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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro e Urbino
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 415

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Urlìi no
   03
   fr'ig. 131, — Urbino: Veduta generale della città.
   papa, a patto che questo quietanzasse 1 soldati del residuo delle loro paglie, clic furono 105,000 ducati ed a lui permettesse di condurre seco a Mantova le sue artiglierie, e quella famosa libreria che con somma diligenza e con ingenti spese era stata formata da Federico suo zio. Lorenzo de1 Medici tornò così in potere dello Stato e, nel 1518, si sposò a Maddalena della Torre, principessa reale di Francia. Ma Leone X pensando che il ducato difficilmente potesse tenersi sotto nome dell'unica figliuola di Lorenzo, lo restituì alla Camera Apostolica, indi fece gettare a terra le mura di Urbino e degli altri luoghi principali del ducato, eccetto Gubbio.
   Morto Leone X, nel 152.1, Francesco Maria ricuperò incontanente, col favore del popolo, tutto il ducato, tranne la parte di San Leo ceduta dal papa ai Fiorentini in pagamento dei danari spesi per la guerra. Ma anche questa gli fu restituita nel 1527, quando il duca trovavasi 111 Firenze con l'esercito della lega. Passò Francesco Maria gli ultimi anni di sua vita in riposo e inori in Pesaro il 1° ottobre del 1538, 11011 senza sospetto ili veleno, fattogli propinare da Pier Luigi Farnese. Tolse in moglie Eleonora Gonzaga figlia del marchese di Mantova, dalla quale ebbe tre femmine, Giulio, poi cardinale, e Guidobaldo che successe nel ducato.
   Guiilobaldo II, quinto duca, nato nel 1514, seguì il padre nei campi di battaglia e quindi attese agli studi nella Università di Padova. Nel 1534 sposò Giulia, unica figliuola di Giovanni Maria Varano signore di Camerino, la quale fu erede di quello Stato, onde Guidobaldo ne prese possesso e fece fortificare Camerino, nonostante l'opposizione di Paolo III, il quale pretendeva quel feudo per la Chiesa. Servì come capitano la Repubblica di Venezia, indi la Spagna. Mortagli la prima moglie, sposò Vittoria, figlia di Pier Luigi Farnese duca di Parma. Fu quindi fatto dal papa prefetto di Roma e generale di Santa Chiesa e da Carlo V venne creato cavaliere del Toson d'Oro.
   Continuò sotto di lui la corte di Urbino ad accogliere nel suo seno gli uomini più celebrati del tempo, tra i quali Bernardo Tasso, che sottopose alle censure della Accademia degli Assorditi il suo poema Amadigi, che fu riveduto dal celebre Dionisio Atauagi di Cagli. Anche il Guarnii e il Caro vi fecero soggiorno per alcun tempo.