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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro e Urbino
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 415
Mandamenti e Comuni del Circondario di Ancona 35
costituita dalla vallata dell'Esilio e da alcuni luoghi verso la spiaggia dell'Adriatico. Straordinariamente fertile è la valle irrigata dall'Esilio e vi abbondano i cereali, la canapa, il lino. Stimato è il bestiame che vi si alleva.
Coli, elett. Jesi — Dioc. Sinigaglia — P2, T. e Str. ferr.
Montesicnro (1391 ab.). — Piccola terra situata su di alto colle (301 m.), a sud-ovest di Ancona, formata di buone fabbriche e di un borgo esterno.
Principali prodotti del suolo sono : cereali, ulive e frutta. E molto sviluppata l'industria dei bachi da seta e l'allevamento del bestiame grosso e minuto. Le donne di Montesicuro sono per la maggior parte filatrici e tessitrici.
Coli, elett. e Dioc. Ancona — F\ T. e Str. ferr. ad Ancona.
Numana (2183 ab.). — Cenili storici. Sappiamo da Plinio (m,53, 11) che Numana fu fondata dai Siculi, da quegli stessi Siracusani che, cacciati dalla loro città dal tiranno Dionigi, fondarono la vicina Ancona. Da alcune iscrizioni esimane rilevasi, che sotto la dominazione romana ebbe grado di municipio. Viene inoltre ricordata da Mela (ir, 4, (Vi), che la chiama Humana e da Silio Italico, che dalla posizione della città, a ridosso cioè delle sassose e ripide pendici del monte Conero, giustamente disse: Scopidosae ruta Numanae (vui, 433). È infine ricordata da Tolomeo (ni, 1, 21) nel libro delle Colonie e negli Itinerari. Il Colucci dichiarò che il cambiamento del nome di Numana in ìfnmana fosse avvenuto dopo il secolo Vili, opinione già combattuta dal Barili e giustamente, poiché abbiamo veduto come anche Pomponio Mela avesse scritto Humana invece di Numana. Fu in tempi assai posteriori clic, con vocabolo italiano, si disse Umana e solo in questi ultimi tempi si tornò al primitivo e vero nome.
Ricchissima doveva essere l'antica città picena, a giudicare dalla straordinaria quantità d'oggetti usciti dalla sua necropoli, in vani tempi, ed anche negli scavi eseguiti in quella stessa necropoli l'anno 1891, per cura del Ministero della pubblica istruzione, allo scopo di raccogliere documenti atti a dare un'idea della civiltà nella regione anconitana, specialmente nell'epoca anteriore all'occupazione romana. 1 detti scavi furono condotti dal 11 marzo al 20 maggio del 1890 e dal 13 novembre di detto anno al marzo del 1891. I sepolcri scoperti erano tutti ad umazione e consistevano in grandi fosse, scavate nel terreno ad una profondità variante da metri 2 a metri 2.20 e gli scheletri vi giacevano disposti costantemente nella direzione da est-sud-est ad ovest-nord-ovest, in file poco discoste le une dalle altre e posavano sopra uno strato di breccia marina, dello spessore di circa fi centimetri. Parte dei sepolcri si trovò già rovistata in passato e nei sepolcri intatti gli scheletri apparvero circondati, ai piedi, da gruppi dì vasi disposti con un certo ordine; quelli militari avevano le armi alla destra ed anche alla sinistra; al capo ed ai piedi librile di bronzo. Gli oggetti che formavano il corredo, o suppellettile funebre delle tombe, consistevano in vasi di terracotta, di bronzo, armi ed ornamenti personali, quali le collane, le armille, le fibule, gli anelli. Le armi erano accette, lance, spade, giavellotti e piccoli pugnali ed erano di ferro. I vasi di terracotta sono tazze a figure nere o rosse, di stile trascurato, che segnano la decadenza della pittura vascolare greca. Quindi ì sepolcri da cui si raccolsero dovranno riportarsi al periodo compreso tra gli anni 350-300 av. 0. Delle tombe rinvenute e dei singoli oggetti trattasi distesamente, nelle Notizie degli scavi di antichità, 1891, pp. 115, 149 e 193.
I confini del territorio di Numana erano il fiume Potenza, il mare Adriatico, Ancona e Osimo. La sua decadenza, pili che dalle armi nemiche, il Colucci la fa derivare dal mare, il quale, avanzatosi straordinariamente verso la spiaggia, è fama che l'abbia in gran parte assorbita e difatti se ne vedono tra le acque degli avanzi. Altri gravi danni derivarono dalle molteplici frane distaccatesi dalle alture del Conero, che seppellirono la città. Numana appartenne al Piceno suburbicario, alla Pentapoli marittima e poi