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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro e Urbino
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 415

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Pesaro
   321
   Fig. 103. — Pesaro: l'iazza Lazzaroni (da fotografia).
   Morto papa Alessandro nel 1503 e decaduta con lui la potenza dei Borgia, fu agevole a Giovanni il rientrare in Pesaro, ai 3 di settembre, avendo primi i Pesaresi cacciati gli Spaglinoli e i Guasconi dalle rocche di Pesaro e eli Gradara; indi Galeazzo riprese Novilara e Montebaroccio. Nel 1504 Giovanni sposò in terze nozze Ginevra Tiepolo, patrizia veneta; fu dedito alle lettere, perito nell'arte militare, protettore degli scienziati. Eresse magnifici edilizi, terminò la rocca Costanza, l'istaurò quella di Gradara e rifece varie chiese. Morì questo principe nel 1510, nella rocca pesarese, lasciando la celebre Isabella e Costanzo II, nati dalla Tiepolo.
   Costanzo lì fu riconosciuto signore di Pesaro sotto la tutela del conte Galeazzo suo zio, che governò, col titolo di governatore, sino al 1512, ni cui il ragazzo morì, ed il popolo acclamò signore Galeazzo. Ma Giulio II non volle concedergli 1 investitura, poiché mirava ad investire di Pesaro il nipote Francesco Maria I Della Rovere duca d'Urbino e per questo mandò infatti a prendere in consegna la città, il governatore di Roma, Michele Claudio. Galeazzo, che non era punto disposto a cedere, munì la rocca e con la famiglia vi si ritirò. Erano accampati sotto Pesaro il duca d'Urbino e il cardinal Gonzaga, legato della Marca, per ridurre il conte con la forza. Passato qualche mese fu convenuto di dare a Galeazzo 20,000 scudi in compenso dei beni allodiali e il conte parti per Milano. Francesco Maria, composte le cose, fece ritorno ad Urbino e il successore di Giulio II, Leone X, confermò, con Brevi, al duca tutti gli Stati che godeva.
   Ma presto Leone N lasciò intendere di volere dare lo Stato al nipote Lorenzo de' Medici e giunse a pubblicare la scomunica contro Francesco Maria, privandolo di tutti gli onori e degli Stati. Pesaro dovè cedere alle schiere di Lorenzo de' Medici ed anco la rocca, dopo onorevole resistenza, fu resa da Tranquillo Giraldi a Lorenzo Orsini da Ceri, capitano mediceo, salva la sua persona e quella dei soldati, la quale promessa fu poi violata.
   CoU'aiuto dei Veneti e dei Francesi potè il duca mettere insieme un piccolo esercito per riprendere il ducato e. nel 1517, potè Francesco Maria riprendere Urbino, nonché molti castelli del Pesarese. Frattanto in Roma si ordì la famosa congiura del
   17U — 6.» H'atiria, voi. III.