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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro e Urbino
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 415
Mandamenti e Comuni del Circondario di Macerata
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Fig. 113. — Gradara: Panorama della città (da fotografia Ai.inari).
già la sua fossa e anche la selva circostante per impedire la coltura del terreno e ti suo abbassamento. Al cominciare del secolo XI trovasi menzione della pieve di Gradara dentro il recinto del castello, segno che in esso fera vi popolazione tale da abbisognare della parrocchia. Nel 1297 venne rifabbricata quella di San Giovanni Battista, da Pandolfo, figlio di Malatesta da Yerucchio che signoreggiava Gradara. Prima però erano signori del castello, tra il 1204 e 1224, Raniero e Pahnirolo, nobili e militi, figli di Pietro e Pedo de Griffo, e Ranuccio, figlio di Ridolfo de Griffo, e pare che a loro possa attribuirsi il maschio della rocca. Nel XIII secolo passò il dominio di Gradara, prima, nei Bandi di Montecchio, poscia nei Malatesta da Verucchio, cui fu conceduto in feudo il castello solennemente da Bonifacio Vili, nel 1299. Nel 1363 il Malatesta formò un particolare statuto per Gradara, indipendentemente dalla città e dal vicariato di Pesaro, statuto confermato poi da Leone X nel 1519, ad istanza dei Gradaresi.
A Malatesta devesi il principio della magnifica rocca che fu compiuta da Pandolfo suo figlio, e nel 1334 già di questa fortezza facevasene uso nelle più importanti occasioni e troviamo che fu anche detta Girone, col qua! nome ehiamavansi allora le fortificazioni collocate in luoghi eminenti. Pandolfo vi mandò prigioni Fermentino, suo cugino, e Guido di lui figlio, nel 1335, per aver voluto signoreggiare Rimini, e nel 1416 vi morì Galeotto figlio del senatore di Roma. Nel 14-24 vi dimorava Galeazzo, tìglio di Malatesta signore di Pesaro, con la celebre Battista di Montefeltro sua consorte, quando Angelo della Pergola, comandante di Filippo Maria Visconti duca di Milano, ad istigazione di Carlo Malatesta signore di Rimini, entrato in Gradara per rinfrescare le sue truppe, fece prigione,a tradimento, Galeazzo; manomise e saccheggiò il castello, onde il padre Malatesta reclamò al duca. Allo stesso Malatesta, morto in Gradara nel 1429, attribuiscono alcuni le pitture delle camere della rocca. Cacciati i tigli Pandolfo e Carlo Galeazzo, per ribellione dei Pesaresi, venne a risiedervi Astorgio Agnensi, luogotenente generale e governatore della Marca, e Gradara tentò di difendere gli antichi