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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro e Urbino
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 415
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Mandamenti e Gomitili del Circondario di Ancona
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I
Uomini illustri. — Majolati lia l'onore di aver dato i natali al sommo Gaspare Spontiui, celebre compositore drammatico, gloria musicale delle Marcile e d'Italia. Nacque il 14- gennaio del 1774 e dette principio allo studio della musica sotto il Quintiliani a Monsanvito, con Ciuffolotti e Menghini. a Jesi ; col Bollarmi a Cupra-montana. Nel 1791 entrò nel Conservatorio della Pietà dei Turchini, in Napoli, ove presto si segnalò a tale, che il Sismondi, direttore del Teatro Argentina di Roma, lo invitò nel 1796, a scrivere un'opera. Egli adempì la promessa scrivendo i Puntigli delle donne, opera che ottenne brillante successo. Sotto la direzione del suo maestro Piccioni compose VEroismo ridicolo, opera rappresentata a Roma nel 1797. L'anno seguente, pure a Roma, rappresentò il Fìnto Filosofo e nello stesso anno, a Firenze, pose in iscena il Teseo riconosciuto. L'Isola disabitata, Chi più guarda meno vede, l'Amore segreto, la Fuga in maschera, la Finta Filosofia furono altre opere che lo resero noto ed apprezzato in Italia e fuori. A Palermo, ove erasi recato con la Corte di Napoli, nel 1800, compose i Quadri parlanti, Sofronia ed Olindo, gli Elisi delusi. invitato a Venezia compose, per la celebre cantante Moriclielli, la Principessa di A mal fi, di cui fu poi mutato il titolo in quello ili Adelina Senese. Nel 1803 Io Spontiui andò a Parigi, ove all'Opera Contigue dette successivamente Julie, poi cambiata in Jttlie ou le Pot de flettrs, la Petite Maison. Ma il Conservatorio di Parigi non poco gli fu avverso e tra gli altri il critico Ceolfroy si schierò tra gli oppositori della musica italiana. Frattanto Jony propose allo Spontini di musicare il suo poema La Vestale. E quest'opera fece principalmente conoscere il genio del sommo compositore. La Vestale andò in iscena nel 1804 e fu accolta e ripetuta con immenso entusiasmo.
L'imperatrice Giuseppina lo aiutò a trionfare dei suoi nemici. Non minori allori raccolse Spontiui coll'opera Fernando Cortez, di cui pure il libretto era del Jony. Ricevuto lo ©pontini in casa degli Erard, rinomatissimi fabbricatori di istrumenti, ottenne la mano di Celeste Erard. Nel 1810 ebbe la direzione dell'Opera Italiana. Caduto l'impero francese nel 1814, Spontini ritirassi a vita privata e scrisse Pclage o Le Poi et la paix, opera rappresentata noi 1814.
In occasione del matrimonio del Duca di .Perry scrisse Les Dieux rivaux, opera-ballo, posto in iscena nel 1816. Il nuovo direttore dell'Opera, Porsuis, lo incaricò di scrivere la Collera di Achille e YOlìmpia. Questa fu rappresentata l'anno 1819, ai
23 dicembre, e piacque immensamente.
Federico Guglielmo III di Prussia, che aveva udito il Fernando Cortez, volle avere lo Spontini nei suoi Stati e gli fu affidata la direzione generale della musica, con lo stipendio di diecimila scudi annui ed altri vantaggi. E trovandosi a Berlino il Granduca e la Granduchessa di Russia, rappresentò Lalla Ilookh ; poi scrisse il Nunnahal o La festa della rosa di Casimiro, su parole di Herklotz. L'imperatore nel 1824 gli domandò un'opera per festeggiare il matrimonio di Federico Guglielmo IV ed egli presentò l'opera Alcidor, nel 1825. Nello stesso anno fece udire il primo atto della nuova opera Agnese di Ilohenstaufcn, compiuta due anni dopo. Anche in Germania lo Spontiui fu fatto segno a vili e basse accuse ed invidie, nò pochi furono i suoi denigratori; ma il re di Prussia non tenue in vermi conto quelle calunnie e nel 1830 rinnovava il contratto por un altro decennio. L'Università di Halle gli conferì il diploma in Filosofia e Belle Arti. Venne poscia in Italia e in questa occasione donò al Municipio di Jesi lire 30,000 per la riapertura del Monte di pietà. A Roma fu presentato al Papa che gli die il titolo di Conte ili Sant'Andrea. Al Papa propose la pubblicazione di una grande raccolta di musica religiosa dei maestri antichi più celebri. Ma il progetto, attesa la mancanza della persona da mettersi alla testa dell'impresa, cadde.
Compiuto il decennio, lo Spontini tornò a Parigi. Nel 1851 tornò in Italia e nella stessa Majolati che gli aveva dato i natali spirò, assistito dalla sua compagna, il
24 gennaio, donando a quel Comune tutto il suo patrimonio per la istituzioni; di opero