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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro e Urbino
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 415

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Ancona
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   scopertosi poi che Zobicco tentava di sollevare la Marca, gli fu mozzato il capo sul ponte di Castel Sant'Angelo. Il papa inviò quindi a Fabriano, quale governatore, il cardinale Giulio de' Medici, che divenne poi papa Clemente VII. E quale luogotenente fu mandato Francesco Chieregato da Vicenza.
   Nella sede vacante per Leone X scoppiarono nuovi tumulti, assopiti poi per opera di Adriano VI; ma la concordia ed una pace effettiva non fu stabilita se non nel 1524, regnando Clemente VII. dopo essere stata edificata una rocca, di forma triangolare, poco lungi da quella fatta erigere dallo Sforza. Clemente VII confermò ai Fabrianesi quanto loro aveva conceduto, nel 1520, Leone X. Gli animi si quietarono, ma la terra rimase divisa in due parti: l'ima detta Chiavellesca, l'altra Ecclesiastica, per l'elezione dei civici magistrati
   Sotto Paolo III la pace fu turbata dalle discordie sorte tra il Connine e i conti della Genga, per cui quel castello andò bruciato per opera dei Fabrianesi e due della famiglia della Genga furono uccisi. Paolo III allora condannò Fabriano a pagare alla Camera Apostolica 16,000 fiorini e 12,000 ai conti della Genga, in riparazione dei danni sofferti. S'interpose a pacificare il Connine e i della Genga Pier Luigi Farnese, nipote del papa, affezionato a Fabriano per avere ivi avuto i natali. Paolo III fu a Fabriano nel 1543, allorché recavasi a Bologna e poi a Busseto per abboccarsi con Carlo V e pacificarlo con Francesco I.
   La storia di Fabriano non presenta, d'ora innanzi, fatti speciali di riguardo e, mantenendosi la città in pace, crebbero e prosperarono le sue industrie, specialmente delle cartiere, dei lanifici e del salnitro. Nel wtO. distaccata per ordine di Paolo V dalla Legazione della Marca, ebbe Fabriano un governatore-prelato dipendente da Roma e la sua sorte fu comune a tutte le altre città dello Stato pontificio. Nel 1728, 15 novembre, fu da Benedetto XIII Orsini elevata alla dignità di città. Nel 1734 Clemente XII fece fare la strada consolare, da lui chiamata Clementina, che per Fabriano e Jesi conducesse ad Ancona. Nel 17S5 Pio VI elevò Fabriano a sede vescovile e furono istituite varie beneficenze a vantaggio del popolo, quali l'aumento di proventi al Brefotrofio e Nosocomio, l'apertura di scuole per fanciulle, ecc.
   Nel 1798 Fabriano fece parte della Repubblica romana. Nel 27 giugno del 1799 la città fu attaccata dalle truppe francesi e indarno i Fabrianesi opposero resistenza, che la città fu in breve occupata e molti cittadini furono uccisi. Il convento dei Cappuccini, il palazzo dei conti Vallemani, ov'era una copiosa libreria, furono incendiati insieme ad altri edifizi, e si calcola che furono, in dodici ore, predate circa lire 1S0,(J0(I.
   Caduta la Repubblica, il conte Ruggiero Vallemani fu, nel 1800, deputato al regime della città, col titolo di prefetto pel pontefice.
   Il giorno 11 maggio del 1808 Fabriano fu annessa al Regno Italico e dichiarata capoluogo del IV distretto del dipartimento del Musone.
   Nel 1813 soggiacque al Governo napoletano, sotto il Murat, indi a quello provvisorio austriaco, nel 1S14, e nel 1815 tornò sotto il dominio di Pio VII, che vi mandò un governatore secolare. Il 14 settembre del 1860 Fabriano accolse le truppe dì Vittorio Emanuele II, al cui regno, con unanime plebiscito dei 4 e 5 novembre, dichiararono i cittadini di volersi unire.
   * *
   Sorge la città in una pianura elevata, fra le due catene, la centrale e la orientale, deH'Apeniiino, a 326 metri sul livello del mare, da cui dista 63 chilometri. Ha un circuito di 2725 metri, con mura in cui apronsi le porte: Bersaglieri o del Borgo, Magenta o del Piano, San Martino o Pisana, Palestra o Cervara. Traversa la città il fiume Giano, che dà movimento a cartiere, mulini, concerie, largo in media metri 6.50. Ricca d'acqua potabile eccellente è altresì Fabriano e le sue dieci fontane in muratura e le otto in ghisa tutte a getto continuo sono alimentate dalle sorgenti di San Venanzo