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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro e Urbino
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 415

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   I'nrle Terza — Italia Centrale
   Egitto, la Strane degli Innocenti. Nella nirrliin mitrale inferiori! è dipinta la Vergine eoi Bambina; nella superiore l'Eterno l'aiire. Nelle laterali sono bellissime figure ili santi, e queste sono, nel piano inferiore: San Sebastiano, Saii Metta alo, San Filippo e San Rocco; nel piano superiore: San Pietro, San Giovanni Battista, San Giacomo, San Paolo. (Iella è mire la cornice clic ricorda In stile del coro della chiesa, cori colonnine spirali, nicchie gotiche e cuspidi.
   L'altro quadro di Luca Signorelh adornava l'altare della cappella del Sacramento e pare che in origine appartenesse alla chiesuola di San Giannc, già oratorio della fraternità del Sacramento, incluso poi nella chiesa di San Mcdardo. Questa tavola del Signorclli c pure firmala e fu dipinta alla metà dell'anno 1508 ; vi è rappresentato il Battesimo

  •    Nella cappella del Rosario ammirasi lo splendido monumento dell'arte fiorentina, cioè il celebre altare robbiario (fig. 15), unico nel suo genere, eseguito, in terracotta smaltata, da Giovanni di Andrea del la Robbia e non già dall' Agalliti da Sassoferrato, siccome molti ritennero Senza il paliotlocbe gli serve di base, misura m. 2.30 di altezza e 2.55 di larghezza. Nella parte inferiore ricorre il basamento dove, in tre piccoli quadretti, sono eseguite, a rilievo, la Nascita del Bambino, la Visita di Sant'Antonio a San Paulo primo eremila e nel terzo nn Episodio dell'eremita abate Gerasimo, quando cioè l'eremita estrae, lo stecco infisso nella zampa di un leone. Questi quadretti sono divisi da altrettanti piccoli scinibusti, raffiguranti Due Santi eremiti, Santa Maria Maddalena e Santa Maria Egiziaca. Sopra tali basi poggiano quattro eleganti pilastrini adorni ili arabeschi o candeliere e nelle targhette leggosi la data: axosa. n. s. mdx. anos. mdxiii.
       Nella nicchia centrale, la più grande e più ornata con festoni di fiori e frutta, è la stallia della Vergine delta ilei Miracoli, eoi Bambino sulle ginocchia. Nelle nicchie laterali sono le statue di San Girolamo e di San Giovanni Bal-
       lista. Sopra le nicchie minori vedomi due medaglioni con altorilievi rappresentanti la Vergine e l'Angelo annunciatore. Nel mezzo del cornicione Miperiore campeggia lo stemma del Comune, lavorato in lastra d'argento. Un timpano semi clinico sorge nel mezzo del cornicione e vi si ammira un mezzo busto del Nazzareno. Il pali otto clic serve ili base (¦ adorno di pilastrini con capitelli ornali di grossi festoni di fiorami, ili frutta e ili animali. Nel centro dello spazio mediano «illesi ima Madonnina che tiene il Bambino nel grembo ed è contornata ila alcuno glorie di angioletti. Negli spazi laterali sono ornamenti varii, quali niaselieroncini, cariatidi, sfingi, ecc.
       Onesta insigne opera d'arte rolibiana stelle, iu origine, nella chiesa dell'eremo ili San Girolamo presso Art-evia, situato nella località tuttora chiamata la l'ornila e fondato nel 1500 da due eremiti di Siena, Girolamo di Bernardino de Pecci e Francesco di .Maestro .Mariano. Fu portato da Firenze in Arteria nel luglio del 1513; passò quindi nella chiesa dei l'I'. Cappuccini e chiusa questa per la soppressione del monastero, l'altare, per deliberazione del Comune, venne trasferito nella collegiata di San Me-danlo ove ora ammirasi, nel febbraio del 1K70.
       Sono pure da vedersi in questa chiesa la bella tavola rappresentante Sant'Anna, la Vergine, il Bambino e, in basso San Giuseppe e San Gioacchino, con lo stemma del Comune nella predella: opera di recente restituita a due pittori sconosciuti, cioè Pcrgcntilc c Vcnanzo da Camerino (fig. 1G).
       Nelle pareti della chiesa vedonsi apposi due stendardi appartenenti alle fraternitc del Rosario c della Trinità c che furono eseguiti nel Itili ed attribuiti a Claudio lìidolfi, veronese. Belle sono pure le grandiose decorazioni architettoniche degli altari delle cappelle del Rosario e di San Mcdardo. Sono scolpile in legno e datano dagli anni 1017 e 18, eseguite dai maestri intagliatori Francesco Giglioni da Mon-tccarotto e Leonardo Scaglia, francese, per la somma di scudi 250 ciascuna.
       Merita infine considerazione la bella croce processionale di argento, oggi ridotta in pessimo stato e mancante della maggior parte de' suoi ornamenti, tranne le figure del Cvocc/ìssu, ilcl-l'Eterno Padre, della Vergine, di San Giovanni c delia Maddalena. Rssa é opera del celebre orafo di Perugia. Cesarino del Roscctto, cui fu allogata l'anno 1521.
       Il territorio di Arcevia, bagnato dai torrenti Vallcnga, Sassocupo, e dai fiumi Misa, Nevola e Cesano, è fertile di cereali e produce specialmente legname da costruzione.
       Uomini illustri. — Sortirono i natali in Arcevia i pittori : Pietro Argovagni, Eustacchio Catanzani, Alessio Consalvi, Gio. Battista Galeotti ed Ercole di Giampaolo Ramazzami; Giulio Salvionied Andrea Vici, architetti; Giorgio di Smeduccio, intagliatore e Francesco di Cristoforo, orafo.— Nelle armi si distinsero: Camillo Mannelli,