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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro e Urbino
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 415

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parie Terza - Italia Centrale — Mamiani. e Comuni del Circ. (li Pesaro
   fittidé Aretino, il monaco di Pomposa, il cantore di papa Giovanni XIX, trovava rifugio Ira i Inanelli cremili avellanensi cjpg nel 1030 lo ebbero vicario, quindi priore e, nel 17 maggio 1050. rendendogli i funebri onori lo bea tifi cava no. San Romualdo degli Onesti, duelli di Ravenna e San Pier Damiani] veri fondatori del monastero, guidarono con la loro virtù quei primi abitatori della Avellana. Vi dimorarono in seguito Gebizon e Guilmondo, San Domenico Loricato e ì papi Celestino II Innocenzo III Celestino \ e Giulio 11. I llimamenle furono monaci di Avellami il dotto Filippo licllenglii di Forlimpopoli e l'illustre IlalTaelc Piccinini di Offrii, professore-di botanica e geologia, die eoi suoi scritti illustrò scientilìramenlc il Calria, formando anelie ima ricca raccolta ili fossili.
   L'Eremo nulla presenta di notevole sotto l'aspetto architettonico ; la sua costruzione è varia, appartenendo ad epoche diverse. La parie antica risale al secolo X essa è originale; il resto, che disliiignesi solo por i graziosi corridoi e per la solidiia, fu edificato nei secoli XV XVI e XVII, per opera principalmente del cardinale timballo Hi lla Piovere, abate coflliflendalario ; del cardinali Francesco lo'inoliuo, del cardinale Giulio frllic Della liiivcn- e di altri.
   Il fabbricato non è regolare, figura un grande ( asaiiiciilo formalo di laute case chi- occupano un'area di 2'.iSS metri quadrali Esso è diviso in due parli disdille ; eonveitlo e palazzo dei forestieri, già residenzi degli ahli.HÌ eomuieiulatai ii.
   Li chiesa, die ha una sola nave, ha forma ili croce latina e, si'lihèiie adornai issimi), pure, essendo moderila, nulli p restì ila di nolevole. Xclla sagrestia, vagamente abbellita, trova lisi buone pitture del La/./anni ili Pesaro ( 17 IO-INDI'). Di artistico solo è da osservare il leggio del coro e qualche porla cuti buoni intagli in legno.
   Nello spazioso refettorio Irovan- I alcuni ritraiti dei più disiiiiti monaci dell'Ordine che abitarono
   nel luoso, come San Pier llumia ni, San Lori-rata, il beato Guido, monaco; vi è poi una larga tela raffigurante il Martirio di Sant'Andrea, dipinta nel 1022 dal Giuliani di Civita Castellana, copia del celebre quadro del Reni, esistente in San Gregorio a Roma.
   Sulle pareli del corridoio pianterreno si conservano alcune iscrizioni dell'antica Senlinuin, ivi trasportale e murate. Nel salone, presso la biblioteca, sono appese alcune tele, per lo più ritratti di vescovi, cardinali e papi, e vedesi pure un busto del sommo poeta, con sotto la rispettiva iscrizione. L'antichissimo sacro tesoro era coni-posto di oggetti oltre ogni dire preziosi, donali in gran parie, nel 1177, dall'imperatore Federico 1 che prolesse mollo gli Avellanili, come è l'aule argoiuenlarc dai privilegi loro concessi.
   Quella superba collezione di ricami, dì incisioni, di inlarsii. di smalti ricchissimi, che formavano una completa storia di tali antiche arti, li stata totalmente dispersa. Della grande libreria non rimane più nulla e cosi pure dell'archivio, ove cniiscn ivansi llolle, privilegi e diplomi eon-ces-i al monastero da papi e da imperatori.
   Xel 1KIO Napoleone I incamerò tulli i beni del monastero. Xel 1801, quando furono soppresse le Corporazioni religiose, i monaci di Monte Calria rappresentarono Mille pareli d'una slaii/a il ciuiveiito e un dirupo sopra il quale i isti lami le figure ili Haute e Virtfilia. Tanto bastò porcili' il li. (oiiiiiiissjiio Valerio statuissi),, che i Camaldolesi ili Avellana fossero eccettuati nel ih'iTrlii di soppressione, ili memoria del soggiorno che ivi fece Dante Alighieri ed in compenso del cullo elio vi fu sempre conservalo a quel sommo. Nel segnilo, con derivili 7 luglio IMiti, fu intintiti» lo strallo nuche a quei ninnaci, ma essi continuarono ad abitare quell'eremo grandioso, essendone loro slata concessa hi custodia dal (.oiiuiue ili Serra Saul' Milmmlio, al quale venne ceduto.
   Il territorio di Serra Sant'Abbondio produco cereali, uve e nella parto montana abbonila il'eccelb-nti pascoli ove allevasi inulto bestiame.
   Coli, cieli, e Dioc. Capii I* locale, T. a Perfola, *lr. ferr. a Iiellisio.