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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro e Urbino
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 415

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parie Terza — Italia Centrale
   pallio rosso per la festa di San Paolino, essendo Mondolfo stata ricuperata alla Chiesa dal cardinale Albornoz. Nel 1370, per la ribellione d'Urbino al marchese della Marc i, fu munita anche la rocca di Mondolfo ed altrettanto ordinò, nel 1392, Carlo Malatesta che la signoreggiava. Nel 1110 Mondolfo si ribellò a Pandolfo Malatesta e, continuando a tumultuare, Pandolfo ne investì un privato; ma, per le esorbitanti gravezze imposte, Mondolfo insorse di nuovo nel 1416; però Pandolfo, con l'aiuto del conte di Monte-feltro, ridusse la terra a dovere e, nel 1423, per la guerra di Braccio, i Malatesta fecero presidiare la rocca dai Fanesi. Sigismondo Malatesta fece presidiare Mondolfo, per la guerra mossa da Federico d'Urbino e, nel 1453, ordinò agli uomini di Mondolfo la erezione di un altro torrione incontro alla Penna.
   Neil invasione di Cesare Borgia, Fano ne seguì le parti, ed ai 30 agosto del 1503 fecegli sapere che la città era in pericolo e la fortissima terra di Mondolfo, essendo in potere del presidente ducale, poteva per qualche tempo resistervi. Investito della signoria di Urbino Lorenzo de' Medici, il duca Francesco Maria 1 affidò la difesa della stessa Urbino a Benedetto de' Co aldi da Mondolfo e a due altri, ritirandosi egli in Pesaro. Lorenzo de'.Medici, in persona, assediò la rocca di Mondolfo, difesa pel duca da 2U0 fanti spaglinoli e commise ai suoi Guasconi l'assalto di Mondolfo, ch'egli stesso diresse, rimanendo gravemente ferito al capo da una palla di archibugio; ma i suoi capitani vi entrarono per un cunicolo e costrinsero la piazza alla dedizione. Leone nel 1520, morto il nipote Lorenzo, restituì a l'ano il vicariato di Monda rio ed anche Mondolfo; morto il papa, ricuperatosi dal duca Francesco Maria lo Stato, portassi nel vicariato a fortificare e l'istaurare le rocche di Monda vi o e di Mondolfo, al quale fece rifabbricare le mura.
   Giace il paese all'estremo orientale della provincia, a poca distanza dalla valle del Cesano e all'altezza dì Ili metri sul mare, in mezzo ad una regione di basse colline. Molti e bnonì fabbricati costituiscono questo paese, die cinto di mura e che ha unito un bel borgo, 11 Guicciardini stesso lo ricordò come il castello più forte e migliore del vicariato. Insigne è la collegiata e parrocchia dei Ss. Faustino e (iiovita. 11 territorio, fertile di granaglie, uve ed ulive, giace in amena pianura, per buon tratto lungo la spiaggia adriatica e poi su piccole e ridenti colline che dirigonsi verso ponente.
   ItlBLlQtSlUFIA, — Torri Meni, ri ut ichc e notizie moderne di Mondolfo c Costelveechio. Fano 1733.
   Culi, elett. Fano — Dioc. Sinifaglia — P2 (anche nella fraz. Maratta), T. e Slr. ferr.
   Saltara (1793 ab.). — Cenni storici. L'origine, secondo gli scrittori, è quella medesima che diremmo per Cartoceto. Nel 1150 pare che facesse parte dei beni dell'abbazia di San Paterniano di Fano. Nel 1313 passò sotto il dominio dei Malatesta. Nel 1164. per la guerra contro Malatesta, il conte Federico d'Urbino gli tolse pure il castello di Saltara e gli fn poi dato un capitano col titolo dì castellano. Vi era appodiato Bargni, luogo assai forte, ai cui era un considerevole castello, assediato e preso nel 1462 dal conte Federico, a nome ili Pio 11, a Sigismondo Malatestada Pillimi,
   11 paese di Saltara trovasi in amena posizione, a 100 metri sul mare, sulla sinistra del Metano e non lungi dalla via Flaminia. Ila non molti fabbricati, cinti però da mura; ¦ri è annesso un borgo con buoni edilizi di recente costruzione e un'ampia piazza,in cui si tengono settimanalmente importanti mercati.
   11 territorio è fertilissimo di cereali, uve, ulivi e gelsi. Vi sono buoni pascoli dove si alleva un buon ninnerò di bestie bovine di pecore e di maiali. Nel paese sono in esercizio varie fabbriche di cappelli, e le Ditte saltaresi forniscono, in tale genere di mercanzia, tutta la regione marchigiana, mediante succursali nelle principali città.
   l 'omini iìlm'ri. — Appartengono a Saltara e Bargni te illustri famiglie Cattaheni, quella Serafini, che ha dato alla patria figli valorosi come il generale Bernardino, senatore del Regno, e il fratello Filippo, colonnello; quella de' Federici, antichissima, la