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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro e Urbino
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 415

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Gomitili del Circondario di Ancona
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   lesi fu costretta a somministrare uomini e viveri, che fornì pure in seguito per le guerre sostenute da Giulio II. In questa tempo t'innovarono le ostilità tra Jesi e Ancona, jper l'abbazia di Chiaravalle e, nel 1510, Giulio II s'interpose per ritornare la pace e a tranquillità in questi luoghi.
   Morto GiulioII, Jesi volle profittarne per riavere da Ancona quanto erale stato tolto e mise in anni un esercito di 10,000 fanti e 800 Icavalii per assediare Monte San Vito. Il legato della Marca oppose divieto a ciò, implorando l'autorità del novello pontefice Leone X; ma inutilmente, perchè si volle procedere all'assedio, ma con dannosa riuscita: prima di tutto per mancato successo; in secondo luogo per la multa dei 25,000 ducati posta dal legato insieme ad altre pene, quali la privazione del contado e di ;certi privilegi. Gli Jesini ottennero poi il perdono pontificio e furono liberati dalle pene loro comminate.
   Nella guerra scoppiata, nel 1517, tra Leone X e il duca d'Urbino, questi saccheggiò anche Jesi, che perdette molte artiglierie e pubbliche scritture e importanti documenti.
   Nel 1521 Leone X restituì a Jesi l'abbazia di Chiaravalle con la sua giurisdizione e venne trattata la pace con gli Anconitani.
   Sotto l1 ponti beato di Clemente VII il Comune, in vista delle guerre che minacciavano lo Stato della Chiesa, fu invitato a risarcire le mura, a pulire le fosse della rocca e fare altre opere per la difesa. La rocca, in seguito al rinnovarsi delle fazioni cittadine, fu, col consenso del papa, abbattuta e coi suoi materiali furono rifatte le mura di Terravecchia e edificato un torrione a Poitafalsa. Pel mantenimento della pace la città elesse a governatore il cardinale Alessandro Cesarini, che mandò in suo luogo un vice-governatore. Ma pei modi inurbani e le scortesie di questi, passati cinque, anni, si ordì una congiura nel 1528, e fu cacciato dalla città e provvisoriamente fu incaricato delle funzioni di governatore il vescovo. Il papa stabilì allora, che il governo della città dipendesse dal governo centrale della Marca di Ancona ed il vice-legato si recò quindi a prendervi possesso.
   139 — La l'atria, voi. III.