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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro e Urbino
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 415

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   I'nrle Terza — Italia Centrale
   7 febbraio del 1181, per deliberazione del Comune, il quale, in siffatta occasione, decretò che per l'avvenire nessuno della città di Jesi polesse esser mai eletto all' ufficio di podestà di Fabriano. Nel 1748 fu, a spese del Municipio, edificatala catacomba ove riposa il corpo di San Romualdo.
   Nel coro è a vedersi una bella copia, ad olio, del quadro del Donienichino, rappresentante il Martino di Sant'Andrea, eseguito dalc.iv. Luca Giordano. Nel presbiterio sono due affreschi del fabrianese Malatesta Giuseppe (sec. X VII), rappresentanti San Romualdo che si presenta all'imperatore Ottone, per sull'are Tivoli dalla invasione delle armi imperiali. L'altro rappresenta lo stesso Santo, abbracciato dall'imperatore. Nel coro sono pure due tele di Pasqualino Rossi, delle quali, quella a sinistra, con San Romualdo cui un angelo somministra il villo; quella a destra rappresenta il Transito di San Romualdo cm monaci assistenti. Nella seconda cappella, a sinistra, è una tela dì Francesco Mancini, da Sant'Angelo in Vado, rappresentante il Salvatore in gloria ed in basso i Santi Romualdo, Biagio e Gregorio.
   San llaibihinieo (volgarmente delta di San l!o nualdo). — Ebbe in origine il titolo di San Damiano, per essere stato ospizio dei monaci di San Romualdo di Valdicastro, i quali la fabbricarono nel 1251, su area comprala della Comunità e clic nel 1-100 cedettero, in permuta, alle monache di Santa Maria di Yaldisasso, come rilevasi da istromenti del tempo.
   Santa Maria od Oratorio della Carità. — Costruito nel 1580 ed ampliato nel 1021 e conceduto alla Compagnia della Carità, istituita sino dal 1573. Vi sono quattordici affreschi, rappresentanti le Opere della Misericordia, dipinti da l'elliui Filippo di Urbino, ed una tela dello stesso artista, con la Deposizione dallo Croce.
   Santa Caterina Martire. — Furono costruiti chiesa e convento l'anno 1320, nel luogo ove sorgeva un'aulica cappella dedicata a San Giorgio: fu ingrandita, insieme al convento, nel 1378, da Guido ed Albergliello Chiavelli, i cui corpi furono quivi sepolti. Nel 1000 venne riedificata come al presente si vede. Vi si ammira un quadro di Stefano Pozzi, rappresentante il Reato Bernardo.
   San Claudio ili f.astcheerhio. —F. una delle
   più antiche ili Fabriano, insieme a quella di San Giovanni a Caslelpoggio che sorgeva presso l'attuale R cefo Irò fio.
   San laica. — Se ne ha già menzione in un documento del febbraio 130Ó. Nell'annesso monastero vi si stabilirono, nel 1 iOS, le monache benedettine, che anticamente abitarono il monastero, ora casa Rellocehi, dirimpetto alla porta Pisana. Vi sono da vedere le seguenti opere d'arte : un quadro di Andrea Roscoli, rappresentante
   \'Annunziata, ed un altro quadro, dello stesso autore, coi Santi Luca- ed Antonio, in atto di contemplare la Vergine.
   Santa Maria Nuova. — È comunemente appellata di Sant'Agostino, perchè data ai Padri Eremitani di tal nome. Fu dapprima edificata fuori le mura da Gualtiero di Ruggero Chiavelli, nel 121G, e fu recinta di mura e di fossati nel 1300, a cura e spese di Albergliello I, anch'egli, come Gualtiero, quivi sepolto. Fu riedificala in seguito ai danni cagionati dal terremoto l'anno 1708. Nel chiostro dell'annesso convento fu edificato un oratorio nella forma del sepolcro di Gesù Cristo, iti Gerusalemme. Nell'antico refettorio dello stesso convento è un affresco, rappresentante il Crocefisso e SanVAgosino che dà la regolo ai suoi eremitani: è lavoro pregevole, attri-lniito al fabrianese Francesco Rocco, del principio del XIV secolo. E nell'interno del chiostro era un altro aftreseo rappresentante Maria eoi Bambino, opera di Ntizio Allegretto di Fabriano. Queslo affresco fu, purtroppo, distrutto circa l'anno 1801. Notevole è la porla laterale di questo tempio, per gli ornati e le decorazioni, con figure leonine. Sembrano sculture eseguile circa il 1210.
   Sant'Onofrio. — Pare venisse edificata nella metà del Xlll secolo, e fu interamente rifabbricata nel 1727, ed ebbe il titolo di San Girolamo. Nel 1810 la chiesa ed il vicino casamento vennero ceduti alla compagnia dei Sacconi.
   San Francesco ili Paola. — Apparteneva ai PP. Servili di Maria; nel 1208 oravi annesso un ospedale creilo da Ronaccorso Oflredi. Nel contiguo convento, che occupava altresì la casa di Antonio Martelli, credesi clic abitassero i Fraticelli, corporazione abolita da papa Nicolò V, essendo scopo di quella, illecite e turpi soddisfazioni, sollo apparenza di esercitare atti e pratiche religiose.
   San \icolii. —Nel 1210 era semplice cappella, fuori le mura castellane, dipendente dal monastero di S. Croce di Sassoferralo. Nel 1317 venne da Albergliello I Chiavelli posta entro il recinto muralo e fuvvi poi aggiunto un monastero abitalo dai Cassinosi sino al 1450, allorché la chiosa venne eretti a Collegiata da papa Pio II. Quale ora vedesi fu rifabbricata nel 1020.
   Sono notevoli in questa chiesa le seguenti opere d'arte: nella quarta cappella a sinistra, una tela del cav. D'Arjiino rappresentante, in allo, il Salvatore e la Vergine, in atto di stendere una veste a San Simone situalo in basso, tra i Santi Pietro e Paolo. Nella terza cappella a destra, una bella tela del Guerrino, rappresentante San Michele Arcangelo. Nella quarta cappella a destra, una tela di Giacinto Brandi, con Sant'Anno moribonda, a destra la Vergine, San Giuseppe ed altre figure, a sinistra San Giovanni,