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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro e Urbino
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 415
Mandamenti e Gomitili del Circondario di Ancona
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Nel centro della piazza è la rimarchevole fontana (fig. 40) costruita su di un'antica cisterna e fu iniziata sotto Paolo V; ma fu condotta a termine soltanto sotto papa Gregorio XV. Gli ornamenti in bronzo che la decorano, rappresentanti deità marine, putti e draghi alati (stemma di Gregorio XV), sono degli artisti Tarquinio e Pietro Paolo Jacoinetti, e vi furono impiegati 186,000 scudi romani. Due lati della piazza sono occupati dall'imponente e grandioso
l'ala™ Apostolico (fig. 39). — E monumento del genio del Bramante, il quale ne tracciò la pianta nel 1510. Fu appresso proseguita la lab-lirica da Andrea Sansovino, da Giovanni Boccalini, indi da Lattanzio Ventura. Soltanto nel 1750 fu portata a compimento da G. B. Cavagna, napoletano, e Giovanni Branca, pesarese, durante, d pontificato di Benedetto XIV, il cui nome ri corre nella facciata. Va la grandiosa fabbrica lungo i lati di tramontana e di ponente, con duo ordini di loggiati sovrapposti, di cui quello inferiore di siile dorico, il superiore amico, e ambedue recinti da bolla balaustrata.
Condensi nel palazzo l'appartamento dei Principi in cui esistono opere d'arte degne di pregio. Nel grande salone sono notevoli due tele di Francesco Folcili, rappresentanti, l'ima, la (lillà di Loreto; l'altra, la Tramhiiione della Sonia Casa. Notevole è altresì un Cristo morto, attribuito da alcuni al Guereino, da altri al Po-nizziui di Ancona. IAdultera è stupenda opera di Lorenzo Lotto. Notevoli ancora una Madonna, del Mazzola; Nostra Signoi'a corteggiata dalle Vergini, del cav. Baglioni; l'Ultima Cena, di Simone Vovet, la Circoncisione, di Filippo Bellini; la Concezione, di Giuseppe Crespi, bolognese; la Sacra Famiglia, del l'arniigianino ; una Santa Chiara, dello Schiilone, ecc.
In altre salo sono a vedersi : una Pietà, d'ignoto autore; un Presepio, del Correggio. Lo vòlto di due sale furono lipìpte a fresco dal bolognese Francesco Stagni. Celebre è la sala degli arazzi, cosìdetta dai magnifici arazzi tessuti in oro, che ne ricoprono le pareti, e che furono dati alla Santa Casa dal cardinale Sferza Pallavicini, .1 cui stemma vodesi negli arazzi medesimi. Questi furono eseguili su disegni attribuiti a Raffaello. Bappresentano : I il Sacrificio di Listrì; 2 un Prodigio operalo dai Ss. Pietro e Giovanni dinnanzi alla porta del Iempio di Gerusalemme; 3 il Redentore in allo di consegnare le chiavi a San Pietro ; 4° la Miracolosa cecità del mago Elima, covi caddi llore di San Paolo; 5° la Pesca miracolosa ve! lago di Genezareth ; 6° la Predicazione di San Paolo; 7° una Visione di San Pietro. Vuoisi che Carlo I d'Inghilterra no comprasse i cartoni in Fiandra, por consiglio del Bube.ns.
Nella stessa sala animiransi 350 vasi di maiolica, preziosissima raccolta, dipinti su disegni dell'Urbinate, di GirtìioBmiiano, Michelangelo ed altri. Furono donati alla Sarda Casa da Francesco
Fig. 44. — Loreto (Santuario): Statua di Sisto V (da fotografia).
Maria, duca di Urbino. Vi sono rappresentate Scene dell'Antico Testamento e vario Scene guer i esche dell' eie romano.
Contiensi nel palazzo anche un interessante archivio che ha origine dalla Bolla di papa Giulio II, in data 21 ottobre 1507, colla quale il papa tolse la Santa Casa dalla giurisdizione del vescovo di Recanati, por sottoporla immediatamente sotto quella della Santa Sedo. Notevoli sono tra i documenti, lettere e note di fattura, scritto o firmale da artisti, quali il Poniarancio, il \Iailerno, d Boecalino architetto, Gio. Batt. Della Porta, Giovanni Fontana, Vanvitelli od altri. \el palazzo