo odierno è un semplice edilizio quasi interamente rifatto nel secolo XVII, con un curioso portone antico — un arco sorretto da colonne attorte — porzione d'uno dei portoni della suddetta cattedrale distrutta. Nel sotterraneo è il sepolcréto dei Cybo, guastato nei tumulti portati in Italia dalla rivoluzione francese, ma che conserva ancora il mausoleo colla statua di Lorenzo Cybo, nel XVI secolo stipite dei duchi di Massa. In chiesa, la cappella Venturini ha diverse iscrizioni di individui di questa famiglia distinti nelle anni.
Un'altra piazza antica, detta del Mercurio, ha in mezzo la statua di questo dio pagano, collocata sopra un'alta colonna marmorea, rifatta nel 1770.