Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincie di Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro e Urbino', Gustavo Strafforello

   

Pagina (362/423)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (362/423)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro e Urbino
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 415

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   ¦sii)
   Parie Terza — Italia Centrale
   tolse Serrungarma a Sigismondo Malatesta. Xel 1510 il castello concorse, per due terzi, al risarcimento del ponte San Cipriano sul contine di Fossombrone e la rocca fu guardata dalle milizie ducali durante la sede vacante per la morte di papa Paolo I\
   Trovasi il paese in pittoresca posizione, sulla sinistra del Metauro, all'altezza di 206 metri sul mare, e poco lungi dalla via Flaminia. Componesi di diversi edifizi cinti da mura medioevali, oggi quasi diroccate. Il territorio, cli'è bagnato dal fiume Metauro, è assai fertile di uve, ulivi e gelsi Abbonda di buoni pascoli e vi si alleva grande quantità di bestiame. \ i sono miniere di zolfo, principale quella detta Tomboìina.
   Coli, elett, e Uioc. Fano — P= locale. T. a Cartoceto, Str. ferr. a Fano.
   Mandamento di M0NDAVI0 (comprende 0 Cqinuni, popol. 15,303 abitanti).
   Mondavio (2957 ab.). — Cenni storici. Il Macci, il Calindri ed altri scrittori vollero che la città avesse origine ai tempi romani e che si dicesse Moiis Avium. I,o A minili narra inoltre che, predicando San Francesco, gli accorsi, abbandonate le loro patrie, involte nelle guerre civili, ed allettati dalla fertilità e bellezza del luogo fabbricassero la terra di Mondavio colle rovine della romana Suasa. Pandolfo Malatesta con poderoso esercito di Guelfi, tra i quali era un tal Vannolo, signore di Mondavio, occupò Fano, Pesaro, Sinigaglia e anche Mondavio, e li tenne sino a che Clemente\ fece ricuperare quei feudi a favore della ( hiesa.
   Benedetto XII, istigato ila Pandolfo jnniore, figlio dì Malatesta Giiastafamiglia, tolse a Fano la giurisdizione di Mondavio e di altri luoghi, e ciò porse il destro a Pandolfo di meditarne l'occupazione. Xel 131-S Mondavio e altri castelli, che eransi dati al rettore della Marca, insorsero contro i capitani che vi risiedevano per Galeotto zio di Pandolfo e lo cacciarono; ma tosto Galeotto li domò con le armi.
   Nel 1301 il cardinale Albornoz, dopa la guerra coi Malatesta, procurò di porre termine alle differenze che ì Fanesi avevano col vicariato ili Mondavio, onde il papa, uri 1302, ad istanza di Galeotto, si determinò a restituire a Fano tutto il contado di la dal Metauro; ma pare chi ili fatto ciò poi non avvenisse. Nel 1367 segui in Mondavio un parlamento del vicariato, ove risiedeva il commissario giudice; enei 1370, per la ribellione d'Urbino, fu munita anche la rocca di Mondavio. Questa terra continuava intanto ad essere soggetta al marchese o legato della Marca. Nel 1376 i Fanesi, d'ordine ili Galeotto, portaronsi a Mondavio per demolire i inoliai e le case ili Pietro di Monte Vecchio, per cui il vicario di Mondavio convocò mi parlamento, intimando a Fano di mandarvi un sindaco. Ma Fano non rispose e mosse lite innanzi il cardinale Noellet, legato della Marca, che decise in favore dei Fanesi. Carlo Malatesta fece guarnire la rocca di Mondavio nel 1392 ed altrettanto fecesi nel 1423, per la guerra di Braccio da Montone.
   Morto Pandolfo, il suo figlio naturale, Galeotto Roberto, si portò a Roma da Martino V, il quale volle ila Galeotto la restituzione del vieni iato di Mondavio, di Sinigaglia, Pergola, ecc. Ma non venendo restituiti questi luoghi, nò essendo pagato il tributo alla < amerà apostolica, Eugenio IV mosse guerra al Malatesta, il quale riconciliatosi poi, ri ottenni» San Lorenzo m Campo e il vicariato di Mondavio. Questo vicariato fu successivamente rioccupato da Guido Antonio conte d'Urbino nel 14-10 e. nel 1443, dalle truppe dì Mfouso di Aragona collegato con Eugenio IV. Ma sconfitto il Piccinino a Monte Litro, le terre del vicariato spontaneamente tornarono all'ubbidienza del vincitore Sigismondo Malatesta. Questi, nell'aprile del 1416, potè alla fine ottenere dal papa che nuovamente il vicariato di Mondavio fosse incorporato al contado ili Fano.
   Nel 1459 i commissari pontifici presero possesso del vicariato di Mondavio e del contado ili Fano, della qual cosa sdegnato Sigismondo inviò, nel 1460, Candido Ron-tompi da Perugia, con alcune milizie, alla conquista del vicariato, e temendo le milizie eli Federico di Montefeltro, spedi sotto la rocca di Mondavio alcune compagnie di fanti