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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro e Urbino
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 415

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Pesaro
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   quale diede l'abate Domenico, intrinseco del cardinale Ranuzzi, e che fu uomo insigne ili politica, in letteratura e in religione, ed ultimamente il prof. Antonio, patriota e scienziato assai distinto.
   Coli, elett. e Dioc. Fano — P2 e T. locali, Str. ferr. a Fano.
   San Costanzo (1020 ab.). — Cenni storici. L'Amiani ne registra, nelle sue Memorie, di Fano, le seguenti notizie storiche. Nei tempi turbolenti e di scisma si ribellò, l'anno 1410, al commissari® di Mondavio, insieme a Mondolfo e ad altri castelli vicini, sottraendosi dalla signoria di Pandolfo Malatesta, il quale recatosi tosto a Fano, prontamente li ridusse a dovere. Nel 1414 la terra tornò a tumultuare, a cagione della gravezza delle imposizioni, per cui il Malatesta investì Mauruzi del forte di Stacciola, castello con titolo di contea, posto In luogo forte e munito, patria di Michelino della Stacciola, famoso ingegnere che restaurò anche tutte le rocche del contado di Fano, durante la guerra di Urbano VI contro gli scismatici. I'ur tuttavia, continuando i tumulti e le ribellioni, tornato di Lombardia Pandolfo, con mille fanti e duemila cavalli, ridusse le terre all'ubbidienza.
   1 Fanesi, nel 1429, temendo l'invasione dei Milanesi, attesa l'importanza strategica di San Costanzo, ne fecero riparare le mura, con gravissime spese di quella Comunità. Quiudi furono erette grosse e forti mura, le quali, insieme ad una magnifica torre, conservavansi in ottimo stato alla metà del secolo scorso. Nel 1432, sorte differenze tra Fano, il castello della Ceregia e San Costanzo, per ragioni di contini, il governatore della Marca, Vitelleschi, ne rimise la composizione ad Egidio, vicario di San Lorenzo in Campo. Nel 1437 Sigismondo Malatesta aveva nominato suo luogotenente, in Fano, Bartolomeo Palazzi da Brescia ed in compenso delle molte e rilevanti somme che dovevagli gli cede invece la terra di San Costanzo, di cui Bartolomeo domandò alla Chiesa l'investitura per sè e discendenti maschi', nati da Lodovico ili Ugolino Pilj, e in loro difetto, per Ugolino e sua discendenza mascolina, in perpetuo. Però Sigismondo, nel 1440, volendo unire San Costanzo al suo Stato, lo cambiò con la terra di Barelli e con la villa di San Sebastiano.
   Sisto IV, con Breve del 1472, ordinò agli abitanti di San Costanzo che si toglies-sero dalla giurisdizione dei tribunali fuori di Fano e che le loro cause si giudicassero invece in quelli di Fano o nella Curia del sno vicario, nella terra stessa. Nel 1520 Leone X restituì a Fano anche San Costanzo e passò poi, sotto Urbano Vili, a far parte dello Stato della Chiesa.
   San Costanzo trovasi fra il Cesano e il Metauro, su di un colle alto 150 metri sul mare, e consta di numerosi e buoni fabbricati cinti di mura con ampio borgo. Le mura, robuste ed inclinate a scarpa, furono fatte innalzare dai Malatesta, ai quali devesi pure la costruzione di un pozzo di singolare struttura e di straordinaria profondità, fatto acciò in tempo d'assedio non mancasse l'acqua. Il territorio è fertilissimo di viti, ulivi, cereali, frutta ed abbonda d'eccellenti pascoli.
   Coli, elett. e Dioc. Fano — P3 e T. locali, Str. ferr. a Mondolfo.
   Serrungarina (207G ab.). — Cenni storici. Nulla sappiamo circa la sua origine e l'Arnioni, nelle Memorie storiche di Fano, riferisce, che essendosi insignorito di Fano e suo contado Galeotto Malatesta, per una sollevazione del 12 luglio 1343, fece punire, colla confisca dei beni, gli uomini del castello di Serrungarina ed i capi dei ribelli del luogo furono condannati a morte,. Indi, d'ordine di Galeotto, erettasi la rocca nel 1347, al capitano o castellano il pubblico di Fano assegnò 10 fiorini al mese, e i Fanesi vi fecero anche una cisterna per fornire l'acqua al castello in caso d'assedio. La fortezza fu poi restaurata e provvista di munizioni nel 1380, per opera di. Michelino della Stacciola. famosissimo ingegnere. Nel 1433 vi pose campo il vescovo Vitelleschi, spedito da Eugenio IV contro i Malatesta. Dipoi, nel 14G2, Federico conte di Urbino