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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro e Urbino
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 415

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Pesaro
   iJOo
   efii eretto, secondo alcuni, dai Furiosi ad Augusto, per gratitudine di benefizi falli alla colonia e della costi udirne delle mura. Altri scrittori invece credono clic fosse innalzato per ordine dello stesso Augusto, perchè servisse ni porta principale alla città, sulla via Flaminia. Oggidì è assai guasto e la chiesuola di San Michele, erettavi posteriormente, ricopre parte dell'Arco, dal lato sinistro. Il monumento trovasi interrato a profondità non minore di metri 0.65. Consta di un grande arco centrale e di due piccoli laterali, il tutto in pietra quadrata, a massi di calcare del Furio. Corona l'Arco un elegante attico scorniciato, con cornice ornata ili dentelli, nel quale attico è incisa, a grandi e belle lettere, I iscrizione : Imp. Caesar Divi F. Ainjitòlus Pont. Maximus eos. XIII tri-bunicia potestate XXXII. imi,. XXVI pater putride murimi dedit.
   L'Arco si conservò quasi nel primiero stato sino a Costantino, al tempo del quale i Fanesi, grati all'imperatore pei benefizi e privilegi concessi alla città, in segno di perpetua gratitudine deliberarono di aggiungere nella parte superiore dell'Arco una sontuosa loggia, sorretta da vario colonne di marino greco. Ciò avvenne sotto la prefettura di Lucio Turcio Aproniano, curatore delle provincie del Piceno e della Flaminia. Questa loggia, di cui avanzano sull'arco scarse vestigia, fu atterrata nel 1463 per l'assedio posto da Federico di Montefeltro, e la maggior parte delle colonne venne concessa dal Consiglio pei erigere il porticato avanti l'Ospizio dei trovatelli, presso l'Arco medesimo.
   Dell'età romana conservansi ancora alcune cloache, scavate con mirabile lavoro, sotto la città, dalle quali è manifesto come varia fosse, in antico, la direzione delle strade della primitiva città.
   I principali edilizi sacri di Fano sono:
   Sant'Agostino. — Vasto tempio eretto nel XIV secolo e rifatto nel XVII dal Giorgi ili Fano. Nell'interno la vòlta contiene bellissimi affreschi del Bibbiena (fig. 119). Il grandioso quadro all'aliar maggiore rappresentante il Martirio di Santa Lucia, è di Sebastiano Ceccarini, fanese, che lo dipinse in avanzata età. Una bella ancona ili legno dorato trovasi nella cappella a destra dell'aitar maggiore e in quella a sinistra è il celebre dipinto del Guerrino, che vi rappresentò l'Angelo Custode. Nei sei altari laterali a destra ea sinistraile.1 tempio, sono: un San Nicolò del eav. Draghi, Sant'Agostino del Geniiniaiii da Pistoja, la Madonna del Carmine con Santa Chiava, di scuola bolognese, e una Sacra Famiglia del citato Geminiaiii. Le pitture del coro e del presbiterio sono opere dello ZulToli, scuoiare del Coiitarini.
   Sant'Antonio Abaie. — Fu eretta nel 1600 e nell'interno conservasi solo una tela rappresen-
   tante hi Sacra Famiglia, lodata opera di Sebastiano Ceccarini.
   San liciteli Arcangelo. — Venne fabbricata nel Cinquecento e restaurata sulla line del secolo scorso. Il San Michele all'aitar maggiore è del Guerrieri.
   Cattedrale. — Esisteva sino dai primi tempi, a tergo dell'odierno monastero ili Sant'Arcangelo ed era dedicata a San Pietro detto in Episcopio, volgarmente San Pier Vescovini. Nel IX secolo
   Fig. 118.
   Fano: Porla principale della Cattedrale (da fotografia).
   si tramutò nel luogo ove e oggi, prendendo il ti tolo di Santa Maria Maggiore. Questo sontuoso tempio rovinò nel UFI e fu ricostruito alcun tempo dopo. Oggi di antico non rimane che la porta, d'architettura longobarda, adorna d'ornati e di mostri simbolici in bassorilievo. Sopra l'arco vedesi scolpito il Demonio figurante il genio del niale;st]irarchitraverd3)ic//o]jrt4'g»a/e(fig. 1 IH). Al portico delia chiesa appartenevano i quattro leoni, di marmo rosso.
   Neil interno notatisi : nella seconda cappella, a diritta, non un San Paolo, creduto del Vasari : ma è invece una bella copia. Nella terza: la Concezione della Vergine, del Guerrieri. La quarta cappella, dedicata a tutti ì santi, fu eretta dal Nolii nel secolo XVII. È ornata di stucchi e di