Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincie di Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro e Urbino', Gustavo Strafforello
Pagina (75/423) Pagina
Pagina (75/423)
La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro e Urbino
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 415
I
Mandamenti e Comuni del Circondario di Ancona
71
i
Fig. 28. — Jesi : Piazza Federico (da 'fotografia Cahloni).
Nicolò V zelante contro i Fraticelli, che ad ogni costo voleva estirpare, spedì commissari appositi e Giovanni Piccinino distrusse Majolati, Massaccio ed altri feudi e procede con ogni severità contro i delinquenti.
Nuove differenze sorsero tra Anconitani e Jesini, a cagione della celebre abbazia di Chiaravalle, sulla quale i primi pretendevano avere dei diritti, ina che allora era posseduta da Jesi. Travagliata in seguito la città da fiera pestilenza, fu eretta, dopo cessato il contagio, la bella cappella detta appunto di Santa Maria delle Grazie. Sigismondo Malatesta colse l'occasione delle inimicizie tra Ancona e Jesi per l'abbazia di Chiaravalle, si unì ad Ancona per vedere di ottenere il dominio di Jesi, che avevano avuto i suoi antenati. Venuti alle mani gli Jesini, condotti da Lodovico Malvezzi, trionfarono e s'impadronirono dello stendardo dei nemici. Sigismondo tolse più tardi a Jesi il castello di Mosciano; ina Pio II, nel 1464, ordinò venisse restituito agli Jesini, i cui deputati ne ricevettero le chiavi colle quali, per segno di possesso, ne chiusero ed aprirono le porte; indi nella torre venne inalberata la bandiera del Connine di Jesi.
Nello stesso anno f464 Pio II visitò Jesi allorché era diretto ad Ancona per imbarcarsi alla testa della Crociata navale contro i Turchi. In questa occasione il pontefice cercò di sedare le turbolenze e le discordie ch'erano tra i cittadini. Tre giorni Pio li stette in Jesi e quando parti fu accompagnato da tutta la nobiltà, e come in Ancona era grande carestia, Jesi spedì oratori a Pio 11, facendogli omaggio di una considerevole. somma di danari per la guerra, di 100 some di farina, 50 d'orzo, 40 di vino, con molta quantità di animali selvatici e domestici. Grato il pontefice, donò a Jesi Monte Marciano e ('asciano o Cassaro, confermando il possesso della Barbara.
Spopolatasi la città, in seguito a nuova e grande pestilenza, vennero ad abitarvi molte famiglie di Lombardia, massime nel castello di Santa Maria Nuova, 3 miglia distante da Jesi, per invito del Comune. I nuovi abitanti furono perciò detti Lombardi e vi cacciarono gli Albanesi stabilitisi sotto il Malvezzi, siccome sopra dicemmo.