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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Como e Sondrio
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 516

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   46.4
   Appendice
   II Rahn, già citato, reputatissiino scrittore d'arte ed illustratore dei monumenti ticinesi, così descrive questo dipinto, da collocarsi fra le opere maggiori di pittura che si conoscano :
   « Un'alta arcata, nella chiesa di Santa Maria degli Angeli, separa il coro dalla navata riservata ai laici, ed è sul timpano di quei arcata che Bernardino Luino ha dipinta la più vasta delle sue opere, il quadro rappresentante i principali momenti della Passione ed occupante tutta la larghezza della nave; il maestro l'ha diviso in tre piani, di cui il centrale è diviso lateralmente con due colonnate. Tale divisione è senza dubbio una reminiscenza della Rappresentazione dei Misteri, e fu utilizzata dal Luino, seguendo in ciò l'esempio di antichi maestri, per riunire in un sol quadro parecchi avvenimenti, accaduti in luoghi ed in tempi differenti. La Crocefissione occupa tutta la larghezza del primo piano, mentre il resto degli episodi della Passione è figurato 111 gruppi collocati più in alto e rappresentati in una prospettiva più o meno lontana.
   « Nel fondo a sinistra si vede il Salvatore sul monte degli Olivi ; più avanti Gesù riceve la corona di spine e sullo stesso piano comincia il funebre corteo che si dirige al Golgota. La croce alta più delle altre è del Redentore, mentre più in alto a diritta è la Sepoltura di Gesti, V Apparizione di Gesù all' incredulo Tommaso e Y Ascensione completano la serie. Tutta la somma dei sentimenti che la morte di Gesù pud svegliare nei fedeli è espressa in questo dipinto dai contrasti più variati. Qui è la grazia divina che colpisce improvvisamente i personaggi e dà loro un'espressione estatica. Là, nel gruppo dei nemici del Maestro, si trovano gli schernitori, i soldati bravacci liti-gantisi al giuoco ; dal lato opposto il Luino ha dipinto il magnifico gruppo della Madonna colle femmine pietose di Gerusalemme: Maria è svenuta come se colpita da morte improvvisa. La bocca è stretta e contratta, gli occhi spenti pel dolore e le lagrime: è una donna che non può soffrire di più, nò piangere e lagnarsi. Le compagne di Maria, pronte a soccorrerla, sono sì colpite da questo dolore intenso e profondamente umano, che hanno obliato perfino i tormenti del Crocefisso. La Maddalena sola è rimasta: essa ò in ginocchio davanti alla croce e si presenta ammirabilmente di profilo e di scorcio sul dosso. Le ultime parole del Salvatore l'hanno colmata di 1111 entusiasmo che ha vinto ogni dolore; Giovanni, il discepolo favorito, egli puri ha ripreso coraggio ed è ritto presso alla croce, rivolgendo al morente il suo giuramento di devozione. Nei ladroni, crocefissi ai lati dì Gesù, non appaiono che le traccio delle sofferenze tìsiche. 11 Cristo, per contro, immagine della pazienza e della bontà infinita e sublime, sembra sorvolare a tutti dal legno maledetto. Una gloria d'angeli circonda il Salvatore e la perfetta simmetria nella quale sono rappresentati, ondeggianti come un'aureola intorno alla testa del Cristo, al disopra delle scene confuse che avvengono ai piedi della croce, sembra indicare la perfezione e la pacifica beatitudine del mondo invisibile. Si pretende che l'artista abbia ritratto sè stesso nella figura improntata dal fervore e dalla malinconia del San Bocco, dipinto come il San Sebastiano nelle lunette degli archi, sotto il gran quadro della Crocefissione. Questo San Rocco è considerato come il migliore dei tipi mascolini creati dal Luino.
   « La stessa chiesa possiede di Bernardino Luino un prezioso quadro, rappresentante la Madonna col Bambino e San Giovanni Battista, che ili altri tempi ornava il frontone della porta al pianterreno del convento. Sarebbe difficile immaginare qualche cosa di più grazioso di questa Vergine, dall'espressione ad un tempo semplice e profonda, fra quei due giocondi fanciulli. 11 braccio sinistro è passato intorno a San Giovanni Battista, col volto e gli occhi rivolti amichevolmente al visitatore e gli designa il futuro Salvatore del mondo. La testa della Madonna è rivolta verso il figlio, ignudo, che tenta mettersi a cavalcioni d'un agnello, mentre lancia alla madre uno sguardo ad un tempo indagatore e giocondo » (fig. 57). È pur questa, così semplici e naturale, da mettersi fra le migliori composizioni del Luino. Torta la data del MDXXX.