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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro e Urbino
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 415
Mandamenti e Comuni del Circondario di Pesaro iJOo
San Marco. — Fu della Commenda Gerosolimitana, edificata nel XIII secolo e rifabbricata circa la metà del secolo scorso. Il Sun Marco, all'aitar maggiore, fu dipinto dal Giangolini, allievo del Garacci.
Santa Maria Nuova. — All'esterno è degna di osservazione la porta d'ingresso, elegantemente scolpita. Cniesa e convento furono fabbricati nel 1517, in amplia-zione della chiesa del Salvatore, il più antico tempio della città. Nel terzo altare, a destra, è una stupenda tavola di Pietro Perugino, eseguita nel 1497, rappresentante la Madonna con varii Santi. La predella contiene varii tatti della vita della Vergine, che sono un'opera meravigliosa attribuita da alcuni a Raffaello, come anche la Pietà dipinta nella lunetta che sovrasta al quadro.
Nella stessa chiesa conservansi: m San Francesco, dello Zuffoli, pesarese; il Battesimo di Gesù, dello Zangolini; la Visitazione, di Giovanni Santi; l'Annunciazione, del Perugino.
San Michele. — Questa chiesuola copre parte dell'Arco d'Àu-gnslo e fu eretta nel 1403 dall'architetto Matteo Nati, fanese, resosi celebre per l'edificazione della Biblioteca Malatestiana di Cesena. La porta è fregiata di elegantissimi bassorilievi, con medaglioni nei triangoli mistilinei, rappresentanti le teste di Alessandro VI e di Sigismondo Pan-dolfo Malatesta. Sul cornicione è un'edicola con la statua dcll'Ar-cangelo San Michele e nel timpano superiore lina mezza figura del Padre Eterno benedicente (figura 122). A destra della porta è
San Paleiniano o San Nicolò. — Sembra ne fosse architetto il Sansovino e che fosso eretta alla metà del XVI secolo e la porta vuoisi disegnata dal Buonarroti. La cupola è opera assai lodata del
nn bassorilievo rappresentante il prossimo Arco d'Augusto, (li cui già tenemmo parola ed è inte- Fig- 122. — Fano: Porta della chiesa di San Michele.
cessante, perchè fa vedere come era l'intero arco prima che ne fosse stata smantellata la parte superiore nell'assedio dato alla città, nel 1463, da Federico di Montefeltro. Questa scultura devesi all'amor patrio del generoso e dotto cittadino Antonio Costanzi. Vi è anche riprodotta l'intera iscrizione che leggevasi sullo stesso Arco.
Nell'altar maggiore di questa chiesa havvi uno stupendo dipinto in tavola, rappresentante la Risurrezione di Lazzaro, opera del Persiutti da Fano, elio la esegui nel 1524.
ravennate Jacopo Jacini. L'aitar maggiore, ricco di marmi svariati, ha un quadro di San Pater-mano, dipinto dal Tiarini. Nella cappella a destra riposa il corpo di detto santo, secondo la leggenda primo vescovo e patrono della città.
Al primo altare a destra di chi entra vedovasi lina magnifica tela del Gucreino, rappresentante lo Sposalizio della Vergine, che è presentemente depositata, per ordine' dell'autorità giudiziaria, nella casa Mariotti. V'hanno inoltre: un (Jreci-fisso a grandezza naturale, scolpilo da Giacomo