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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro e Urbino
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 415
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I'nrle Terza — Italia Centrale
Sentmmn e Tuficum, dopo che i Longobardi furono vinti dalle armi di Carlo Magno. Di Sentinum (Sassoferrato) diremo a suo luogo. Attidium corrisponde all'odierna Attiggio, frazione comunale di Fabriano. Attidium è ricordata da Plinio (IL N.. ni, 113) tra le città degli Umbri e dal Libro delle Colonie. Dalle iscrizioni ricavasi che fu municipio, ascritto alla tribù Lemonia. fili antichi monumenti inscritti, relativi a questo municipio, fnrono con somma cura sapientemente studiati e classificati dal chiarissimo prof. Dormami dell'Università di Vienna, nel voi. xi del Corpus Inscriptio-num Latinorum, p. Sii e sgg. Tuficum sorse presso l'attuale Albacina, in una località adiacente alla riva destra del fiume Esino, detta le Moregim, ove infatti possono osservarsi diversi antichi ruderi. Anche Tuficum, del pari che Attidium, è soltanto ricordato da Plinio tra le città umbre e dal Libro delle Colonie. Fu municipio ascritto alla tribù Oufentina, al quale furono preposti dei quatuorviri (cf. Corpus In script. Latinorum, voi. xi, p. 828 e sgg.).
Secondo dunque dicemmo, distrutti questi municipii romani, gli abitanti.attratti dal clima, dall'abbondanza dell'acqua e dalla bellezza del sito, cominciarono l'edificazione di Fabriano, verso l'anno 77G o 777 ed il nome, secondo una tradizione, per altro erronea, sarebbe derivato dai fuòri, artisti ed artigiani di Attidio e di Tufico. È pure costante tradizione, sebbene non appoggiata dalla critica, che la città si compose in origine di due castelli: l'uno detto Poggio, ove fn poi il monastero di Santa Marghe-ì ita ; l'altro Castelvecchio, dove sorge il monastero di Santa Caterina. Essendo frequenti discordie tra le genti di questi due luoghi tanto vicini, un vecchio, a nome Marino, che godeva grande riputazione tra quelle genti ed esercitava il mestiere della fall breria, sul fiume Giano, confluente dell'Esilio, riuscì a comporre le controversie e riunì ì due castelli in uno solo e formossi così, pian piano, la città di Fabriano, come quella che ebbe principio per opera del fabbro diinorante sul fiume Giano (Fuber in Jano).
Sino all'anno 1010 non si hanno notizie storiche del successivo stato del castello, ma in detto anno i Fabrianesi figurano in aiuto di Firenze, contro Fiesole con a capo Antonio e Federico, che cooperarono alla caduta di Fiesole. Nuovi aiuti porsero i Fabrianesi a Firenze, allorché contro questa città rivolse le anni l'imperatore Enrico IV e ne ebbero in ricompensa vani donatisi. Fabriano di venne poi confederata di Foligno e di Perugia. Durante l'occupazione delle terre della Chiesa, da parte dì Federico I, uno de'suoi capitani, chiamato Ruggiero Chiavelli, capo di cinquecento fanti, si impadronì di Fabriano e trattò sì amorevolmente quei castellani, che questi presero ad amarlo ed il Chiavelli si elesse Fabriano per patria, e vi sposò la figlia del signore della rocca detta la Capretta.
Nel 117'.) i Fabrianesi sperimentarono il valore di Ruggiero Chiavelli contro Camerino, Riniinì ed Ancona. Ruggiero morì nel 11SI7 e fu onorevolmente sepolto nella chiesa, ora cattedrale, di San Venanzio. Intanto, conservandosi Fabriano fedele alla Chiesa, mentre Mercualdo, generale dell'imperatore, tiranneggiava sulla Marca, i Fabrianesi superarono il nemico con forte esercito, guidato dal prode Gualtiero, figlio di Ruggiero. Nel 1231 San Silvestro Gozzolini, da Osiino, fondò nel monastero di Mon-tefano, da lui edificato presso Fabriano, la congrega/,ione monastica che da lui fu detta dei Silvestrini.
Ma la pagina più importante della storia di Fabriano nel periodo corso tra il 1070 e il 1300 è la formazione del Comune avvenuta colla dedizione dei signori rurali clic si erano stabiliti nei colli circostanti. I documenti conservati nell'Archivio comunale e stampati nel secondo volume della collezione dei Documenti storici antichi delle città e terre Marchigiane (Ancona, Tip. del Commercio, 1872) attestano questo fatto importantissimo, che inerita di esser posto in rilievo, come quello che lumeggia splendidamente la maniera del formarsi dei Comuni in tutta la regione marchigiana. Per questo fatto nel piccolo castello di Fabriano, chiamato in quel tempo per antonomasia Castrum,