46.4
Appendice
Per chi da Locamo intende esplorare quest'alpestre, singolarissima regione, nella quale < il sì suona » hn quasi allo spartiacque della catena centrale delle Alpi, deve seguire la bella strada cantonale, che, tenendosi sulla sinistra del fiume, s'insinua perlina stretta gola, dopo aver lasciata sulla sinistra la strada dell'Onsernone, sorpassante il fiume a rilevante altezza su d'un ponte ad 1111 sol arco, di origine, dicesi, romana, detto ora il ponte di Erotta.
I colpi di vista, che ad ogni tratto questa valle offre ai suoi visitatori, si succedono senza posa, l'uno più grandioso ed imponente dell'altro. Paesi che s'incontrano sulla via sono: Avegno, circondato da superbe boscaglie di castagni; Cordevio, Auri-geno e Mogheno, addossati, stretti ai fianchi della montagna, circondati da bellissimi campi, da folte boscaglie, fra le quali, da qualche crepaccio della roccia, dal solco sassoso d'un torrentello, scendono spumose e rumorose cascate e cascatelle ad ingrossare il sempre copioso corso della Maggia rumoreggiante cupamente fra enormi massi nel fondo della valle.
Maggia, capoluogo della vallata, si trova a 347 metri dal livello del mare, nel mezzo d'un ampio bacino, circondato da alte montagne dalle cime nevose e frastagliate, ricoperte sui fianchi da maestose boscaglie di betulle, di ontani e di larici. È un bel villaggio, con una chiesa parrocchiale clic possiede, dicesi, il miglior concerto di campane del Cantoii Ticino: una di queste campane porta inciso sul labbro questi versi, rozzi per la forma, ina eloquenti per d sentimento di cui riboccano:
Anche attraverso sterminati mari, Degli svizzeri il cor, vola a' suoi cari
A spiegazione del qual distico va aggiunto che la campana fu donata alla parrocchia da alcuni maggiesi, stabiliti ed arricchiti oggidì in California. L'emigrazione è in tutta la vai Maggia negli istinti della popolazione maschile; gli emigranti della vai Maggia si dirigono generalmente nell'America del Nord ed in California, ove sanno di trovare una numerosa e prospera colonia di convalligiani, dalla quale traggono fflipogglo ed incoraggiamento nella vita di aspro lavoro, di privazioni, di economie a cui si sottomettono nel nuovo mondo coll'idea fissa, costante di accumulare una piccola fortuna, colla quale poter ritornare negli anni maturi in patria a godervi vita tranquilla ed agiata prendendo viva parte agli interessi ed alle vicende del paese.
In tutti i paesi della vai Maggia le case sono moderne e immite di tutto il con-fortable possibile da questi reduci dalla California. Ad esempio Someo, paese ch'è al disopra di Maggia, era — secondo la descrizione che ne lasciò Bonstetten nel 1795 — un ammasso di poveri tuguri. Oggi è costituito da una doppia fila di bellissime case da una parte e dall'altra della strada cantonale e veggonsi in quantità bellissime palazzine sorgere qua e là nei dintorni, sul pendìo della montagna, in mezzo a campi stupendamente coltivati. Questa trasformazione, davvero miracolosa, di 1111 alpestre e povero villaggio, in una borgata bella e piacente, con edilizi ricchi e grandiosi da non disdire in qualunque città, è dovuto ai reduci dalla California.
I)a molto tempo questi montanari, clic dalla terra povera ed aspra della loro valle 11011 potevano trarre il sufficiente per vivere, emigravano all'estero facendo i calderai, i magnani, gli spazzacamini, i muratori, i facchini, tenendosi sovente assenti per molti anni dal paese nativo. Scoperte le famose miniere d'oro della California alcuni abitanti della vai Maggia vi si recarono e, trovatavi la loro convenienza, ne chiamarono altri, parenti ed amici. Dalla ricerca dell'oro, ricordandosi della vita fatta nelle native montagne, i Ticinesi passarono all'agricoltura, all'allevamento del bestiame, alla fabbricazione del burro e del formaggio, diventarono proprietari di numerosi tenimenti, di grandiose fattorie; si applicarono alla banca, all'industria, al commercio. Secondo ì rapporti consolari la fortuna dei Ticinesi di vai Maggia, viventi a San Francisco e