Canton Ticino e Valli
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schioppo da Lugano, od il luganese Pedoni, che pur fu un valentissimo artista del secolo XVI.
L'interno, ampio, semplice, non corrisponde alla magnificenza esterna. 11 tempo dei contrasti religiosi coi Protestanti e l'influenza dell'arte barocca vi hanno lasciato le loro tracce. Due quadri del .Morazzone, fra cui il Martirio di Sauto Stefano, sono notevoli, ma non straordinari. La parte più bella della chiesa è la cappella della Beata Vergine delle Grazie, con ricchi ornati, dorature e decorazioni. Dalla vòlta pende, come trofeo di vittoria, una bandiera tolta dai Lnganesi ad una colonna di repubblicani Cisalpini, clic calati dalle montagne della vai d'Intelvi, avevano, con un colpo di mano, non tanto fortunato quanto ardito, tentato di occupare la città per annetterla alla Repubblica Cisalpina. K fama, non conformata però da documenti storici, che Martino Lutero, nel viaggio fatto a Roma per rispondere allo accuse di cui era fatto segno, passando per Lugano abbia predicato in questa chiesa. Sotto i calcinacci degli stucchi e didle imbiancature barocche furono trovate traccio, di pitture datate dal 147G.
Altra chiesa in Lugano, che non vuole essere scordata, è quella di San lìocco, con pitture abbastanza buone e ben conservate di Giacomo Discepoli, detto lo Zoppo di Lugano, un secentista che del suo tempo ha le qualità ed anche i molti difetti.
Il punto centrale della vita luganese è la piazza della Riforma, sboccante dall'interno della città, sulla riva del lago, all'imbarcadero maggiore dei vapori. Domina questa piazza il maestoso fabbricato dell'antico palazzo ili Governo (ora in parte Hotel Washington). Quivi, prima che Bellinzona fosse scelta a sede definitiva e permanente del Governo cantonale, si stabilivano per sei anni, con un intervallo di dodici anni, tra un periodo e l'altro, le autorità del Cantone.
Ai rappresentanti del Governo, Lugano aveva preparata tuia sede veramente splendida in questo palazzo, che costò al Comune una cospicua somma. La facciata è in istile classico ed è ornata da figure simboliche: della Legge, della Libertà, della Giustizia, dell' Uguaglianza e della Politica, frammezzate da ricche decorazioni. Nel grandioso vestibolo, che dà accesso al vasto cortile, entro apposita nicchia, si vedono le statue di quattro cittadini della Svizzera italiana, benemeriti del loro paese, cioè il vescovo Lavino; lo scrittore ed educatore Francesco Soave; Giocondo Albertolli, famoso pittore e decoratore dell'Accademia di Brera sul principio del nostro secolo, e Domenico Fontana, architetto celebre nel secolo XVI in Roma ed altrove. Queste statue sono opera degli scultori Vela, Pandiani, Labus e Galli. La corte, compresa fra le quattro ale dell'edilizio, è ornata da colossali colonne doriche di granito rosso, sopportanti eleganti arcate a colonne d'ordine ionico. Dei venticinque palazzi di governo posseduti dalla Confederazione Svizzera questo era certamente il più grandioso, se non il più interessante. Xe fu architetto il Mora glia, ed è nel 1S45 clic il Gran Consiglio ed il Governo vi si installarono per la prima volta.
Di fianco al palazzo di Governo, di più modeste proporzioni, ma non senza eleganza di linee, è il Teatro. Fu costrutto nel 1805 ed inaugurato nel 1S0G, alli 4 d'ottobre, con spettacolo d'opera. In questo teatro, nel 1S49, recitò Gustavo Modena nel Saul di Altieri declamandovi l'episodio del Conte Ugolino nell'Inferno di Dante.
Un bel fabbricato, che si impone per le sue proporzioni e per il disegno, quantunque di stile barocco, è l'antico palazzo Riva, attualmente sede della Banca della Svizzera italiana. Nuovo ed elegante edifizio è il vicino palazzo della Banca popolare, in istile moderno, inaugurato quest'anno (1895).
Neil' interno e nella parte vecchia di Lugano le case sono piuttosto strette, irregolari, tortuose, sebbene assai pulite, fiancheggiate sovente da porticati bassi ed ottusi. È rimarchevole la grande rassomiglianza che in molti punti Lugano offre con Varese. Queste due graziose città prealpine si direbbe quasi che furono costrutte dagli stessi ingegneri e su un medesimo disegno, adattato alla diversità dei luoghi. Il tipo delle